Succede quindi che si passi da momenti nei quali la luce è abbastanza intensa e uniforme in tutta la scena, ad altri nei quali viene illuminata solo una parte del palcoscenico, un gruppo di attori o esclusivamente il soggetto che recita/canta in quel momento, mentre tutto il resto rimane quasi al buio.
Ma se ci riflettiamo bene, ogni forma
di fotografia ha le sue complessità; sicuramente per altri generi possiamo trovarci di fronte a minori difficoltà
tecniche, ma la grande espressività di cui sono capaci gli attori e la vivacità
delle luci e degli effetti presenti in uno spettacolo teatrale, sono in grado di restituirci immagini dal forte
impatto.
Se oltre a fare qualche bella foto ricordo, volete documentare efficacemente uno spettacolo e riuscire a trasmettere la bellezza e la complessità di quanto viene rappresentato, è indispensabile conoscerne la trama e possibilmente assistere alle prove, così da essere in grado di immortalare i momenti clou e dare lo spazio dovuto ai singoli protagonisti e alla scenografia.
Vi ricordo che basta un clic con il tasto sinistro sulle foto per vederle nel formato originario.
Mentre per guardare tutte le foto che ho fatto durante lo spettacolo, potete accedere al mio album di Picasa cliccando quì, o entrando direttamente dalla slideshow presente sulla colonna al lato.
Attrezzatura:
Se avete
assunto un impegno, per lavoro o diletto che sia, non potete fare a meno di
una reflex (ancora meglio se full-frame), che sia in grado di gestire le alte
sensibilità con il minor rumore possibile e senza perdere troppo in gamma
dinamica.
Dato che non potete stare a cambiare
spesso gli obiettivi, con il rischio di perdere qualche scena importante, è preferibile utilizzare degli zoom: per le foto sul palco o a distanza
ravvicinata un 24-70, e per quelle da lontano o per i primi piani un 70-200,
possibilmente luminosi con apertura f/2,8.
Se comunque avete degli zoom con luminosità standard (da f/4 a f/5,6), ma di buona qualità e stabilizzati, non è detto che dobbiate rinunciare a scattare le foto: dovrete semplicemente alzare la sensibilità, e poi lavorare un
poco di più in post-elaborazione per diminuire il rumore cercando di perdere il meno possibile in definizione.
Ho visto spesso che per avere minori possibilità di essere disturbati durante le riprese, molti fotografi si mettono al centro della platea in fondo alla sala, e utilizzano zoom con estensione focale del tipo 100-400 montati su cavalletto; questa scelta non mi convince del tutto dato che di norma implica di poter contare solo su luminosità massime comprese tra f/4,5 e f/5,6, e comporta il rischio di ottenere delle immagini un po monotone e piatte a causa della posizione e della lunga focale.
Nel caso in cui abbiate la possibilità di fare delle foto anche durante le prove, potendovi muovere sul palco senza particolari problemi, potranno tornare utili anche le focali fisse: un grandangolo da 24 o 28mm., un 50mm. e un medio tele da 85 o 100mm., che grazie alla loro maggiore luminosità rispetto ai classici zoom, permetteranno di tenere più bassa la sensibilità e faciliteranno il lavoro del sistema di messa a fuoco automatica.
Nel caso in cui abbiate la possibilità di fare delle foto anche durante le prove, potendovi muovere sul palco senza particolari problemi, potranno tornare utili anche le focali fisse: un grandangolo da 24 o 28mm., un 50mm. e un medio tele da 85 o 100mm., che grazie alla loro maggiore luminosità rispetto ai classici zoom, permetteranno di tenere più bassa la sensibilità e faciliteranno il lavoro del sistema di messa a fuoco automatica.
Settaggio fotocamera:
- Sensibilità: indipendentemente dalla
situazione e dalla luminosità degli obiettivi, difficilmente sarà possibile
utilizzare valori più bassi di 1250 -1600ISO.
- Esposizione: date le difficoltà
illustrate è importante utilizzare l’esposizione in modalità parziale o spot,
così da poter misurare la luce riflessa dai soggetti senza essere ingannati
dalle altre zone del palco che potrebbero avere un’illuminazione marcatamente
differente. Per le foto d’assieme si può optare anche per la lettura media
pesata al centro o valutativa.
