Le Interviste: Laura Fortuna e le vignette di "Lac".


Oggi mi trovo nei Giardini Pubblici di Cagliari e sono insieme a Laura Fortunala disegnatrice che ha inventato il personaggio di "Lac": una bambina che, pur nella semplicità del tratto che la ritrae, ha subito colpito l'attenzione delle persone riscuotendo un immediato successo. 



Nelle  vignette di Lac ciascuno può ritrovare qualcosa che gli appartiene: le difficoltà quotidiane di una vita che ci appare sempre in salita, quei momenti di sconforto e paura che qualche volta ci assalgono, ma anche la capacità di reazione che ci consente di superarli, la volontà di non rinunciare a sognare, la capacità immutata di farsi catturare dalle cose semplici come la bellezza di un cielo stellato.
Ma in questa intervista scoprirete che il talento di Laura va oltre le vignette di Lac e che la sua creatività unita alla tenacia le consentono di spaziare in tanti altri campi dell’espressione artistica.

Ciao Laura, ti ringrazio per aver accettato di fare questa intervista.

D:       Dopo un rapido esame del tuo profilo e della pagina facebook dedicata a Lac , mi sono fermato un attimo a riflettere e mi son detto: se dovessi riprendere Laura mentre è impegnata in una delle sue tante attività, come posso immaginare la scena?

Il primo pensiero è stato: seduta dietro una grande scrivania, circondata e quasi sommersa da pile di libri?;

o meglio: con una matita in mano, intenta nel compito di disegnare la prossima vignetta di Lac?;

ma anche: mentre dietro le quinte, in attesa che si apra il sipario, “indossa le vesti” del personaggio che dovrà interpretare?;

e ancora: al centro di un gruppo di persone che ascoltano affascinate una sua lezione di dizione?;

o molto più semplicemente:  nel divano di casa, con vicina la gatta Luna acciambellata, mentre suona la sua fisarmonica?.

Ma chi è davvero Laura Fortuna?


R:       Sicuramente hai colto gli aspetti più salienti, il primo punto mi rispecchia appieno: sono spesso seduta alla scrivania e la scrivania è piena di libri, ma anche di matite, penne, quadernetti, delle cose con cui disegno; altrettanto vale per il letto che, quando sono stanca, prende il posto della scrivania.


Ed è vero anche il secondo punto, mi capita spesso a fine giornata di prendere in mano la matita e iniziare a disegnare, quasi sempre in cucina, ma mi succede un po’ dove capita, può accadere anche in un momento di pausa seduta al bar.



Realizzare queste vignette mi serve per smaltire quelle piccole tensioni che a volte si accumulano durante la giornata: qualche cosa che mi ha dato fastidio o fatto arrabbiare, e a un certo punto sento il bisogno di scherzarci sopra, allora arriva Lac e mi aiuta a superare le negatività.




Il teatro poi, è un aspetto centrale della mia vita, ho iniziato sin da quando ero ragazzina e frequentavo le superiori. Anche se è da un po’ che non sto sulla scena, perché ultimamente mi sono dedicata maggiormente all’attività didattica, soprattutto tenendo corsi di lettura e dizione, inizialmente in collaborazione con associazioni culturali e da qualche anno anche in maniera autonoma. 
C’è da dire che dopo aver fatto l’attrice per circa dieci anni, ho cambiato mestiere perché sono diventata libraia e da lì ho ricevuto nuovi stimoli, ma il teatro è una parte di me e non potevo rinunciarci, e così a fine novembre debutterò con uno spettacolo creato insieme a un gruppo di allievi che ha deciso di seguirmi nelle mie "follie".

Un’altra immagine nella quale mi rispecchio, è il divano di casa con affianco la mia gatta Luna; mentre per quanto riguarda la fisarmonica purtroppo non la sto suonando così spesso, anche se, poco prima di venire qui ho provato a suonare il valzer di Amélie, e me lo ricordo ancora.



