La Composizione in fotografia - parte 3°

Nella seconda parte del post sulla "Composizione", abbiamo visto come una serie di linee convergenti siano in grado di dare profondità a un’immagine.
La presenza di un effetto prospettico è in grado di coinvolgere maggiormente lo spettatore perché gli trasmette la sensazione di trovarsi di fronte a una scena reale.




I lati di un viale alberato o i bordi di una strada che sembrano convergere verso un punto all’orizzonte...




.., gli argini di un fiume, oppure i margini di un canale di convogliamento delle acque...



.., gli spigoli di un edificio inquadrato dal basso che si slanciano verso il cielo...


.., oppure le mura e le scalette di un vicolo della città vecchia...


.., rappresentano alcune delle situazioni di prospettiva lineare che sicuramente conosciamo meglio.

Ma il nostro cervello, nel valutare la profondità di una scena, non si basa solo sull'eventuale presenza di linee convergenti, ma considera molti altri fattori derivanti dall'esperienza pratica, attraverso i quali il sistema occhi-cervello è in grado di riconoscere visivamente lo spazio.

Vediamo di seguito alcuni aspetti da considerare per provare ad accentuare la prospettiva di una foto:

Il nuovo "Giardino Sotto le Mura" a Cagliari.

Con un'opera di recupero dell'area di via Regina Elena compresa tra le mura del Bastione di San Remy e il Terrapieno, venerdì 28 marzo è stato inaugurato il nuovo "Giardino Sotto le Mura", un percorso di circa 500 metri di lunghezza, che parte dalla Passeggiata Coperta del Bastione e arriva sino al parcheggio Apcoa, con un'estensione complessiva di 6500 metri quadri.


Nel giardino fanno bella mostra sette sculture donate da Pinuccio Sciola, 


tre delle opere sono inserite in vasche con acqua e rappresentano per l'artista altrettante visioni della città. 







Spostandosi verso la parte finale del giardino si può vedere un'altra opera di Sciola, 




posizionata poco prima del palco appartenente al restaurato teatrino dell'emiciclo progettato nel 1933 dall'architetto Ubaldo Badas.






Al centro, insieme a un'altra delle sculture di Sciola, 



troviamo un edificio che ospiterà il punto di ristoro,  


e al suo lato, un passaggio nelle mura attraverso il quale è possibile raggiungere attraverso una scala il contrafforte... 


...e proseguire la passeggiata al livello superiore, ammirando il giardino dall'alto; 






tra qualche mese, l'ascensore che porta alla terrazza del Bastione, farà una fermata intermedia per consentire alle persone di scendere anche al livello del contrafforte.


Il progetto realizzato ha consentito di rendere il giardino totalmente accessibile ai disabili.

Mentre scattavo le foto ho avuto modo di sentire tantissimi commenti positivi e constatare l'apprezzamento dei Cagliaritani per questo nuovo giardino (che condivido pienamente), ma ho anche notato alcuni atteggiamenti che francamente mi hanno infastidito:

- alcune critiche incomprensibili, probabilmente fini a se stesse e dovute solo alla volontà di contrapporsi a qualsiasi opera realizzata (oggi è molto di moda andare contro tutti e tutto), del tipo: "Ma...è veramente poca cosa, non si sono accorti che è troppo stretto?" (magari potevano buttare giù le mura o chiudere la via Regina Elena al traffico); oppure: "Perchè hanno usato questa pietra bianca, non mi piace e sicuramente costa un sacco di soldi?" (evidentemente non hanno mai fatto caso al fatto che tutto il Bastione è completamente realizzato in pietra calcare); ma anche: "Una porcheria come la Passeggiata Coperta!"; scusi, ma perchè secondo lei la Passeggiata Coperta è una porcheria?, risposta: "Ma ha sentito che acustica schifosa? Dovevano lasciarla aperta, come era in origine." (peccato che senza la chiusura degli archi non avrebbe potuto ospitare le manifestazioni che si sono tenute negli anni passati).

- il disinteresse di alcuni genitori, che consentivano senza alcuna remora ai loro bambini di salire e camminare sopra le vasche delle opere di Pinuccio Sciola, e in qualche caso addirittura di agitarne l'acqua con dei rami, presi non si sa dove e come (per fortuna subito richiamati dal personale di sorveglianza, presente e attento, sia nel fornire informazioni ai visitatori, sia nel vigilare su eventuali comportamenti scorretti).

Per quanto mi riguarda, posso solo dire che l'opera realizzata va nella direzione giusta, restituendo ai cittadini uno spazio abbandonato da troppi anni, un ulteriore tassello che si aggiunge alla riqualificazione del centro storico e più in generale della città. Spero solo che la Passeggiata Coperta venga riaperta presto, consentendo così di completare i collegamenti tra le strutture e allargare la fruibilità di tutto il complesso a cittadini e turisti.

Dato però che sono abituato a osservare criticamente le cose, mi sento di segnalare una mancanza che attiene sia al decoro che alla sicurezza: le scale che portano dalla terrazza sovrastante il parcheggio Apcoa al nuovo giardino, e che ho notato venivano utilizzate da diverse persone, versano in condizioni pietose. 




So bene che rimettere a posto quella terrazza, rimediando ai tanti danneggiamenti dei vandali, è sicuramente complicato e oneroso (anche se spero che faccia parte di un successivo lotto del progetto), ma ripulire dall'immondezza e dalle sterpaglie quelle due rampe di scale era decisamente semplice e sopratutto doveroso.

La Composizione in fotografia - parte 2°

Nel comporre una foto si mette ordine tra tutti gli elementi grafici che si trovano all’interno dell’inquadratura, attribuendo e ciascuno di questi un peso informativo e caricando il soggetto principale della forza necessaria perché assuma il ruolo di portatore preminente del messaggio.
Ma bisogna anche tenere conto della necessità che tali informazioni arrivino in maniera efficace al pubblico al quale è destinata l’immagine, e che le differenti caratteristiche degli elementi che la compongono siano chiaramente visibili.


Una qualsiasi forma viene percepita in maniera chiara se risalta rispetto al contesto nel quale è inserita. Nel leggere un’immagine i nostri occhi si spostano continuamente tra tutti gli elementi che la compongono, soffermandosi maggiormente la dove vengono rilevate delle marcate differenze, per nitidezza, tono o colore; tanto più netto è lo stacco,  tanto più rapida sarà la lettura dell’immagine, ed esplicito il messaggio visivo in essa contenuto.

Per comprendere una forma e separarla dal contesto in cui è inserita, isolarla cioè da altre forme o oggetti, il cervello esplora l’immagine cercando di ricomporla secondo i suoi aspetti essenziali: punti, linee, curve, forme geometriche semplici, per poi tornare ad esaminare con maggiore cura quanto ha già individuato.
In una foto sono sempre identificabili questi elementi grafici elementari, a volte espliciti, ma spesso impliciti o solo accennati, che oltre ad agevolare la lettura da parte dell'osservatore, sono capaci di suscitare specifiche sensazioni.

Il Punto

che in geometria è un'entità adimensionale, in campo fotografico è rappresentato da un soggetto/oggetto isolato di piccole dimensioni rispetto all'area inquadrata; pensiamo ad esempio a una barca in mezzo al mare,...


... a una persona che passeggia in spiaggia,...


...o a un uccello che vola in lontananza nel cielo.


Nel caso di due o più Punti, il punto con peso maggiore attirerà per più tempo l'attenzione dell’osservatore; nel nostro caso il gruppo di due gabbiani vicini prevarrà rispetto al singolo.

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