- E’ utile impostare la fotocamera su
AV (priorità di diaframmi), selezionando l’apertura massima consentita
dall’obiettivo o quella immediatamente successiva se l’obiettivo è luminoso, per
cercare di ottenere dei tempi di scatto non troppo lenti (quando possibile 1/125sec.).
Qualora l’andamento dello spettacolo non preveda una continua variazione delle luci di scena, può essere meglio lavorare in manuale, dopo aver fatto le necessarie letture spot sul viso degli attori nelle 3-4 situazioni tipo che si possono verificare. Infatti la grande differenza di luminosità tra le zone in luce e quelle in ombra, può facilmente ingannare anche il miglior sistema di esposizione automatica.
Qualora l’andamento dello spettacolo non preveda una continua variazione delle luci di scena, può essere meglio lavorare in manuale, dopo aver fatto le necessarie letture spot sul viso degli attori nelle 3-4 situazioni tipo che si possono verificare. Infatti la grande differenza di luminosità tra le zone in luce e quelle in ombra, può facilmente ingannare anche il miglior sistema di esposizione automatica.
- Ricordate che è importante tenere costantemente sotto controllo i tempi durante lo spettacolo, per evitare che con il variare delle luci possano scendere sotto 1/80sec.: anche se il vostro obiettivo è dotato di uno stabilizzatore
efficace, potreste accorgervi successivamente che buona parte delle foto risultano
mosse, non per le vibrazioni indotte nello scatto o dalla fotocamera, ma per il movimento degli attori. Utilizzando una focale grandangolare potete scendere sino a 1/50sec.
Nel caso in cui vi accorgiate di essere al limite con i tempi, aumentate senza troppe remore la sensibilità: è meglio una foto con molto rumore che una completamente mossa. Cercate comunque di non andare oltre i 3200-4000ISO, dato che per
valori superiori anche le macchine più prestanti hanno un evidente calo di
qualità dell’immagine. Se poi la luce è veramente poca, potete optare per una
leggera sottoesposizione da recuperare in post-elaborazione.
C’è da osservare che è comunque possibile utilizzare tempi più lenti di quanto consigliato, nel caso in cui si vogliano ottenere intenzionalmente delle immagini con alcune parti mosse, nell'intento di rendere evidente il dinamismo della scena.
- Messa a fuoco automatica: l’ideale è
utilizzare il punto di messa a fuoco centrale, che per sua natura è più
sensibile e preciso, ma può succedere che il protagonista possa trovarsi al lato dell’inquadratura, è
pertanto importante aver memorizzato bene il comando per riuscire a selezionare
velocemente tra i punti di messa a fuoco disponibili, quello che punta il
soggetto.
Per le foto in campo largo o di gruppo si possono tenere attivi tutti i punti, lasciando alla fotocamera il compito di trovare il piano di messa a fuoco più adatto per gestire la complessità della scena.
Per le foto in campo largo o di gruppo si possono tenere attivi tutti i punti, lasciando alla fotocamera il compito di trovare il piano di messa a fuoco più adatto per gestire la complessità della scena.
- Bilanciamento del bianco: essendo
quasi impossibile contare sull’utilizzo di un unico tipo di illuminazione, non si è in grado di poter impostare una temperatura di colore da
utilizzare durante tutto l’arco delle riprese.
Inoltre vengono spesso usate luci colorate (rosse, verdi, blu, ecc.) contemporaneamente ai normali fari alogeni, con risultati differenti tra zona e zona del palco. Pertanto, preferisco tenere il bilanciamento sull’automatico e scattare in Raw, che consente di correggere la temperatura di colore sulla singola foto in post-produzione senza alcuna perdita di dati.
Inoltre vengono spesso usate luci colorate (rosse, verdi, blu, ecc.) contemporaneamente ai normali fari alogeni, con risultati differenti tra zona e zona del palco. Pertanto, preferisco tenere il bilanciamento sull’automatico e scattare in Raw, che consente di correggere la temperatura di colore sulla singola foto in post-produzione senza alcuna perdita di dati.