Un aspetto che mi sento di aggiungere alle cose che hai citato tu, è il mio nuovo lavoro in libreria: anche aldilà delle ore nelle quali sono presente, io non riesco a smettere totalmente di essere immersa in questo lavoro. Non so come spiegarti, è più che una passione, intanto perché sin da piccola ho sempre amato i libri e poi perché questo lavoro mi ha un poco cambiato anche come lettrice. Quando sei in libreria devi essere in grado di consigliare i libri non in base al tuo gusto personale ma a quello del cliente, questo mi ha portato a spaziare nelle mie letture, prima incentrate molto sui testi teatrali,  aprendomi un mondo di autori che non conoscevo. Mentre prima mi concentravo su un autore che mi piaceva, leggendo tutto quanto aveva scritto, adesso sento molto importante il fatto di allargare le mie competenze, anche e soprattutto nei riguardi di autori che non conosco, e pure nella mia ricerca personale, ho più fame di cose nuove. 





D:       Parliamo dei tuoi disegni: quando e come è nato il personaggio di Lac?

R:       Ho sempre disegnato, ma è stato durante le scuole medie che ho cominciato a disegnare tantissimo. Lo stile era quello manga, cercavo di copiare fedelmente e nei minimi particolari tutto quello che vedevo.



Lac nasce per caso nel 2008, stavo preparando insieme a un amico uno spettacolo da proporre in una ludoteca e la direttrice ci aveva chiesto se potevamo occuparci anche della locandina. Nessuno dei due poteva contare sulla disponibilità di un amico grafico, così ho preso la decisione di provare a farla io. Ma per realizzare una locandina adatta a uno spettacolo per bambini, serviva uno stile diverso da quello manga. Dato che la protagonista ero io e che dovevo interpretare una bambina di nome Nina, ho provato a fare una stilizzazione di una bambina con alcune mie caratteristiche: viso e occhi molto grandi, capelli lunghi e spettinati, la maglietta sempre a righe.



Da quel momento in poi mi è venuto spontaneo disegnare quel personaggio, proseguendo a giocare nel dargli delle connotazioni che mi appartenevano: in una delle prime vignette c’era lei che riparatasi dietro un ombrello guardava il sole un po’ scocciata, perché io non amo stare al sole. 
Una volta pubblicate le immagini di Lac  su facebook ho iniziato a ricevere richieste da amici e conoscenti che volevano avere degli altri disegni, richieste che esaudivo regolarmente anche perché per me diventava un momento distensivo. 








L’abitudine a disegnare Lac si era trasformata in un bisogno, attraverso il quale sublimare ciò che mi succedeva di meno piacevole nella giornata.
Lac insomma era diventata quell’angolo all’interno della mia vita che mi ritagliavo a fine giornata, in cui seduta in cucina ripensavo a quanto mi era successo di negativo, usciva fuori la mia ironia (uno dei pochi pregi che mi riconosco) e scaricavo sul foglio ogni tensione. 










In altre circostanze invece, Lac dava forma a un pensiero rivolto a un’amica che in quel momento stava passando un brutto periodo, e allora io disegnavo Lac piena di mollette che le tiravano la bocca come a dire: “Sorridi comunque”.









Inizialmente c’è stata una forte sovrapposizione tra Laura e Lac: a un certo punto mi sono tagliata i capelli, e visto che lei era una stilizzazione mia, ha accorciato i suoi. Poi i miei capelli sono ricresciuti, ma lei è rimasta uguale perché è forte così. Pian piano questo personaggio è diventato più forte di me, in qualche modo indipendente; a volte io vorrei fare Lac più cattiva, ma non le appartiene. Io posso diventare più cattiva se necessario, lei no, è più malinconica, ma mai cattiva, tanto che dovrò inventare un altro personaggio, magari un’amica di Lac che faccia la parte da cattiva.





Nel frattempo sto iniziando ad affiancarle una serie di mostriciattoli che un po’ sono le sue paure i suoi lati oscuri, però c’è il fatto che anche loro, che avevo concepito razionalmente con una funzione precisa, alla fine fanno quello che vogliono. Concepiti per essere brutti e cattivi,  poi sulla carta hanno una vita loro e diventano altro, non so…e io aspetto che mi sorprendano; il mostro con le ali avrà sicuramente un’evoluzione… e io sono qui che aspetto, faccio tutto quello che vuole lui.








