Come promesso nel post del 5 maggio dedicato alle Traccas, inserisco altre venticinque immagini della sagra di Sant'Efisio 2012: questa volta le foto sono state fatte ai numerosissimi gruppi di tutta la Sardegna che sfilano a piedi:
Fotografia digitale, consigli sulla ripresa e sull'elaborazione delle immagini, utilizzo attrezzature e accessori per la fotografia, discussioni e novità in campo fotografico, fotografie e interviste realizzate da Rodolfo Serpi.
Una foto alla settimana - 5° di 52.
Passeggiata "mano nella mano" al parco di Monte Urpino di Cagliari.
Fotocamera Pentax con obiettivo 50-200 utilizzato a 200mm. - f7,1 e 1/250sec. - ho preferito utilizzare un B&W a forte contrasto per evitare che i tanti colori in gioco potessero distrarre dal soggetto principale.
356° edizione della sagra di Sant'Efisio - 2012
Il 1° maggio è per i Cagliaritani una data due volte importante: alla festa dei lavoratori si affianca un evento che vede una grande partecipazione popolare: la sfilata d'apertura della festa che viene dedicata ogni anno a Sant'Efisio; la manifestazione, che ha visto la sua prima edizione nel lontano 1657, si protrae per quattro giorni, sempre in equilibrio tra fede e devozione, folklore e tradizione (vedi quì il post del 2011). Lo scorso anno avevo trascurato di fotografare le Traccas: carri da lavoro trainati da un giogo di di buoi (unico mezzo di trasporto disponibile in passato), che in occasione delle feste venivano adornati da fiori, frutti e tessuti, suppellettili, strumenti da lavoro e cibi tradizionali; la ricchezza degli addobbi della Tracca, era in qualche modo rappresentativa dello status della famiglia che la preparava a portava in processione.
Oggi inserisco esclusivamente venti foto scelte tra quelle che ho fatto alle Traccas, che per inciso aprono sempre la sfilata del 1 maggio; nei prossimi post metterò i gruppi a piedi e quelli a cavallo.
Una foto alla settimana - 4° di 52.
Non mi permettono di aprire una nuova finestra, e io me la dipingo! La foto è stata scattata a Cagliari, all'inizio di via Università subito dopo la Porta dei Leoni.
Fotocamera Canon 60D con obiettivo EF-S 15-85 utilizzato a 80mm., f9 e 1/200sec., ISO200.
WorldWide Pinhole Photography Day - 2012
Pinhole 8x10 - realizzata da Riccardo Gazzarri www.riccardogazzarri.it |
Nell'era del digitale, può apparire curioso il fatto che tante persone siano ancora attratte da una tecnica così antica da essere all'origine stessa della fotografia, ma la possibilità di ottenere delle foto utilizzando nient'altro che un piccolo forellino sulla parete di una scatola a tenuta di luce (fatta di semplice di cartone o legno), ha un qualcosa di magico e affascinante.
Personalmente, nei limiti delle mie conoscenze e capacità, mi è sempre piaciuto comprendere il funzionamento di ogni cosa, e magari ingegnarmi per costruire in maniera artigianale qualche accessorio da utilizzare, credo quindi di poter comprendere quanto possa essere forte la passione che anima i fotografi che si dedicano alla "fotografia senza obiettivo".
L'apparecchio a foro stenopeico (Pinhole) discende direttamente dalla "camera obscura", descritta da Aristotele e successivamente adottata dai pittori per aiutarsi a riprodurre fedelmente la prospettiva nello studio del paesaggio.
Perché l'immagine sia sufficientemente dettagliata, il foro deve essere molto piccolo: 0,2 - 0,6 mm., di forma rotonda (il più possibile precisa), e realizzato su un lamierino (ottone, alluminio, ecc.) del più basso spessore possibile. Fori di diametro così piccolo consentono di avere una elevatissima profondità di campo, tanto che non è necessario nessun dispositivo di messa a fuoco, ma naturalmente obbligano a tempi di esposizione molto lunghi e quindi all'utilizzo del cavalletto.
Perché l'immagine sia sufficientemente dettagliata, il foro deve essere molto piccolo: 0,2 - 0,6 mm., di forma rotonda (il più possibile precisa), e realizzato su un lamierino (ottone, alluminio, ecc.) del più basso spessore possibile. Fori di diametro così piccolo consentono di avere una elevatissima profondità di campo, tanto che non è necessario nessun dispositivo di messa a fuoco, ma naturalmente obbligano a tempi di esposizione molto lunghi e quindi all'utilizzo del cavalletto.
Una foto alla settimana - 3° di 52
Girovagando per la città può capitare di trovarsi di fronte a soggetti molto particolari: non so se l'artista che ha creato la composizione sia stato mosso da una qualche avversione per la marca delle scarpe o da uno spirito ecologista. Se comunque volesse assumersi la paternità dell'opera, sarò lieto di inserire il suo pseudonimo nel post.
Canon 60D con obiettivo EF-S 15-85 a 78mm. - f5,6 - 1/160sec. - 100ISO.
