Mettiamo insieme Creatività e Sostenibilità, riuniamo tanti giovani che vogliono contribuire con le proprie idee a dare vita a una nuova economia che metta al centro l'uomo e la salvaguardia dell'ambiente, affidiamoci a organizzazioni che si impegnano per la tutela dei diritti e di coloro che sono più deboli, aggiungiamo la partecipazione attiva di cittadini convinti che il cambiamento può partire solo da loro, e otteniamo "Art Eco".
Nelle giornate dal 21 al 23 novembre, si è svolta nella Cittadella della Salute, in via Romagna 16 a Cagliari, l'edizione 2013 dell'Art Eco, il mercato delle idee, della creatività e della sostenibilità, organizzato dall'Asarp e della ONG Sarda A.Se.Con.
La manifestazione, aperta a tutti e rigorosamente gratuita, ha visto la partecipazione di tanti artisti e artigiani che realizzano le loro creazioni attraverso materiali naturali e di riciclo, ma non solo, nelle tre giornate di apertura c'è stata la presentazione di due libri e di una guida multimediale indirizzata al turismo, interventi sulla sostenibilità e laboratori sull'arte del riciclo.
Se vi aspettavate la consueta frase: "Sotto il patrocinio di....." rimarrete delusi perchè Comune e Provincia non hanno contribuito all'iniziativa, anzi quest'ultima ha considerato la manifestazione esclusivamente dal punto di vista commerciale, chiedendo per l'utilizzo del Parco di Monte Claro, location prevista originariamente, un importo tale da costringere gli organizzatori a rinunciare a quella ipotesi e a chiedere asilo alla Cittadella della Salute, all'interno del padiglione E, dove l'Asarp ha la sua sede Regionale.
Grazie alla disponibilità data dai responsabili della Cittadella della Salute è stato garantito il regolare svolgimento della manifestazione, ma nonostante gli ampi corridoi presenti nel padiglione è indubbio che per consentire una più ampia partecipazione, valorizzare il lavoro degli espositori e favorire la fruizione da parte dei visitatori, sarebbe stato necessario uno spazio differente.
Il post nasce esclusivamente con l'intento di portare i lettori del blog a conoscenza dell'evento, ma penso sia giusto dire qualcosa in merito alla questione, e dirla chiaramente:
diventa sempre più difficile comprendere quei politici e amministratori che fanno un gran parlare sulla salvaguardia dell'ambiente, la sostenibilità, la necessità di andare incontro ai giovani e alle categorie più deboli, e che poi svaniscono nel nulla quando si tratta di tradurre le parole in fatti.
E si che iniziative come questa non richiedono certo stanziamenti onerosi, ma solo la volontà di tendere una mano a chi tra tante difficoltà e sacrifici le organizza. La disponibilità di uno spazio adeguato, rappresentava veramente lo sforzo minimo che i nostri amministratori potevano fare per aiutare la riuscita della manifestazione. Speriamo che con il tempo riescano a comprendere che, lo spirito che anima tutte le persone che hanno contribuito all'evento può diventare un esempio trainante per tante altre, ed è in grado di contribuire al superamento di quella che non è solo una crisi economica, ma anche culturale e di valori.
Chiusa questa parentesi, volutamente polemica, diamo spazio agli espositori di Art Eco 2013 (vi ricordo che per vedere le foto in formato più grande basta cliccarci sopra con il mouse):
Grazie alla disponibilità data dai responsabili della Cittadella della Salute è stato garantito il regolare svolgimento della manifestazione, ma nonostante gli ampi corridoi presenti nel padiglione è indubbio che per consentire una più ampia partecipazione, valorizzare il lavoro degli espositori e favorire la fruizione da parte dei visitatori, sarebbe stato necessario uno spazio differente.
Il post nasce esclusivamente con l'intento di portare i lettori del blog a conoscenza dell'evento, ma penso sia giusto dire qualcosa in merito alla questione, e dirla chiaramente:
diventa sempre più difficile comprendere quei politici e amministratori che fanno un gran parlare sulla salvaguardia dell'ambiente, la sostenibilità, la necessità di andare incontro ai giovani e alle categorie più deboli, e che poi svaniscono nel nulla quando si tratta di tradurre le parole in fatti.
