Il sistema zonale, parte 3° - Test per il digitale.


Il fatto che la tecnologia digitale consenta di scattare tante foto senza preoccuparsi dei costi e di avere ampi margini d'intervento per correggere eventuali errori di esposizione, non deve indurre il fotografo a sottovalutare l’importanza di mantenere il controllo sul risultato finale.
Per riuscire in questo deve: analizzare attentamente le caratteristiche della scena da riprendere, decidere in quale forma dovrà essere rappresentata nella foto che si accinge a scattare, e fare delle scelte coerenti sui parametri di regolazione della fotocamera.
Ansel Adams, in una delle sue frasi celebri sulla fotografia, sosteneva:
"Non devi scattare una fotografia, tu devi crearla." 

Nel post precedente (clicca qui per vederlo) si afferma che i concetti espressi da Ansel Adams attraverso il suo “Sistema Zonale”, possono considerarsi un valido aiuto anche per il digitale, pur tenendo conto della differente risposta alla luce dei moderni sensori rispetto alla pellicola, aspetto che induce a ribaltare alcune delle indicazioni sull'esposizione che sono ritenute valide per l’analogico. Abbiamo anche visto che la risposta dei sensori è di tipo lineare, ma è stato anche evidenziato come questo non corrisponda alla visione umana.

Su quest'ultimo aspetto è necessario aggiungere che, proprio per adeguare il segnale digitale alle caratteristiche di percezione del nostro apparato visivo, nel momento in cui i dati grezzi catturati dal sensore vengono trasformati in un file immagine visualizzabile su monitor e stampabile, viene applicata una "correzione di gamma” che agisce modificando la linearità della curva di risposta del sensore.

Riprendiamo il ragionamento sul sistema zonale applicato al digitale: 

il "regolo zonale" che spesso troviamo su articoli presenti in rete, che mostra per ogni raddoppio dell’esposizione un incremento lineare dalla luminosità sulla scala da 0 a 255, è solo una rappresentazione di tipo teorico utile per comprendere la risposta di un sensore digitale, mentre a noi serve avere una scala a zone che ci aiuti concretamente a previsualizzare quali variazioni di densità si determineranno sulla nostra foto al variare dell'esposizione.

Una foto alla settimana - 39° di 52.

Mentre cerco l'inquadratura migliore per fotografare la facciata della chiesa di San Lucifero vengo affiancato da una persona che mi sorpassa a passo veloce e si dirige decisa verso l'ingresso. Giunto di fronte al portone, sembra improvvisamente rendersi conto che è sbarrato, un attimo di smarrimento e poi con un gesto netto, segno di un'esigenza inderogabile, si inginocchia sulla soglia d'ingresso e inizia a pregare. 



Canon 60D con EF 15-85 a 32mm.; esposizione: f/8 con 1/50sec. a 125ISO.

Una foto alla settimana - 38° di 52.

Passeggiata nella città vecchia, in uno dei quartieri storici di Cagliari: Stampace. 

Un dedalo di strade contorte, nel quale si alternano palazzetti (un tempo signorili) e sottani, portoni erosi dal tempo, scale ripide e panni stesi alle finestre. Un quartiere popolare pieno di vita e ricco di tradizioni, pronto a fare festa per il carnevale ma anche profondamente devoto a Sant'Efisio.
Proprio a ridosso della chiesa dedicata al Santo si trova il vico I S.Efisio, un budello largo poco più di un metro e mezzo; affacciandomi sulla strada ho visto arrivare una persona anziana che rientrava a passo veloce verso casa e ho deciso che la foto del vicolo sarebbe stata più interessante grazie alla sua presenza: è nata così la foto di questa settimana.



Per vedere la foto ingrandita cliccare quì.

Fotocamera Canon 60D con obiettivo Sigma 10-20, utilizzato a 16mm.; esposizione f/11 con 1/40sec. a  ISO1000. 

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