Fotografare a tema

Diversamente da quanto si è portati a pensare, la differenza tra il professionista e l’appassionato di fotografia non risiede nella qualità delle foto che il primo è in grado di produrre, ma molto più banalmente nel fatto che si fa pagare per farle.
Bisogna però considerare un aspetto importante: l’appassionato è totalmente libero di scegliere su quali soggetti focalizzare la sua attenzione, e se pure è vero che anche il professionista può scegliere di dedicarsi al genere di fotografia che gli è più congeniale, molto spesso viene ingaggiato per lavorare su un "tema" che non è frutto di una sua scelta ma bensì del committente.
E’ una questione di non poco conto, dato che il fotografo professionista si trova nella necessità di riuscire a sviluppare in maniera creativa, e spesso in tempi rapidi,  un progetto attraverso il quale valorizzare un soggetto, un prodotto, o rappresentare in maniera efficace una particolare situazione.
Bene, anche se non avete alcuna intenzione di trasformare la vostra passione in una professione, può essere utile e forse anche divertente, provare ogni tanto a misurarvi nell'affrontare uno "tema" specifico, così da dare un taglio professionale al lavoro prodotto.
Sviluppare un tema fotografico, significa fare un percorso che partendo da un indispensabile approfondimento della conoscenza sul soggetto, si traduca in una o più immagini capaci di trasferire un messaggio.

Per riuscire ad avere una completa conoscenza dell'argomento che si vuol proporre (per l'appunto: théma,  in greco), può essere utile provare a seguire le logiche proprie della costruzione di un pezzo giornalistico, vuoi nella sua versione italiana: chi, cosa, quando, dove e perchè, o se preferite in quella inglese delle 5W: Who, What; When, Where, Why.
Una volta che il tema è ben chiaro nella nostra mente, facendoci guidare dall'esperienza e dalla sensibilità, dobbiamo decidere quali sono secondo noi  gli aspetti che rappresentano la chiave interpretativa di quella situazione.
Si tratta poi di tradurre il messaggio da trasmettere in linguaggio fotografico, dando corpo alla scena da riprodurre scegliendo: l'ambiente, la luce, l'esposizione e il taglio delle inquadrature, e quindi effettuando gli scatti. Non lesinate sul numero: più scatti per la stessa inquadratura o su piccole modifiche della stessa.
Molto importante anche la fase finale della postproduzione, con la selezione degli scatti più riusciti e l'elaborazione delle immagini che compongono il set, che deve riuscire a sottolineare e dare maggiore forza a quegli aspetti che in fase di progettazione volevamo evidenziare.

Questa volta utilizzerò come esempio alcune delle foto realizzate da mia figlia Daniela su un "tema" che gli è stato chiesto di sviluppare per una mostra:   
25 novembre – giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 

- Daniela, raccontaci come è nata la sequenza di foto che hai esposto nel tuo sito WebLifeItalia. (attualmente presente su: Daniela Serpi - Fotografia e Grafica, nel Blog "Inseguendo il Bianconiglio")

"Il tema della violenza alle donne è piuttosto delicato, così ho cercato di trattarlo in modo da trasmettere la sofferenza della situazione in modo discreto. Da qui la scelta di inquadrature ravvicinate e intime, che miravano anche a far comprendere quanto spesso la violenza venga affrontata in totale solitudine. C'è poi un secondo gruppo di foto che ho deciso di ambientare in un contesto casalingo e familiare per sottolinare un problema che non tutti conoscono, ovvero che la maggior parte delle violenze alle donne avviene proprio tra le mura di casa."
























La modella delle foto è Silvia Lai .


Potete vedere il set completo delle foto e tanti altri lavori realizzati a tema, andando sul sito:
Daniela Serpi - Fotografia e Grafica










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