Ho voluto modificare lo sfondo in bianco e nero per dare maggior risalto al soggetto.
Pellicola o Digitale?
Bisogna prendere atto che la fotografia è
sempre più appannaggio del digitale; sarà la praticità d’uso rispetto alla tradizionale pellicola, abbinata a una sempre maggiore presenza
dei PC nelle nostre case, ma la tecnologia digitale: dai cellulari alle piccole compatte, sino alle reflex, ha avuto un ruolo di rilievo nel risvegliare l’interesse da parte del grande pubblico nei confronti della fotografia, risollevando un mercato che per lungo tempo aveva registrato un progressivo declino.
Ciononostante, il sistema
analogico gode ancora del favore di molti estimatori, che ritengono insuperate
le caratteristiche delle pellicole fotografiche, e che non amano lo spirito attraverso il quale viene vissuta la fotografia dopo l’avvento del digitale.
Periodicamente vedo rinascere tra gli amanti della fotografia il seguente quesito: ma, è meglio la pellicola o il digitale?
Naturalmente dietro a questa domanda si nascondono aspetti emozionali che forse non si sopiranno mai, ma per quanto riguarda la questione puramente tecnica, esistono delle analisi attendibili di confronto tra i risultati che si ottengono utilizzando vecchio e nuovo sistema?
Su internet ho trovato un test fatto alcuni anni fa da Valerio Pardi per la
Nital (http://www.nital.it/experience),
che già dal 2007 scriveva un articolo sul sorpasso del digitale nei confronti della pellicola, affermando che la Nikon D200, con i suoi 10Mp, forniva immagini
nettamente migliori, sia per definizione che latitudine di posa, rispetto a una Nikon F
con pellicola Fujicrhrome Velvia 100F; si spingeva poi sino al punto di asserire che, il
risultato ottenuto dalla macchina digitale era talmente buono da potersi paragonare a quello di una
pellicola medio formato da 6x4,5.
Una foto alla settimana - 2° di 52
Il tempo migliora, così ho fatto una passeggiata sulla costa di fronte a Cagliari. Arrivato alla spiaggetta di Cala Mosca ho proseguito a piedi muovendomi sulla sua destra in direzione del faro; giunto quasi alla punta del promontorio di Sant'Elia ho fotografato questo scorcio tra le rocce calcaree caratteristiche della zona.
Obiettivo Pentax 18-55mm., utilizzato a 18mm.- apertura f13 per avere una buona profondità di campo; filtro polarizzatore per migliorare la trasparenza dell'acqua.
Una foto alla settimana - Project 52 weeks
http://weblifeitalia.it/FOTOGRAFIA/ |
Anche nel caso della fotografia, l'apprendimento attraverso l'esperienza diretta è essenziale per riuscire a perfezionare la tecnica di ripresa e sviluppare la propria creatività.
Ma non di rado intervengono aspetti personali di varia natura che finiscono con il limitare fortemente le occasioni nelle quali ci trasciniamo dietro la macchina fotografica; può essere pertanto utile decidere di portare avanti un progetto che stabilisca delle scadenze periodiche da rispettare, "obbligandoci" a scattare delle fotografie con una certa continuità.
Sono nati così: Project 365, Daily Photography, 365 Days, progetti per i quali ci si impegna a fare una foto al giorno per un'intero anno; lo stimolo che ne deriva ha sicuramente delle ricadute positive, indipendentemente dal livello di preparazione del fotografo che decide di misurarsi con se stesso aderendo a queste iniziative.
La necessità di pubblicare una foto al giorno ci costringerà a scoprire nuovi soggetti che altrimenti non avremmo preso in considerazione, a provare inquadrature e angolazioni di ripresa totalmente diverse dal consueto, e a sviluppare un sano senso critico su quanto riusciamo a produrre, visto che sarà indispensabile scegliere tra le tante foto scattate, quelle da proporre al giudizio degli altri.
Le sigle degli obiettivi
Quando parliamo con gli altri di uno specifico obiettivo, siamo soliti precisare: il suo marchio, la focale e la massima apertura di diaframma disponibile; ma se leggiamo il nome completo dell'ottica così come viene riportato nei cataloghi, vediamo che ogni casa costruttrice inserisce diverse sigle che dovrebbero consentire di individuare con immediatezza, alcune delle caratteristiche che si ritiene debbano essere segnalate all'attenzione dell'acquirente.
Il problema è che ogni costruttore utilizza sigle proprie, spesso differenti dagli altri anche quando indicano la stessa cosa; così può capitare che provando a confrontare prezzi e caratteristiche per scegliere un obiettivo, possano sorgere dei dubbi sul significato di quanto viene riportato.
Vediamo di riassumere per ciascun marchio -rigorosamente in ordine alfabetico, per non far torto a nessuno- le sigle che vi potrà capitare di leggere:
EF: obiettivo progettato per il Full-frame; possono essere utilizzati anche dall'APS-C e APS-H applicando il fattore di crop rispettivamente di 1,6 e 1,28.
EF-S: obiettivo progettato per il formato ridotto APS-C; non può essere utilizzato nelle reflex Full-frame.
