Il formato RAW

Quando nel 2007 mi hanno regalato una piccola e praticissima Lumix con zoom 10x, avevo già sentito parlare dei vantaggi del formato RAW, ma sapendo che era appannaggio quasi esclusivo delle Reflex, non mi ero soffermato più di tanto ad approfondire  l'argomento. Solo dopo essermi deciso ad abbandonare l'analogico e comprare una reflex digitale Pentax, (scelta dettata principalmente dal fatto di avere già un corredo di ottiche e accessori con lo stesso attacco), ho iniziato a interessarmi davvero alla questione. Devo essere sincero, leggendo i vari articoli che illustravano le caratteristiche del RAW e il confronto con le immagini salvate in JPEG , a parte l'ovvia differenza
che con il primo stiamo memorizzando i dati "grezzi", cioè i dati elementari salvati dal sensore, mentre con il secondo vengono compressi per riuscire a risparmiare lo spazio occupato in memoria (con relativa perdita di una parte dei dati), non sono riucito a valutare quale fosse l'impatto reale sulla qualità dell'immagine finale.
Alla fine ho deciso di settare la macchina per registrare le foto con entrambi i formati: RAW+JPEG, pensando che solo dopo aver fatto un buon numero di foto avrei deciso se ne valeva la pena o meno di consumare tanta memoria. Il primo giorno che sono uscito con la nuova reflex, mi sono portato dietro anche uno vecchio zoom 80-200, che potevo utilizzare esclusivamente in modalità manuale; e solo dopo aver scattato alcune foto mi sono accorto che il settaggio della reflex in manuale, aveva regolazioni indipendenti da quello a priorità di diaframmi o di tempi; 
il risultato è stato che ho sballato completamente le prime foto fatte con il vecchio zoom. Ho deciso però di non cancellarle subito: ero curioso di capire se sarei riuscito o meno a recuperare qualche scatto grazie ai file RAW.
Tornato a casa ho scaricato la foto   che potete vedere, e ho subito pensato che fosse irrimediabilmente rovinata, data la forte sovraesposizione che anche valutata a occhio era di circa tre diaframmi; non sembrava quindi esserci alcun  margine di recupero.

Anche aprendola con Camera Raw  e selezionando il pulsante in alto a destra, che attiva la visualizzazione delle luci in eccesso (evidenziate in rosso), si vedeva subito come i 3/4 dell'immagine risultava  brucciata. Nonostante ciò, dopo aver fatto qualche tentativo e apportato le correzioni del caso, sono riuscito a ottenere una foto leggibile.

Da quel momento ho deciso di lasciare la memorizzazione sia come RAW che come JPEG; se la foto ha ottime caratteristiche tecniche: esposizione, bilanciamento del bianco, ecc., ho già un buon JPEG da utilizzare subito, se ritengo che la foto possa essere migliorata,  utilizzo il file RAW e una volta trovati i settaggi che mi soddisfano, la memorizzo in JPEG sostituendo il file originario. Naturalmente c'è uno scotto da pagare, come abbiamo detto i file RAW occupano un maggior spazio rispetto ai JPEG (4-5 volte di più),  e certamente sarà necessario dedicare una discreto tempo alla rielaborazione le immagini, ma credo valga certamente la pena di farlo per le vostre foto più riuscite.








Tornando alla mia foto, per prima cosa ho cercato di conpensare la sovraesposizione portando il cursore che controlla l'esposizione sino a -2,75, che mi è sembrato essere il miglior compromesso possibile.
 




Si nota subito una marcata riduzione delle zone in rosso, ma che non è ancora sufficiente.
 
Ho quindi agito sul cursore del "recupero" delle luci portandolo al massimo livello possibile, riducento ulteriormente le aree sovraesposte.








Ho cercato poi di ottenere un ulteriore leggero recupero attraverso l'attenuazione delle luci e dei  colori chiari agendo sui parametri della curva di viraggio.






Per finire ho provato ad attenuare anche il rumore che  ovviamente si era generato, agendo sui relativi cursori della luminanza e colore.







Questo è il risultato finale, non fate caso al soggetto, che non dice molto, e neanche alla qualità generale, la cosa importante è che siamo riusciti a recuperare una foto totalmente sbagliata, rendendola utilizzabile; i risultati con un file JPEG sarebbero stati decisamente più deludenti. Ma non dobbiamo pensare  solo a situazioni estreme,  il file RAW contiene in se tutti i dati che il sensore è capace di registrare, e attraverso i programmi di conversione siamo in grado di accedervi e renderli visibili, ottenendo una maggiore estensione della gamma dinamica, a tutto vantaggio della leggibilità delle zone in luce e in ombra delle nostre foto.