Quota 100.000



Raggiunta la quota di 100.000 visualizzazioni

Il mio ringraziamento a tutti i lettori del Blog e un saluto particolare al numeroso gruppo di amici iscritti come "lettori fissi" che mi seguono costantemente:



Aiutatemi a rendere ancora più interessante e utile questo Blog: attendo vostri suggerimenti e richieste su qualsiasi aspetto o argomento vogliate sia affrontato, approfondito o discusso.  
A presto, Rodolfo.


Il Bracketing.

Realizzare tre o più scatti della stessa scena, ma utilizzando esposizioni differenti, è una procedura che in campo fotografico viene denominata "Bracketing"
Ma quale è il motivo che può spingere a sacrificare così tanto spazio all'interno della propria scheda di memoria a favore di una sola immagine?
La risposta sta nel fatto che il Bracketing viene in soccorso del fotografo in alcune situazioni di ripresa che possono mettere in crisi anche una macchina fotografica moderna e di grandi prestazioni.

- Un primo caso di applicazione pratica è quello relativo alle scene che presentano ampie zone dai toni chiari o scuri, caratteristica che induce facilmente in errore il sistema esposimetrico.









La cosa migliore sarebbe di avere tutto il tempo necessario per studiare con attenzione la luce che illumina la scena e individuare le modifiche da apportare ai parametri che regolano l'esposizione, ma può capitare che la situazione specifica ci obblighi a scattare in tempi stretti, e se vogliamo essere certi di portare a casa una foto che presenti un'esposizione la più vicina possibile a quella ottimale, il bracketing può essere la soluzione giusta.


- Un altro caso che si può verificare è quello di una scena nella quale la differenza di luminosità tra le zone in luce e quelle in ombra è talmente elevata da superare la gamma dinamica del nostro sensore.
Anche in questo caso la soluzione può essere quella di fare ricorso al Bracketing, scattando più foto con esposizioni differenti che riescano a salvare i particolari sia nelle zone in luce che quelle in ombra, per poi fondere le immagini catturate attraverso un software idoneo.

Ma vediamo prima di tutto come si attiva e imposta la funzione di Bracketing in una reflex digitale (immagini e descrizione sono relativi alla Canon 60D, ma le differenze con altri modelli sono minimali):



Premiamo il pulsante "Q" che abilita l'accesso rapido alle funzioni visualizzate sullo schermo del monitor;





quindi, utilizzando il Multi-controller presente subito sotto il pulsante Q, spostiamoci sullo schermo sino a selezionare l'opzione di "Compensazione esposizione/Impostazione AEB" (acronimo di Auto Exposure Bracketing).

Una foto alla settimana - 49° di 52.

Domenica 6 Maggio, parco di Monte Claro a Cagliari, dalle 10.00 alle 20.00 si è tenuta la mostra-mercato di piante rare cactus e succulente, organizzata dall'associazione Cactus & Co.
Da qualche anno ho il piacere di frequentare questa piccola ma interessante mostra, e non manco mai di portare a casa alcune piante insieme a qualche scatto: 


Pentax K-m con obiettivo 50-200 utilizzato a 115mm.; esposizione: f/8 con 1/320sec. a 100ISO.



Gli indirizzi del Sito ufficiale e di Facebook dell'associazione sono:

http://www.cactus-co.com/ 

http://www.facebook.com/pages/Associazione-CACTUS-Co/209762582386874

Una foto alla settimana - 48° di 52.

Oggi è il 1° maggio: un gran raffreddore e mal di gola mi costringono a stare chiuso in casa, così non sono potuto andare a vedere le manifestazioni e gli spettacoli previsti in città per la Festa dei Lavoratori, e purtroppo ho dovuto rinunciare anche alla nostra bellissima Sagra di S.Efisio (vedi post del 2012  cliccando qui).
Riguardando gli scatti realizzati lo scorso anno, ho deciso di scegliere come foto della settimana una delle tante immagini non pubblicate:


Canon 60D con obiettivo EF 15-85 utilizzato alla focale di 67mm.; esposizione: f/7,1 con 1/320sec. a 800ISO (tempo nuvoloso).

Una foto alla settimana - 47° di 52.

Il piccolo Parco della Musica di Cagliari si va man mano popolando di nuovi amici della fauna locale: questa mattina mi sono imbattuto su un giovane merlo, che approfittando del terreno bagnato dalla pioggia del mattino, ha potuto catturare più facilmente il suo pranzo. Preoccupato dalla mia vicinanza e del fatto che qualche altro uccello potesse entrare in competizione e rubargli il suo lombrico, non si è fatto avvicinare troppo e ho dovuto utilizzare la massima focale del mio teleobiettivo per poterlo riprendere:


Canon 60D con obiettivo Tamron 70-300 Di VC USD, utilizzato a 300mm.; esposizione: f/11 (volendo  lasciare visibile l'ambiente), con 1/200sec. (potendo contare sullo stabilizzatore d'immagine), a 1600ISO (luce scarsa a causa del cielo coperto e della pioggia); messa a fuoco singola utilizzando il solo punto centrale.

