Quando iniziai ad interessarmi seriamente alla fotografia, le uniche modalità di scatto disponibili erano: manuale, priorità di diaframmi e priorità di tempi. Solo dopo diversi anni, con l'introduzione sempre più marcata dell'elettronica, venne creata la modalità "Program", che sceglieva automaticamente la coppia tempo/diaframma in funzione della luminosità della scena, seguendo una curva predefinita attraverso la quale il costruttore si proponeva di aiutare il fotografo ad evitare gli errori più comuni.
La nuova modalità suscitò subito forti critiche da parte dei "puristi" della fotografia, ma data la necessità commerciale di indirizzare il maggior numero possibile di fotografi dilettanti verso l'acquisto e l'utilizzo semplificato delle fotocamere reflex, le modalità automatiche si sono moltiplicate, con lo scopo di poter fornire una risposta adeguata per ciascuna delle situazioni di ripresa ricorrenti maggiormente.
Ma che significato hanno tutte quelle sigle e icone presenti sulla ghiera di selezione della vostra macchina?
Vediamole una per volta, prendendo a riferimento la mia Canon 60D (vedi foto in alto), ma sappiate che buona parte delle icone sono utilizzate universalmente, e la dove vi siano delle differenze rilevanti cercherò di evidenziarlo nella descrizione.
La ghiera è divisa in due grandi gruppi: le modalità chiamate "Base": essenzialmente automatiche con pochissime possibilità di intervento da parte del fotografo, e le modalità chiamate "Avanzate": con possibilità totale o ampia d'intervento da parte del fotografo, per una fotografia "Creativa".
In questa prima parte del post prendiamo in esame la:
Zona Base
Identificata da un rettangolo verde, è una modalità totalmente automatica: la fotocamera prende tutte le decisioni al nostro posto, regolando tempo, diaframma, sensibilità, modo AF, attivazione flash, ecc. (su altre marche è contraddistinta dalla scritta AUTO e dall'icona di una macchina fotografica, sempre di colore verde)
Funziona nello stesso modo della modalità automatica ma inibisce il flash per evitarne l'entrata in funzione quando ci troviamo a fotografare in luoghi nei quali ne sia vietato l'uso.
Il funzionamento di partenza è identico alla modalità automatica, ma in questo caso è possibile modificare in modo semplificato alcune regolazioni: si può selezionare se avere una profondità di campo bassa o elevata, si può inserire lo scatto continuo, ed è permesso intervenire sulla modalità di utilizzo del flash (le impostazioni vengono perse se si esce dalla modalità o si spegne la macchina).
Privilegia i diaframmi aperti per sfocare lo sfondo e modifica la risposta del colore per rendere meglio gli incarnati.
Privilegia i diaframmi chiusi per ottenere un'ampia profondità di campo e avere a fuoco sia soggetti vicini sia sfondo; rende in maniera più vivace le tonalità di verde e blu; esalta la nitidezza.
Si può usare anche per i paesaggi notturni, dato che blocca l'utilizzo del flash; in buona parte dei casi è indispensabile l'utilizzo del cavalletto.
Anche se in molti casi viene erroneamente riportata come modalità "macro", si riferisce in realtà alla foto a distanza ravvicinata o close-up; la reflex utilizza un settaggio che rinforza la cromaticità dei soggetti fotografati: fiori, piccoli oggetti, particolari; viene impostata la messa a fuoco sul solo punto centrale per una maggiore precisione e impedito lo scatto se il soggetto non è a fuoco.
Privilegia l'utilizzo di tempi brevi per bloccare il movimento; imposta l'AF sulla modalità AI-servo per consentire di tenere sempre a fuoco il soggetto che si muove; lo scatto è impostato su continuo-veloce per avere la possibilità di scattare più foto in rapida sequenza.
Attiva il flash per illuminare in maniera efficace il soggetto in primo piano, ma imposta un tempo di scatto lungo per garantire anche la corretta esposizione dello sfondo; spesso sarà necessario utilizzare il cavalletto.
Ad esclusione della modalità "Automatica" e di "Flash disattivato", per tutte le altre si può scegliere di variare "L'impostazione ambiente" scegliendo tra: standard, vivo, flou, caldo, intenso, freddo, più luminoso, più scuro e monocromo.
Per le modalità: "Ritratto", "Paesaggio", "Foto ravvicinata" e "Foto soggetti in movimento", è possibile modificare il bilanciamento del bianco.
Appare abbastanza evidente il fatto che l'utilizzo delle modalità "Base", pur nel lodevole intento di aiutare chi è alle prime armi, non consente al fotografo di avere il controllo del processo e quindi di gestire la situazione in funzione del risultato che vuole ottenere nella foto, ad esempio:
- se vogliamo scattare un ritratto a mezzo busto di una persona mantenendo ben visibile il paesaggio alle sue spalle o l'ambiente in cui si trova, non possiamo usare la modalità "Ritratto", dato che sceglierebbe un diaframma molto aperto sfocando lo sfondo.
- se abbiamo la possibilità di scattare con un obiettivo macro, potrebbe risultare errato l'utilizzo della modalità "Foto ravvicinate", infatti la macchina utilizzerebbe un valore di diaframma non idoneo per ottenere un'ampia zona a fuoco, assolutamente indispensabile nella macrofotografia, dove la profondità di campo si riduce a pochi millimetri.
Se poi analizziamo bene la questione, e prendiamo in considerazione quale possa essere la strada migliore per coloro che si avvicinano con un reale interesse alla fotografia, diventa difficile pensare che l'utilizzo di modalità automatiche che lasciano pochissimi margini d'intervento, possano in qualche modo aiutarli a fare esperienza e acquisire gli elementi fondamentali che regolano la materia.