USM: Ultra Sonic Motor, ottica dotata di motore interno a ultrasuoni che dovrebbe garantire velocità e silenziosità della messa a fuoco.
IS: Image Stabilizer, stabilizzatore ottico dell'immagine in ripresa (circa 3-4 stop di guadagno)
UD: Ultralow dispersion, lenti speciali per ridurre le aberrazioni cromatiche.
TS-E: Tilt-shift Electronic, l'elemento frontale dell'obiettivo può essere decentrato con spostamenti nei due assi orizzontale e verticale; utilizzato sopratutto in architettura per correggere le linee cadenti.
SF: Soft Focus, caratteristica di alcuni obiettivi mediotele con la possibilità di controllo del flou attraverso un selettore che agisce sull'aberrazione sferica; consigliato per il ritratto.
DO: Diffractive Optics, obiettivi dotati di elementi difrattivi; controllo riflessi interni, minore lunghezza e peso degli obiettivi tradizionali.
MP-E: ottica macro in grado di superare il rapporto 1:1 senza l'ausilio di accessori aggiuntivi (solo su obiettivo 65mm. f/2,8 macro).
L: Luxury, le migliori ottiche professionali di Canon.
Autofocus: la messa a fuoco automatica nelle Reflex
Qualche tempo fa ho pubblicato un post che esponeva una serie di casistiche per le quali è preferibile l'utilizzo della messa a fuoco manuale (per vederlo clicca quì), ma è innegabile che l'evoluzione tecnica che c'è stata negli ultimi anni sui sistemi AF (acronimo di Auto Focus), è in grado di darci delle foto perfettamente a fuoco per un'elevata percentuale di casi.
E' importante però conoscere le modalità attraverso le quali agisce l'autofocus della nostra fotocamera, e quale di queste è la più adatta alle condizioni di scatto o al soggetto.
Ogni casa costruttrice utilizza sistemi differenti, più o meno complessi, ma se prendiamo in considerazione le opzioni AF che vengono messe a disposizione, vedremo che sono essenzialmente simili:
- One-Shot o AF-S: messa a fuoco singola, adatta per soggetti statici; quando si preme il pulsante di scatto a metà, la fotocamera esegue la messa a fuoco per una sola volta e raggiunta la nitidezza massima si blocca sino a che non si scatta la foto o si rilascia il pulsante.
- AI Servo o AF-C: messa a fuoco continua, adatta per soggetti in movimento; quando si preme il pulsante di scatto a metà, la fotocamera esegue una prima messa a fuoco e la varia in continuità seguendo gli eventuali spostamenti del soggetto. Sentirete parlare anche di messa a fuoco a inseguimento predittivo: il sistema cerca di prevedere la posizione finale del soggetto in movimento.
- AI Focus o AF-A: messa a fuoco con modalità automatica; è la fotocamera a scegliere, in funzione del movimento o meno del soggetto, se utilizzare la messa a fuoco singola o quella continua.
Ogni casa costruttrice utilizza sistemi differenti, più o meno complessi, ma se prendiamo in considerazione le opzioni AF che vengono messe a disposizione, vedremo che sono essenzialmente simili:
- One-Shot o AF-S: messa a fuoco singola, adatta per soggetti statici; quando si preme il pulsante di scatto a metà, la fotocamera esegue la messa a fuoco per una sola volta e raggiunta la nitidezza massima si blocca sino a che non si scatta la foto o si rilascia il pulsante.
- AI Servo o AF-C: messa a fuoco continua, adatta per soggetti in movimento; quando si preme il pulsante di scatto a metà, la fotocamera esegue una prima messa a fuoco e la varia in continuità seguendo gli eventuali spostamenti del soggetto. Sentirete parlare anche di messa a fuoco a inseguimento predittivo: il sistema cerca di prevedere la posizione finale del soggetto in movimento.
- AI Focus o AF-A: messa a fuoco con modalità automatica; è la fotocamera a scegliere, in funzione del movimento o meno del soggetto, se utilizzare la messa a fuoco singola o quella continua.
Il nuovissimo sensore AF dell'ammiraglia di casa Canon con 61 punti di lettura. |
Iscriviti a:
Post (Atom)
Canon amplia la linea R con le nuove mirrorless APS-C R7 e R10
Si sente spesso parlare di un imminente abbandono delle fotocamere con sensori più piccoli del Full-Frame, ma i produttori, complice la cont...
Post più popolari
-
Il legame naturale che esiste tra fotografia, disegno e pittura, mi ha sempre incuriosito. Pur nella consapevolezza che ciascuna delle...
-
Nei due post di aprile sulla valutazione delle prestazioni degli obiettivi, parte 1 e parte 2 , ho cercato di fare il punto sui difetti del...
-
Tra le possibili regolazioni presenti nelle reflex della Canon, troviamo una serie di pre-impostazioni chiamate "Stile Foto" o...
-
E' bene fare subito una distinzione tra le due principali cause che possono portare a ottenere una foto mossa: 1) Il mosso dov...