Trasformare una foto in un disegno con Photoshop.

Il legame naturale che esiste tra fotografia, disegno e pittura, mi ha sempre incuriosito. 
Pur nella consapevolezza che ciascuna delle arti figurative deve rimanere di massima all'interno del proprio ambito, è difficile non farsi tentare dall'idea di provare a sfruttare la grande manleabilità del digitale per trasformare una fotografia in un disegno o un dipinto.
Oggi voglio provare a elaborare un'immagine per ottenere uno schizzo simile a un disegno a matita.








Partiamo da una fotografia  che ho scattato nella Via Dettori del quartiere Marina di Cagliari:

Dopo aver aperto il file della foto con Photoshop, il primo passo è quello di creare un duplicato dell'immagine, cliccando su "Livello" e selezionando "Duplica livello...".

Convertiamo il duplicato che abbiamo creato in un "Oggetto avanzato".
















Una foto alla settimana - 46° di 52.

Il tempo sta rallentando e prima o poi si fermerà del tutto. Sono le ipotesi contenute in uno studio firmato da Jose Senovilla, Marc Mars e Raul Vera della Università dei Paesi Baschie della Università di Salamanca pubblicato su "Physical Review D".
Il rallentamento del tempo sarebbe così lieve da essere impercettibile per gli umani: a un certo punto, molto dopo la fine della Terra, il tempo si fermerà del tutto e "ogni cosa apparirà come se fosse congelata, in una sorta di fermo immagine che dura per sempre" ha spiegato Senovilla. Secondo Gary Gibbons, cosmologo della University of Cambridge, l'ipotesi non è così assurda come sembra: "noi crediamo che il tempo sia nato con il Big Bang, e così come è nato può anche sparire".

Da un articolo di: repubblica.it

La foto di questa settimana si ispira alla teoria di José Senovilla:



Canon 60D con obiettivo Tamron 70-300 Di VC USD, utilizzato a 160mm.; esposizione: f/6,3 con 1/640sec. a 100ISO; elaborazione attraverso l'uso di duplicati di livello  ai quali sono stati applicati i seguenti filtri: "Sfocatura radiale-zoom" con "Maschera di livello" per isolare l'orologio; "Accentua passaggio" per migliorare i dettagli.


Una foto alla settimana - 45° di 52.

Sono in riva al mare, la località si chiama Is Mortorius. Ricordo che già quando ero bambino, la piccola spiaggia - una striscia larga appena 5-6 metri - era sempre affollata dato che si trova a soli diciotto km. dal centro di Cagliari.
L'erosione a cui è sottoposta tutta la costa l'ha quasi spazzata via, ma in alcune zone resistono ancora dei fazzoletti di sabbia incastonati tra le rocce, grazie ai quali il luogo conserva ancora un suo fascino. 
Di fronte a me, il sole sta tramontando dietro i monti di Capoterra; il mare è agitato, e il vento sostenuto che ha dissolto le nuvole pomeridiane, ora sta calando rapidamente.
Dopo una ventina di minuti il sole è completamente scomparso e le nubi all'orizzonte si colorano improvvisamente di rosso, ho solo una manciata di minuti per non farmi scappare il momento ideale per lo scatto:


La foto è stata fatta con la Canon 60D e obiettivo EF 15-85 utilizzato alla focale di 15mm.; esposizione: f/16 con un tempo di posa di 30 sec. e sensibilità a 100ISO; cavalletto, cavo di scatto e filtro ND8.

Vediamo passo passo come ho ottenuto questa foto:

- ho utilizzato il cavalletto dato che i tempi di scatto sarebbero stati lunghi, piazzandolo a poco più di un metro dal bagnasciuga.

- ho collegato alla macchina fotografica il cavo dello scatto remoto e selezionato un ritardo di 2 secondi per evitare qualsiasi movimento al momento dello scatto.

- sull'obiettivo ho impostato la messa a fuoco manuale e disattivato lo stabilizzatore d'immagine (consigliabile quando si usa la macchina su cavalletto)

- ho scattato una foto di prova con l'automatico a priorità di diaframma, e impostato un'apertura pari a f/16 per riuscire a:

      1) avere tutto a fuoco, dai sassi in primo piano sino alle montagne sul fondo (la messa a fuoco è stata regolata sulla distanza iperfocale: circa 1mt.)

    2) allungare i tempi di scatto, con l'intento di ottenere il caratteristico effetto "setoso" dell'acqua in movimento (non ho considerato l' f/22 perchè decade un po troppo la qualità)

- una volta verificato che il tempo di scatto scelto dal sistema esposimetrico: circa 2sec., era ancora troppo breve per l'effetto che mi proponevo di ottenere, e che l'immagine scattata era più scura del dovuto, sono passato all'esposizione manuale.