Nella seconda parte del post vederemo le modalità Avanzate presenti nella "Zona Creativa".
La nuova modalità suscitò subito forti critiche da parte dei "puristi" della fotografia, ma data la necessità commerciale di indirizzare il maggior numero possibile di fotografi dilettanti verso l'acquisto e l'utilizzo semplificato delle fotocamere reflex, le modalità automatiche si sono moltiplicate, con lo scopo di poter fornire una risposta adeguata per ciascuna delle situazioni di ripresa ricorrenti maggiormente.
Ma che significato hanno tutte quelle sigle e icone presenti sulla ghiera di selezione della vostra macchina?
Vediamole una per volta, prendendo a riferimento la mia Canon 60D (vedi foto in alto), ma sappiate che buona parte delle icone sono utilizzate universalmente, e la dove vi siano delle differenze rilevanti cercherò di evidenziarlo nella descrizione.
La ghiera è divisa in due grandi gruppi: le modalità chiamate "Base": essenzialmente automatiche con pochissime possibilità di intervento da parte del fotografo, e le modalità chiamate "Avanzate": con possibilità totale o ampia d'intervento da parte del fotografo, per una fotografia "Creativa".
In questa prima parte del post prendiamo in esame la:
Zona Base
Identificata da un rettangolo verde, è una modalità totalmente automatica: la fotocamera prende tutte le decisioni al nostro posto, regolando tempo, diaframma, sensibilità, modo AF, attivazione flash, ecc. (su altre marche è contraddistinta dalla scritta AUTO e dall'icona di una macchina fotografica, sempre di colore verde)
Funziona nello stesso modo della modalità automatica ma inibisce il flash per evitarne l'entrata in funzione quando ci troviamo a fotografare in luoghi nei quali ne sia vietato l'uso.
Il funzionamento di partenza è identico alla modalità automatica, ma in questo caso è possibile modificare in modo semplificato alcune regolazioni: si può selezionare se avere una profondità di campo bassa o elevata, si può inserire lo scatto continuo, ed è permesso intervenire sulla modalità di utilizzo del flash (le impostazioni vengono perse se si esce dalla modalità o si spegne la macchina).
Privilegia i diaframmi aperti per sfocare lo sfondo e modifica la risposta del colore per rendere meglio gli incarnati.
Privilegia i diaframmi chiusi per ottenere un'ampia profondità di campo e avere a fuoco sia soggetti vicini sia sfondo; rende in maniera più vivace le tonalità di verde e blu; esalta la nitidezza.
Si può usare anche per i paesaggi notturni, dato che blocca l'utilizzo del flash; in buona parte dei casi è indispensabile l'utilizzo del cavalletto.
Anche se in molti casi viene erroneamente riportata come modalità "macro", si riferisce in realtà alla foto a distanza ravvicinata o close-up; la reflex utilizza un settaggio che rinforza la cromaticità dei soggetti fotografati: fiori, piccoli oggetti, particolari; viene impostata la messa a fuoco sul solo punto centrale per una maggiore precisione e impedito lo scatto se il soggetto non è a fuoco.
Privilegia l'utilizzo di tempi brevi per bloccare il movimento; imposta l'AF sulla modalità AI-servo per consentire di tenere sempre a fuoco il soggetto che si muove; lo scatto è impostato su continuo-veloce per avere la possibilità di scattare più foto in rapida sequenza.
Attiva il flash per illuminare in maniera efficace il soggetto in primo piano, ma imposta un tempo di scatto lungo per garantire anche la corretta esposizione dello sfondo; spesso sarà necessario utilizzare il cavalletto.
Ad esclusione della modalità "Automatica" e di "Flash disattivato", per tutte le altre si può scegliere di variare "L'impostazione ambiente" scegliendo tra: standard, vivo, flou, caldo, intenso, freddo, più luminoso, più scuro e monocromo.
Per le modalità: "Ritratto", "Paesaggio", "Foto ravvicinata" e "Foto soggetti in movimento", è possibile modificare il bilanciamento del bianco.
Appare abbastanza evidente il fatto che l'utilizzo delle modalità "Base", pur nel lodevole intento di aiutare chi è alle prime armi, non consente al fotografo di avere il controllo del processo e quindi di gestire la situazione in funzione del risultato che vuole ottenere nella foto, ad esempio:
- se vogliamo scattare un ritratto a mezzo busto di una persona mantenendo ben visibile il paesaggio alle sue spalle o l'ambiente in cui si trova, non possiamo usare la modalità "Ritratto", dato che sceglierebbe un diaframma molto aperto sfocando lo sfondo.
- se abbiamo la possibilità di scattare con un obiettivo macro, potrebbe risultare errato l'utilizzo della modalità "Foto ravvicinate", infatti la macchina utilizzerebbe un valore di diaframma non idoneo per ottenere un'ampia zona a fuoco, assolutamente indispensabile nella macrofotografia, dove la profondità di campo si riduce a pochi millimetri.
Se poi analizziamo bene la questione, e prendiamo in considerazione quale possa essere la strada migliore per coloro che si avvicinano con un reale interesse alla fotografia, diventa difficile pensare che l'utilizzo di modalità automatiche che lasciano pochissimi margini d'intervento, possano in qualche modo aiutarli a fare esperienza e acquisire gli elementi fondamentali che regolano la materia.
Nella seconda parte del post vederemo le modalità Avanzate presenti nella "Zona Creativa".