D:       Lac cade nel più profondo sconforto quando al risveglio scopre che è nuovamente lunedì. Vive la vita per quello che è, con le difficoltà e le paure che ne fanno parte, ma dimostra una grande forza che le consente di non farsi mai travolgere da quanto le accade di negativo.

Quanto c’è di Laura in Lac?




R:       C’è molto di me in Lac:  un aspetto è certamente quello di non volersi arrendere mai, in parte la caparbietà, ma anche sforzarsi quotidianamente di trovare il lato positivo delle cose, aspetto non sempre facile. 




Se non riesci a uscire dal tunnel, arredalo! Buon non-lunedì!




Farò una dichiarazione impopolare: a me questo LUGLIEMBRE piace da morire!!! Anche con questo vento che ti porta via. Ciao, vado a cercare un aquilone.


Un’altra componente è quella di cercare di non opporsi inutilmente alla cose ti succedono, ma a volte di farsele amiche. Hai presente i piccoli mostri? Molto spesso disegno Lac che prende il te  o va al cinema con degli amici e questi amici vengono rappresentati come dei piccoli mostri, questo perché anche in una serata con amici sono sempre presenti i pensieri, le preoccupazioni, ma quel momento può essere ugualmente distensivo se si riesce a farseli amici, e si va avanti.





In Lac è sempre presente, come in me, il segno dell’amicizia (ecco perché c’è sempre il gatto con lei), però anche il senso della sua autonomia, perché pur essendo spesso sola è totalmente indipendente e capace di badare a se stessa.
La cosa però che ci accomuna di più è che le paure non diventino un blocco, che si cerchi sempre quello stupore, quello stupore anche nelle piccole cose, come un té con un amico o nell’incantarsi a guardare un palloncino che vola,  oppure, come avviene spesso nei miei disegni, di soffermarsi a guardare la luna o le stelle.





- Lac e il Lunedì- 




"L'importante è prenderlo bene il lunedì!"




"Ma che giorno è oggi? Ma non sarà...OH NOOOOOOO"



Vento di lunedì! Devo aggiungere altro?


"Un po di speranza per iniziare la settimana...Buon inizio settimana."




D:       Il personaggio di Lac  è piaciuto subito a grandi e piccini e questo ti ha spronata ad allargare il campo di ciò che potevi proporre al pubblico, parlami della linea di prodotti che hai creato:

R:       Anche se Lac è nata in occasione di uno spettacolo per bambini, ti dirò che poi alla fine, sarà che i miei contatti sono prevalentemente con persone  adulte come me, io sono stata spronata più che altro dagli amici che mi dicevano: <<Perché non ti inventi qualcosa per mettere a frutto questa tua capacità di disegnare>>, ma io replicavo: <<A me piace disegnare e basta, cosa potrei fare con i miei disegni?>>.
Poi è successo che una amica doveva prendere parte a una manifestazione che si chiama: Domenica alla Grande Jatte (prende spunto dal famoso quadro di Seurat), iniziativa molto bella che oltre alla partecipazione in abiti vittoriani prevede la presenza di un nutrito mercatino. 

Laura Fortuna alla manifestazione "Domenica alla Grande Jatte"


Dato che volevo partecipare alla manifestazione e condividere questa esperienza con le mie amiche, ho pensato: perché non fare dei quaderni, inserendo i miei disegni nelle copertine? 



Ma volevo anche caratterizzarli maggiormente, e visto che i miei disegni prendono sempre spunto da qualcosa che mi è successa o che ho letto, una persona che ho incontrato, qualcosa che mi è stata detta, un film, il titolo di un giornale, una parola o un colore (c’è sempre uno stimolo esterno che mi rapisce e fa emergere il disegno), ho deciso di riportare dietro al quaderno una frase in qualche modo legata al disegno, quasi sempre tratta da un libro che ho letto.


Dopo di che ho pensato a dei ciondolini, ovviamente di carta e a forma di libro, e poi ai segnalibri, tutti oggetti legati alla mia passione per i libri.