- ho montato sull'obiettivo un filtro ND8, che abbassa di 3 stop la luminosità della scena consentendo un marcato allungamento dei tempi di scatto.

- ho quindi deciso di utilizzare un tempo pari a 30 sec., equivalente a +4 stop rispetto alla precedente lettura esposimetrica (3 per il filtro ND + 1 stop per ottenere una immagine più chiara).


Una foto alla settimana - 44° di 52.

Il tempo è ancora incerto e spesso piove, ma la temperatura più mite e il ponte di Pasqua hanno portato tanti turisti in città. Stranieri con magliette di cotone a maniche corte e cappelli di paglia, italiani con giubbotti e sciarpe. Con in mano una cartina stradale, la bottiglietta d'acqua, una macchina fotografica, e qualche volta anche l'ombrello, girano instancabili alla ricerca di Musei e Chiese. 
Ma dopo tante ore di su e giù per le strade del quartiere storico di Castello e con il sole che fa capolino tra le nuvole, qualche minuto di sano riposo ci vuole proprio:

Sui muretti della scalinata che da via Nicolò Canelles porta all'ingresso della Cattedrale di Cagliari. 

Canon 60D con obiettivo Tamron 70-300 Di VC USD, utilizzato alla focale di 260mm.; esposizione: f/6,3 con 1/320sec. a 100ISO; elaborazione in bianconero con Photoshop.


Una foto alla settimana - 43° di 52.

Dopo tanti giorni di pioggia, un bel sole pomeridiano invita a fare quattro passi in riva al mare. Siamo oramai giunti alla fine della stagione invernale, e mentre il sole tramonta dietro il colle di Sant'Elia, i gabbiani sembrano essere i soli padroni di Calamosca.


Canon 60D con obiettivo Tamron 70-300 Di VC USD, utilizzato a 270mm.; esposizione: f/5,6 con 1/500sec. a 800ISO; selezione AutoFocus: solo punto centrale (sensibilità doppia rispetto agli altri punti AF).

Effetti cromatici: Bleach bypass e Cross processing

Nell'evoluzione della tecnica fotografica, come in tanti altri campi, è capitato a volte che da un errore commesso per distrazione, sia nato qualche cosa di innovativo. 
E' il caso dei due effetti cromatici: Bleach bypass e Cross processing. Nati da un uso errato del procedimento di sviluppo delle pellicole a colori, sono stati utilizzati per dare un look particolare alle riprese cinematografiche e alla fotografia.

In questo post vediamo insieme come i due effetti possano essere replicati anche sul digitale, per valorizzare e rendere più originali alcune delle nostre foto.

Bleach bypass:
questo particolare effetto è stato utilizzato inizialmente dal cinema, per ottenerlo si salta il bagno di bleach (sbianca) durante il processo di sviluppo della pellicola, determinando un marcato incremento del contrasto e un'alterazione nella riproduzione dei colori che risultano desaturati e sporchi.








Prendiamo come esempio questa foto, scattata a un musicista che ha partecipato a una rassegna Jazz tenutasi lo scorso anno nel Parco di Monte Claro a Cagliari. 









Dopo aver aperto l'immagine con Photoshop, andiamo su "Livello" e selezioniamo "Duplica livello..." per ottenere una copia dello sfondo:

Una foto alla settimana - 42° di 52.

Questa settimana vi propongo una foto che ho voluto elaborare graficamente per dargli l'aspetto di una antica riproduzione. Lo scatto è una veduta di Cagliari, presa dalla Via Azuni verso la Torre dell'Elefante; presenta un taglio stretto essendo stata realizzata con una focale di 60mm. (sul Full-frame corrisponde a circa 95mm.), che rientra nella gamma dei teleobiettivi.


Fotocamera Canon 60D con obiettivo EF 15-85 a 60mm.; esposizione: f/16 per garantire un'adeguata profondità di campo, con 1/100sec. a 200ISO.


Potete vedere di lato la foto di partenza, alla quale sono state sovrapposte due texture: 
- la prima che riproduce una carta da spolvero invecchiata, 
- la seconda, un cielo nuvoloso (schermato con una maschera di livello così da inserirla esclusivamente nell'area di competenza), 

l'elaborazione è stata completata con degli interventi brucia/scherma su diverse zone dell'immagine, realizzati secondo le indicazioni che potete trovare in questo Blog, all'interno del post:  Photoshop - dare incisività a un ritratto con "Brucia" e "Scherma", di febbraio 2012.

Canon amplia la linea R con le nuove mirrorless APS-C R7 e R10

Si sente spesso parlare di un imminente abbandono delle fotocamere con sensori più piccoli del Full-Frame, ma i produttori, complice la cont...

Post più popolari