E si che iniziative come questa non richiedono certo stanziamenti onerosi, ma solo la volontà di tendere una mano a chi tra tante difficoltà e sacrifici le organizza. La disponibilità di uno spazio adeguato, rappresentava veramente lo sforzo minimo che i nostri amministratori potevano fare per aiutare la riuscita della manifestazione. Speriamo che con il tempo riescano a comprendere che, lo spirito che anima tutte le persone che hanno contribuito all'evento può diventare un esempio trainante per tante altre, ed è in grado di contribuire al superamento di quella che non è solo una crisi economica, ma anche culturale e di valori.
Chiusa questa parentesi, volutamente polemica, diamo spazio agli espositori di Art Eco 2013 (vi ricordo che per vedere le foto in formato più grande basta cliccarci sopra con il mouse):
"Al cuor non si comanda" di Valeria Simula
"Il Mondo di Mari Creazioni" di MariaGrazia Zanda
Margherita Marras - Creazioni Pet
"Idea & Crea"
"Incarta" di Annalù
"babballotti" - tessitura su telaio sardo
"La Ragazza del Fico d'India"
"L'artigianato di nonno Giovanni" di Giovanni Marongiu e Federica Atzeni
"Creazioni Soutache" di Lucia Okroglic
"Bibi Origami"
"Undicimarzo" creazioni di Stefania Meloni
Stefania Meloni, oltre a essere una creativa è anche una rappresentante dell’ASARP Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica, nella cui sede Regionale si è tenuto l'evento. L'associazione nasce a Cagliari nel 1986 con lo scopo di promuovere la piena attuazione della Legge di Riforma Psichiatrica n°180/78 e di Riforma Sanitaria n°833/78.
E' stato il primo movimento di familiari a schierarsi apertamente e con coraggio in difesa della riforma, al fianco di tanti operatori della salute mentale impegnati nelle prime sperimentazioni territoriali. L’azione svolta negli anni dall’ASARP e dall’UNASAM è stata determinante per riuscire a mettere fine all'orrore degli Ospedali Psichiatrici.
In Sardegna l’ASARP ha fondato due cooperative sociali e una Associazione Onlus ASARP Casamatta, che gestisce la prima Comunità Alloggio a dimensione familiare in cui abitano, dal 1995, persone con sofferenza mentale. Per il progetto di Casamatta, l’ASARP si è aggiudicata nel 1999 il Premio Nazionale Solidarietà istituito dalla FIVOL-Fondazione Italiana per il Volontariato.
In questi anni l’ASARP è impegnata fortemente nella difesa dei diritti umani e di cittadinanza delle persone che vivono l’esperienza della sofferenza mentale, contro qualunque forma di pratica coercitiva.
Resta ancora tanto da fare, per il miglioramento della qualità degli interventi nei servizi di salute mentale, per l’inclusione sociale e per l'applicazione di cure che siano orientate verso percorsi di ripresa emancipativa. Serve che le Istituzioni mettano in campo le risorse umane e finanziarie necessarie, ma serve anche una maggiore consapevolezza collettiva, così che le persone che vivono la sofferenza mentale non vengano lasciate sole, perché come tutti gli altri malati o disabili hanno bisogno di aiuto, di amore e di considerazione.
Nella sede Regionale di Cagliari sono stati istituiti dei laboratori abilitativi nei quali si svolgono svariate attività: pittura, musica e canto, letture, rebus e cruciverba, e anche trash art - realizzazione di opere manuali con materiale di recupero, come potete vedere nelle foto che seguono.
Proseguiamo con la carrellata degli espositori:
"Var Creazioni"
"Parabodis"
"Neroli" di Nicoletta Rosas
"Fantasie di Fili"
"Laboratorio di Calligrafia e Riciclo"
"Kart Milla"
"Abbalana"
"Le Creative"
Viviana Anedda
"Black Cat Creations"
"La Rosa Rossa"
???
"Katinecia"???
"Manimagiche"
"L'ago magico"
???
Per qualsiasi eventuale errore nei nomi riportati o nell'attribuzione delle creazioni, potete scrivermi sui commenti o sulla mail del blog e provvederò subito alla correzione nel post.
In alcuni casi non sono stato in grado di ritrovare l'intestazione dell'attività o il nome dell'artigiano che esponeva, sarò grato a chi vorrà segnalarmi i nominativi mancanti.