Poi, lo scorso anno, sono entrata in un negozio di antiquariato molto bello nel quale ho scoperto i calendarietti da barbiere e sono rimasta affascinata, così ho fatto anche quelli.  

Uno dei disegni utilizzati per rappresentare le stagioni nel calendarietto da barbiere.

Le spilline invece sono nate da una precisa richiesta delle persone che ho conosciuto durante le manifestazioni, ed è stato molto bello al CCM (Creative Corner Market) vedere i visitatori che giravano tra i banchetti con le mie spilline.




D:       Oltre agli eventi della Grande Jatte e del CCM, ho visto che hai partecipato anche al Luna Mark, inoltre hai avuto delle collaborazioni con la Libreria Tiziano, la Libreria Mieleamaro e con Colors Cagliari. Come hai vissuto queste esperienze e quale contributo hanno dato alla tua attività?


R:       Questi eventi e collaborazioni sono stati importanti perché mi hanno consentito di avere un riscontro da parte del pubblico. Non mi riferisco solo alle vendite, ma soprattutto al rapporto che si è instaurato con le persone, ho sentito un affetto, un abbraccio virtuale che per me è stato molto importante. 




Sin dal primo mercatino sono rimasta stupita, e se pure è vero che avevo deciso di praticare prezzi alla portata di tutti perché mi interessava capire particolarmente quale sarebbe stata la risposta da parte delle persone, l’interesse suscitato è stata una sorpresa bellissima e imprevista. E’ stato meraviglioso constatare che le persone, dopo aver visto su facebook le immagini di Lac, vengono a cercare proprio te, ti riconoscono , ti ringraziano, ti ricontattano per fare degli ordini, magari per dei piccoli regali da fare a natale. Mi è capitato che un gruppo di colleghe di lavoro che abitano vicino a Bologna si siano messe insieme per farmi un ordine collettivo, ma anche che delle persone mi abbiano chiesto come mai non fossi presente all’edizione precedente di quella manifestazione.

Un altro aspetto, che va aldilà della soddisfazione personale e della vendita, è quello per cui tramite queste esperienze ho potuto leggere meglio il messaggio di Lac che arrivava alle persone. In uno dei primi mercatini avevo notato che gli oggetti che contenevano una particolare immagine si vendevano molto di più e andavano esauriti in breve tempo, così avevo chiesto a una ragazza: <<Che strano, di questa immagine ho finito tutto, chissà come mai.>>, e lei aveva risposto: <<Forse perché questa è l’unica in cui Lac sorride.>>; se si esclude quell’immagine, non mi ero resa conto che avevo realizzato dei quadernetti in cui Lac non sorrideva mai, e ho preso coscienza del fatto che non mi ero mai preoccupata del fatto che Lac nelle mie vignette era quasi sempre malinconica.



E’ stato molto bello collaborare con Valentina al progetto Colors perché tra noi c’è un’affinità, una grande sintonia, ma anche con la libreria Mieleamaro che mi ha espressamente contattato per avere i miei prodotti, e tra le altre cose ha rinnovato la sua richiesta anche per quest’anno. 



E ovviamente non posso scordare la Libreria Tiziano, dove lavoro, grazie alla quale ho potuto fare un’esperienza che mi ha regalato tante soddisfazioni e mi ha consentito di capire la reale potenzialità di Lac.



Devo dire che ho ricevuto diverse altre richieste, che purtroppo non ho potuto ancora prendere in considerazione, dato che quando si lavora e si hanno tanti progetti in realizzazione, non è facile riuscire a mettere in piedi e portare avanti una vera e propria produzione in serie.



D:       Come promuovi i tuoi prodotti e quale pensi sia il futuro di Lac?

R:       In previsione di un mercatino pubblicizzo l’evento su Facebook e cerco di essere presente con maggiore continuità, ma sono consapevole che per pigrizia in certi periodi rischio di trascurare un po’. Questo mi pesa, anche perché vuole dire che sto disegnando di meno. Devo assolutamente riuscire a essere più costante.
Un’altra cosa che mi riprometto di fare, magari più in là, è quello di provare ad aprire un mercatino su Etsy. 
Lac invece, ha un suo chiodo fisso, il suo progetto per il futuro è: “La conquista del Mondo”.




