Obiettivi e loro caratteristiche - 2° parte

4) La profondità di campo:
è rappresentata dall'area che risulta essere a fuoco prima e dopo il soggetto che stiamo fotografando. Prendiamo in esame un punto luminoso posto all'infinito, avevamo affermato che sarebbe stato perfettamente a fuoco solo sul piano focale (dove è collocata la pellicola o il sensore), come mai adesso invece asseriamo che esiste un'area più estesa nella quale può essere a fuoco? La spiegazione sta nel fatto che il nostro occhio non è in grado di percepire punti più piccoli di una certa dimensione, e considera a fuoco un punto anche se in realtà è leggermente sfocato, a patto che il diametro del circolo riprodotto sul piano focale (chiamato "circolo di confusione") sia inferiore a 0,03 mm. 
E' quindi come se avessimo a disposizione una serie di piani paralleli, davanti e dietro a quello della pellicola o del sensore, nei quali il circolo di confusione che si viene a creare è  talmente piccolo, per cui il nostro occhio non è in grado di rilevare la sfocatura del soggetto riprodotto. 


Ammajos - Il fascino del bonsai e delle piante grasse

Nelle giornate di sabato 29 e domenica 30 maggio, si è tenuta all'interno dell'Orto Botanico di Cagliari una manifestazione organizzata dal Bonsai Club Sardegna e dall'Associazione Italiana amatori piante succulente, con il patrocinio della Presidenza del consiglio Provinciale e il dipartimento di Scienze Botaniche dell'Università di Cagliari. Insieme alle due mostre dei bonsai e delle piante grasse, appassionati e non, hanno potuto seguire al sabato un seminario sulla tecnica di coltivazione delle piante grasse tenuto dal Dott. Roberto Ariu, e la domenica un seminario con dimostrazione tecnica sull'arte dei bonsai tenuta da Enrico Savini. 
Difficile non subire il fascino dei bonsai con le loro forme tortuose  e vissute, ma

Obiettivi e loro caratteristiche - 1° parte

L'obiettivo di una macchina fotografica ha il compito di raccoglieri i raggi luminosi che compongono un'immagine e proiettarli sul piano della pellicola o del  sensore digitale, dove potrà essere memorizzata; puo essere formato da una o più lenti, e persino da un semplice forellino di 1/3 di millimetro praticato in una lamina sottile di materiale opaco (foro stenopeico). Ma per ottenere una luminosità elevata e contenere la diffrazione, le distorsioni e le aberrazioni cromatiche, è indispensabile ricorrere a schemi ottici complessi, composti da più gruppi di lenti realizzate con vetri ottici ad alto indice di rifrazione e trattamento antiriflesso a strati multipli.
Esaminiamo alcune caratteristiche degli obiettivi:

Canon amplia la linea R con le nuove mirrorless APS-C R7 e R10

Si sente spesso parlare di un imminente abbandono delle fotocamere con sensori più piccoli del Full-Frame, ma i produttori, complice la cont...

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