Il laghetto del Parco di Terramaini in secca, abbandonato da fenicotteri e cavalieri d'Italia.

L'ultima volta che avevo fatto una passeggiata nel Parco di Terramaini erano i primi di giugno. 


Percorrendo il lungo ponte in legno, che come un serpentone costeggia il laghetto omonimo,... 


...mi ero fermato ad ammirare il numeroso gruppo di fenicotteri, che si spostava lentamente in lungo e in largo, dragando il fondo melmoso e filtrando l'acqua salmastra alla ricerca costante di nutrimento.



A ridosso del ponte, si potevano vedere a occhio nudo i cavalieri d'italia, che incuranti del continuo andirivieni delle persone, avevano nidificato e covavano pazientemente le uova. 


Poco distante, alcuni pulli sgambettavano nell'acqua bassa, già parzialmente indipendenti dalle cure dei genitori, che pure non mancavano ti continuare a tenerli d'occhio con grande attenzione, lanciando di quando in quando impetuosi richiami a chi si allontanava troppo.



Ieri sono tornato al Parco, scoprendo che buona parte del laghetto e in secca: nella residua pozza presente al centro non c'è traccia di fenicotteri, cavalieri d'italia o altri uccelli acquatici, mentre tutt'attorno risaltano i colori rossastri dei sali iodati, residuo dell'evaporazione di buona parte delle acque.


Eppure, ai confini del parco scorre il Riu Saliu, le cui acque non sembrano aver risentito particolarmente della stagione stagione estiva, peraltro molto meno calda del solito.


Possibile che nessuno si sia accorto del problema per tempo e abbia cercato di porvi rimedio? 
Mi interessa relativamente l'aspetto estetico o quello della puzza  (come lamentato da alcuni cittadini su castedduonline), la cosa assurda e che per  l'incuria stiamo rischiando di giocarci in pochi mesi un'area faunistica, che pur nella ridotta dimensione, stava contribuendo a valorizzare la nostra città dal punto di vista naturalistico.

Ho letto che Claudio Cugusi, consigliere di maggioranza, ha presentato un'interrogazione in Consiglio Comunale, sottolineando la valenza turistica dell'intero compendio Terramaini-Molentargius e Santa Gilla; ma pur condividendo la necessità di accelerare la realizzazione dei lavori previsti, non posso fare a meno di considerare, ancora una volta, che non basta concentrare tutte le attenzioni e le risorse nella realizzazione di nuove opere, quasi sempre i problemi sorgono per l'incapacità di gestirle una volta portate a termine. Ogni nuova realizzazione richiede sin dalla fase progettuale, un'attenta programmazione per quanto riguarda la sorveglianza e la manutenzione, deve poter contare su personale preparato che sia in grado di garantire la massima rapidità d'intervento nel caso di problemi di rilievo o inerenti la sicurezza.

Nel caso di Terramaini tutto questo non sta avvenendo, bisogna domandarsi il perché e porvi rimedio; ma è indispensabile intervenire immediatamente, ripristinando gradatamente il livello normale delle acque e predisponendo dei dispositivi che consentano di intervenire in tal senso ogni volta che si renda necessario, magari attingendo dal vicino Riu Saliu.

Alle voci che si contrappongono a chi protesta, sottolineando che essendo uno stagno naturale e non un laghetto, è normale che il livello delle acque si abbassi d'estate, vorrei far notare che tutti gli stagni naturali sono comunque alimentati da fonti di vario tipo, e non dalla sola acqua piovana. Peraltro, il fenomeno quest'anno appare particolarmente marcato, indice che l'acqua che alimenta lo stagno (basta guardare bene e si vedono i rivoli in diversi punti) sta trovando maggiori difficoltà a confluirvi, e quindi va studiato un intervento idoneo per non rischiare di perdere totalmente lo stagno.

Vogliamo rivedere il laghetto del Parco di Terramaini, ancora una volta popolato da fenicotteri, cavalieri d'italia, e ogni altra specie che possa vivere e svilupparsi in quell'abitat.