D:       Parlaci delle altre grandi passioni che popolano le tue giornate:

R:       La prima cosa sono i libri,  soprattutto narrativa ma mi piacciono moltissimo i libri illustrati per ragazzi e bambini.




Mi piace l’arte in generale, andare a vedere le mostre, anche di fotografia. Pure io fotografo, troppo poco, però mi piace guardare le foto. Ho scoperto che ci sono tanti bravi fotografi, anche guardando banalmente le foto su instagram, mi affascinano certe immagini, con i loro giochi di luce e colore.



Mi piace molto il cinema e ultimamente anche le serie TV: per esempio trovo sconvolgente “True Detective “, c’è un livello di bravura incredibile sotto tutti gli aspetti, dalla fotografia alla colonna sonora. Ma in particolare mi piace perché è un po’ come parlare di filosofia, è un espediente per parlare del nichilismo; io sono sempre stata attirata dalle cose incrinate, dalle cose strane, e i protagonisti sono un po’ così. Ho seguito anche “Breaking Bad”, bellissimo! Anche in questo caso, mi attirano particolarmente i personaggi negativi che hanno anche qualcosa di positivo e viceversa, come nella vita.



Ogni volta che trovo questi aspetti nell’arte, mi piacciono da morire perché sono sfaccettati, non sono delle figurine, quindi ogni forma d’arte che indugia su questo mi piace moltissimo.

E in fine, ma non per ultimo, il teatro.



D:     Nel caso specifico del teatro, hai all'attivo numerose esperienze, dici qualche cosa in merito:

R:     Per quanto riguarda l’attività teatrale, la formazione principale è avvenuta al Riverrum Teatro, dove ho avuto l’onore di conoscere e diventare allieva di Rino Sudano, maestro di teatro e di vita, al quale devo molto come formazione non solo professionale, ma anche individuale. Poi ho lavorato con diverse compagnie, attori e registi locali: Elio Turno Arthemalle, Fausto Siddi, Rita Atzeri e il Crogiuolo, il Teatro di Sardegna; ho fatto parte anche della Compagnia OOPArt - Artisti fuori posto, dalla quale poi sono uscita per sviluppare un percorso individuale, che attualmente abbraccia anche progetti di didattica e altre forme di teatro.

Lac impersona "La Gatta", come Laura Fortuna nella serie web "CSI Cagliari" prodotta dalla compagnia OOPArt-Artisti Fuori Posto (serie presente su Videolina.it)



D:       Se dovessi fare una scelta tra tutte le attività che porti avanti, quale è quella alla quale tieni di più?

R:       E’ molto difficile perché sono tutti aspetti della mia vita, ognuno mi da qualche cosa in più. Non saprei cosa scegliere, perché i libri sono quelli che mi accompagnano fin da bambina, il teatro è un aspetto che mi aiuta a esprimermi a comunicare, e allo stesso modo anche il disegno, è qualcosa che mi aiuta a ritrovare quella leggerezza. E’ come se tu mi avessi chiesto: “Se dovessi scegliere, preferiresti perdere: la mano, il piede, il cuore o il cervello?”, sono tutte cose delle quali non posso fare a meno, forse tra qualche tempo non sarà così o forse se ne aggiungeranno delle altre, per il momento sono tutte parti troppo importanti per pensare di rinunciarvi.
C’è però una cosa che ho dimenticato di dire nella precedente domanda, importantissima nella mia vita: la musica. Anche se io non sono una musicista (ho tentato suonando la fisarmonica, ma in realtà non sono brava), sicuramente non potrei fare a meno della musica. 



Mi accompagna sempre, qualsiasi cosa io faccia: mentre vado a lavoro, mentre lavoro (se i mie colleghi si dimenticano di accendere la radio sono sempre io a farlo), mentre disegno, quando corro; non potrei correre senza musica.
La musica con la quale sono cresciuta è il grunge, ora sono molto più aperta, anche alla musica un po’ gitana, a quella di Yann Tiersen (colonna sonora di Amèlie), ma anche David Bowie, ai Radiohead. Il pop non mi piace tanto, l’anima è più rock, però  adesso apprezzo anche tanti altri generi.



