Il Bianco e Nero - B&W, conversione con Photoshop.

Nel lontano 1935 venne diffusa la pellicola per diapositive Kodachorme, seguita un anno dopo dalla Agfacolor, dopo tante sperimentazioni e difficoltà ebbe così inizio l'era della moderna fotografia a colori. 
Nonostante ciò, non si è arrestata l'evoluzione tecnica delle pellicole in bianco e nero, che sono state utilizzate sino ai giorni nostri, grazie all'apprezzamento del quale hanno sempre goduto in campo amatoriale, professionale e artistico.
Ci sono tanti motivi per sentirsi legati affettivamente alle immagini in B&W:
 - I grandi maestri del passato che tutti ricordano e ammirano, ci hanno trasmesso le loro opere migliori proprio in bianco e nero;
- Chi come me si è appassionato alla fotografia  da tanto tempo, ha certamente utilizzato pellicole B&W, e probabilmente ha anche avuto modo di sperimentarne  direttamente  il  processo di sviluppo e stampa; 
- Molti dei nostri ricordi: fotografie di  genitori , nonni  e bisnonni, sono in bianco e nero (vedi foto al lato dei miei nonni paterni, ritratti a Venezia in piazza San Marco).

Oggi la fotografia digitale ci restituisce immagini a colori, ma software per l'elaborazione delle immagini come Photoshop mettono a disposizione diverse opzioni per la conversione in bianco e nero, anche se non tutte garantiscono un trasferimento ottimale delle sfumature di colore in gradazioni di grigio. Le possibilità più semplici e di rapido utilizzo sono: 
-   Selezionare "Immagine" e poi "Metodo": passando da colore RGB a scala di grigio si ottengono risultati  accettabili ma non si ha nessun controllo del processo di conversione.
-    Selezionare "Immagine" e poi "Regolazioni",  se clicchiamo su "Togli saturazione": oltre a non avere nessun controllo, il risultato sarà comunque scadente; 

possiamo invece ottenere dei risultati decisamente migliori se scegliamo il comando  "Tonalità/Saturazione", compare una finestra che consente di regolate la tonalità, la saturazione e la luminosità di tutti i colori  (composita) o di farlo per singolo canale: il metodo migliore è quello di portare la saturazione complessiva al minimo (-100), e quindi andare a regolare la luminosità per ogni singolo canale di colore.

Vediamo però, attraverso un esempio concreto (foto in basso), come si possa ottenere un bianco e nero  di ottimo livello, grazie a una ulteriore opzione che garantisce una maggiore possibilità di controllo della conversione.



Fotografare in città - 4° e ultima parte.

 - Degrado e abbandono:
Anche la più bella delle nostre città, al centro o in periferia, mostra i segni più o meno evidenti del degrado urbano: case, oggetti, animali, e a volte purtroppo anche persone, vengono abbandonate a se stesse.
A voi la scelta di utilizzare la fotografia per documentare semplicemente l'invecchiamento delle cose, cogliendo il lato ineluttabile dello scorrere del tempo, o per portare in superficie quegli aspetti di trascuratezza e disinteresse che continuano ad abbruttire la nostra presunta civiltà.


Casa disabitata in via Leparto.

Terrazza sopra i parcheggi di viale Regina Elena.

Sottopassaggio della nuova circonvallazione.

Fotografare in città - 3° parte

- In giro per le strade:
Girare per le strade e i quartieri della città a caccia di immagini... so bene che qualcuno potrebbe criticare questo modo di affrontare la fotografia, e a pensarci bene non avrebbe tutti i torti: porsi un obiettivo preciso e dedicarsi a un tema specifico, da sicuramente maggiori  possibilità di portare a casa un reportage di buona qualità. 
Nonostante ciò,  il fatto di muovermi con calma osservando con maggiore attenzione quanto mi circonda, alzare gli occhi e scoprire qualcosa alla quale non avevo mai fatto caso nelle centinaia di volte in cui sono passato frettolosamente in quella strada, cogliere un istante di vita delle altre persone, o semplicemente portare a casa l'immagine di uno scorcio cittadino che ho visto in una luce diversa, è un qualcosa  che  mi consente di  conoscere meglio e apprezzare maggiormente la mia città, mi piace e contemporaneamente mi rilassa, sino quasi a farmi perdere la cognizione del tempo.

Lasciarsi il traffico alle spalle - Piazzetta Savoia

Alzando gli occhi al cielo - via del Fossario.


Studio d'artista - Castello

Ristorante San Domenico, nella piazza omonima.

Fotografare in città - 2° parte.

 - Chiese, Monumenti, Musei ed Eventi:
Ogni città ha un suo patrimonio artistico e culturale che possiamo pensare di riprendere con l'intento di  preservarlo nel tempo e/o portare a conoscenza degli altri. Probabilmente vi troverete nell'imbarazzo della scelta, con il rischio di produrre quantitativi enormi di materiale: ricordate di cercare sempre un taglio semplice ma con un pizzico di originalità, si tratta di documentare ma senza mai rinunciare a valorizzare e rendere interessante il soggetto.  Non sottovalutate l'importanza che può rivestire la presenza di persone nella foto: anche nei casi nei quali non rappresentino il soggetto principale, possono contribuire validamente a rafforzare quanto vi siete riproposti di trasmettere attraverso quell'immagine. 


La moderna vetrata della Basilica di San Saturnino - la parte più antica della chiesa risale al V-VI secolo.

Chiesa di San Domenico - costruita negli anni 50 sopra l'antica chiesa quasi interamente distrutta dai bombardamenti del 1943.
Colonne all'ingresso della villa di Tigellio - inserita nell'antico quartiere residenziale della Karalis romana, risalente al I secolo a.c.

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