Una foto alla settimana - 46° di 52.

Il tempo sta rallentando e prima o poi si fermerà del tutto. Sono le ipotesi contenute in uno studio firmato da Jose Senovilla, Marc Mars e Raul Vera della Università dei Paesi Baschie della Università di Salamanca pubblicato su "Physical Review D".
Il rallentamento del tempo sarebbe così lieve da essere impercettibile per gli umani: a un certo punto, molto dopo la fine della Terra, il tempo si fermerà del tutto e "ogni cosa apparirà come se fosse congelata, in una sorta di fermo immagine che dura per sempre" ha spiegato Senovilla. Secondo Gary Gibbons, cosmologo della University of Cambridge, l'ipotesi non è così assurda come sembra: "noi crediamo che il tempo sia nato con il Big Bang, e così come è nato può anche sparire".

Da un articolo di: repubblica.it

La foto di questa settimana si ispira alla teoria di José Senovilla:



Canon 60D con obiettivo Tamron 70-300 Di VC USD, utilizzato a 160mm.; esposizione: f/6,3 con 1/640sec. a 100ISO; elaborazione attraverso l'uso di duplicati di livello  ai quali sono stati applicati i seguenti filtri: "Sfocatura radiale-zoom" con "Maschera di livello" per isolare l'orologio; "Accentua passaggio" per migliorare i dettagli.


Una foto alla settimana - 45° di 52.

Sono in riva al mare, la località si chiama Is Mortorius. Ricordo che già quando ero bambino, la piccola spiaggia - una striscia larga appena 5-6 metri - era sempre affollata dato che si trova a soli diciotto km. dal centro di Cagliari.
L'erosione a cui è sottoposta tutta la costa l'ha quasi spazzata via, ma in alcune zone resistono ancora dei fazzoletti di sabbia incastonati tra le rocce, grazie ai quali il luogo conserva ancora un suo fascino. 
Di fronte a me, il sole sta tramontando dietro i monti di Capoterra; il mare è agitato, e il vento sostenuto che ha dissolto le nuvole pomeridiane, ora sta calando rapidamente.
Dopo una ventina di minuti il sole è completamente scomparso e le nubi all'orizzonte si colorano improvvisamente di rosso, ho solo una manciata di minuti per non farmi scappare il momento ideale per lo scatto:


La foto è stata fatta con la Canon 60D e obiettivo EF 15-85 utilizzato alla focale di 15mm.; esposizione: f/16 con un tempo di posa di 30 sec. e sensibilità a 100ISO; cavalletto, cavo di scatto e filtro ND8.

Vediamo passo passo come ho ottenuto questa foto:

- ho utilizzato il cavalletto dato che i tempi di scatto sarebbero stati lunghi, piazzandolo a poco più di un metro dal bagnasciuga.

- ho collegato alla macchina fotografica il cavo dello scatto remoto e selezionato un ritardo di 2 secondi per evitare qualsiasi movimento al momento dello scatto.

- sull'obiettivo ho impostato la messa a fuoco manuale e disattivato lo stabilizzatore d'immagine (consigliabile quando si usa la macchina su cavalletto)

- ho scattato una foto di prova con l'automatico a priorità di diaframma, e impostato un'apertura pari a f/16 per riuscire a:

      1) avere tutto a fuoco, dai sassi in primo piano sino alle montagne sul fondo (la messa a fuoco è stata regolata sulla distanza iperfocale: circa 1mt.)

    2) allungare i tempi di scatto, con l'intento di ottenere il caratteristico effetto "setoso" dell'acqua in movimento (non ho considerato l' f/22 perchè decade un po troppo la qualità)

- una volta verificato che il tempo di scatto scelto dal sistema esposimetrico: circa 2sec., era ancora troppo breve per l'effetto che mi proponevo di ottenere, e che l'immagine scattata era più scura del dovuto, sono passato all'esposizione manuale.

- ho montato sull'obiettivo un filtro ND8, che abbassa di 3 stop la luminosità della scena consentendo un marcato allungamento dei tempi di scatto.

- ho quindi deciso di utilizzare un tempo pari a 30 sec., equivalente a +4 stop rispetto alla precedente lettura esposimetrica (3 per il filtro ND + 1 stop per ottenere una immagine più chiara).


Una foto alla settimana - 44° di 52.

Il tempo è ancora incerto e spesso piove, ma la temperatura più mite e il ponte di Pasqua hanno portato tanti turisti in città. Stranieri con magliette di cotone a maniche corte e cappelli di paglia, italiani con giubbotti e sciarpe. Con in mano una cartina stradale, la bottiglietta d'acqua, una macchina fotografica, e qualche volta anche l'ombrello, girano instancabili alla ricerca di Musei e Chiese. 
Ma dopo tante ore di su e giù per le strade del quartiere storico di Castello e con il sole che fa capolino tra le nuvole, qualche minuto di sano riposo ci vuole proprio:

Sui muretti della scalinata che da via Nicolò Canelles porta all'ingresso della Cattedrale di Cagliari. 

Canon 60D con obiettivo Tamron 70-300 Di VC USD, utilizzato alla focale di 260mm.; esposizione: f/6,3 con 1/320sec. a 100ISO; elaborazione in bianconero con Photoshop.


Canon amplia la linea R con le nuove mirrorless APS-C R7 e R10

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