D:       La strada per un artista non è mai stata facile, e sono poche le persone che riescono a realizzare il loro sogno al punto di poter vivere contando esclusivamente sulla propria arte. Ma bisogna anche dire che le iniziative in grado di dare un aiuto concreto a chi è dotato di talento artistico, sono sempre state poche e di scarsa efficacia. Se tu fossi messa nella condizione di poter influenzare le scelte dei nostri politici, cosa gli consiglieresti in proposito?

R:       Impulsivamente mi verrebbe di rispondere: <<Io non lo so, ma so che c’è gente pagata meglio di me per trovare le soluzioni>>. Una cosa che mi sento comunque di dire ai nostri rappresentanti, è di iniziare finalmente a considerare l’arte come una risorsa e non come una palla al piede. 


Guardare le cose da un'altra prospettiva

Se penso in maniera specifica al teatro, il primo problema delle tante associazioni che operano qui a Cagliari è quello dello spazio: quasi nessuna può permettersi di affittare un teatro nel quale fare un numero sufficiente di giorni di prova prima di andare in scena, ma spesso trovano difficoltà anche per reperire uno spazio nel quale riunirsi e iniziare il percorso per mettere in piedi uno spettacolo. Questo problema però, non è presente solo nel caso delle piccole compagnie teatrali, ma si estende a tutti i campi culturali, dall’arte all’istruzione, alla musica, ecc.
Sarebbe quindi bello che ci fossero degli spazi gratuiti e garantiti per un certo numero di giornate all’anno, accessibili a tutte le associazioni che vogliono promuovere attività e lavorare nel settore culturale.
Un’iniziativa che se realizzata rappresenterebbe un primo investimento concreto da parte degli enti locali nella cultura.



D:       Progetti in realizzazione, idee o sogni per il futuro?

R:       Andiamo con ordine:


  • Il primo appuntamento che riguarda Lac  è dal 31 ottobre al 1 Novembre al Creative Corner Market – Halloween Edition, presso i locali dell’ExArt di Piazzetta Savoia.







  • Poi sto lavorando a una performance con alcuni musicisti, che vedrà il debutto il 6 novembre da Babeuf, uno spazio polifunzionale che ospita eventi legati all'arte, attività di aggregazione e fruizione culturale.

  • A fine novembre debutteremo invece con uno spettacolo che sto realizzando con un gruppo di miei allievi. Saranno delle letture tratte dalle opere di Buzzati, uno scrittore che mi affascina da morire, e che per me è di una bellezza, di un lirismo fantastico. Non posso svelare troppo sullo spettacolo, per il momento sappiate che sarà una discesa in un mondo tra il conosciuto e lo sconosciuto, in un luogo un po’ buio dove albergano i propri pensieri, quelli un poco nascosti, le proprie stranezze e inquietudini, il nostro lato umano più fragile.

  • Per quanto riguarda il futuro, come annunciato prima, il progetto di Lac è: La conquista del mondo.  A parte gli scherzi, vorrei che nel tempo Lac possa crescere, vorrei riuscire a trovare la maniera di potermi mettere in comunicazione con altre parti del mondo, perché possa essere conosciuta.




Magari attraverso la partecipazione ad altri mercatini fuori dall’Italia, in Europa e ancora più lontano, magari... grazie a un fantastico viaggio in Giappone.



  • Non è facile di questi tempi pensare a dei progetti a lungo termine, dato però che non mi manca la caparbietà e che nessuno mai mi impedirà di sognare, eccoti accontentato: mi piacerebbe proseguire l’esperienza con questo nuovo gruppo di teatro e sarebbe bello farlo diventare una piccola compagnia, oppure aprire una mia libreria a Firenze, che è la mia città preferita.


Rimango come Lac, con le finestre aperte su tante cose, cercando di tessere dei piccoli fili per avere nuove possibilità e di non lasciarmi sfuggire niente di quello che capita, tutto qui! 




No…aspetta, ho dimenticato un sogno importante: riuscire, prima o poi, a suonare bene la fisarmonica. 




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