Utilizzare la messa a fuoco manuale

Una leggera pressione sul pulsante di scatto e  subito si avverte un leggero movimento del barilotto dell'obiettivo, sottolineato dal ronzio del motore asservito al sistema autofocus, dopo un breve istante la messa a fuoco è raggiunta, il pulsante di scatto completa la sua corsa e si sente il rumore secco dell'otturatore: abbiamo realizzato la nostra foto. 
Oramai siamo talmente abituati al fatto che la nostra fotocamera garantisce in maniera totalmente automatica che il soggetto  inquadrato risulti perfettamente a  fuoco, che viene difficile pensare che ci siano delle situazioni nelle quali sia preferibile disabilitare l'autofocus e utilizzare una messa a fuoco manuale.
I sistemi attuali sono in grado di adattarsi sia alle riprese con i soggetti fermi (AF-S, autofocus singolo), sia per quelli in movimento (AF-C, autofocus continuo); basati su un numero sempre più alto di punti di rilevazione riescono a controllare una vasta area del fotogramma, e coprono efficacemente un'alta percentuale di situazioni. Ciononostante esistono ancora dei buoni motivi per i quali in certe situazioni di ripresa sia utile spostare il selettore presente sul nostro obiettivo/fotocamera nella posizione manuale, vediamo quali possono essere: 

1) Foto Close-up e Macrofotografia: le foto a distanza ravvicinata richiedono una grande precisione nella cura della messa a fuoco a causa della ridottissima profondità di campo ( nella macro spesso  si gioca su  pochi mm.); non sempre l'autofocus è in grado di restituirci il risultato voluto e/o viene ingannato  dalla presenza di oggetti presenti nel campo inquadrato; in tutti i casi per ottenere il meglio in questo genere di foto dobbiamo essere noi a decidere quali parti del soggetto debbano essere perfettamente a fuoco e quali no.
 Messa a fuoco manuale.

La piantina di trifoglio a sinistra può aver ingannato l'autofocus di quel tanto per cui il muso della lucertola non risulta essere a fuoco.

Camera RAW - 4° e ultima parte

Vediamo in fine i comandi relativi al trasferimento su photoshop e  al salvataggio dei file elaborati con Camera RAW.
Spostiamoci sulla descrizione posta in basso sotto l'immagine sulla quale stiamo lavorando, vedremo che sono riportate alcune caratteristiche della foto: se ci clicchiamo sopra con il tasto sinistro del mouse viene visualizzata una finestra dove sono riportati i parametri attraverso i quali le immagini verrano aperte da Photoshop:
- Spazio: riporta il profilo colore (Adobe RGB, sRGB, ColorMatch RGB, ProPhoto RGB).
- Profondità: specifica se il file verrà aperto con 8 o 16 bit per canale.
- Dim.: riporta le dimensioni in pixel dell'immagine, il suo utilizzo è identico a "Dimensione Immagine" di Photoshop.
- Risoluzione: specifica la risoluzione in stampa dell'immagine.
Come ultima possibilità di selezione, possiamo inserire il segno di spunta affinché l'immagine sia aperta in photoshop come "oggetto avanzato", operazione che consente di lavorare su un oggetto identico all'originale e sul quale si possono apportare tutte le modifiche volute in maniera non distruttiva, cioè senza alterare l'immagine di partenza.
Il comando per trasferire l'immagine modificata con Camera RAW in Photoshop: "Apri Immagine", si trova nella cornice in basso a destra subito sotto il comando di Saturazione. Se si preme il tasto "Alt", il pulsante cambia nome in "Apri copia", che sposta l'immagine su Photoshop senza salvare sul file RAW originario, i dati delle modifiche fatte con Camera RAW. Se invece premiamo il tasto "Shift" il pulsante si modificherà in "Apri oggetto", e lo spostamento su Photoshop sarà fatto come "oggetto avanzato" (vedi in alto).

Camera RAW - 3° parte

Dopo aver descritto i controlli presenti nella colonna alla destra di Camera RAW, passiamo alla barra degli strumenti localizzata nell'area  in alto a sinistra, poco sopra il riquadro che contiene l'immagine aperta:

- La prima icona, che rappresenta una lente d'ingrandimento, consente di regolare il livello di zoom da applicare alla fotografia visualizzata, aspetto utile per  apprezzare la qualità dell'immagine o il risultato degli interventi; il campo di regolazione è molto ampio e va da un minimo del 6% sino a un massimo del 400%;  se si vuole riportare la foto alle dimensioni originarie basta cliccare su "Adatta alla vista".

- L'icona con la mano, una volta ingrandita la foto, consente di spostare l'immagine all'interno dell'area di visualizzazione, così da poter visionare le parti che avendo utilizzato lo zoom rimangono nascoste.

- La prima icona contagocce serve per impostare il bilanciamento del bianco: basta scegliere un'area grigia di densità media e cliccarci sopra con il mouse,  Camera RAW imposterà il bilanciamento del colore prendendo come riferimento i valori RGB di quell'area. Se il risultato non ci soddisfa possiamo affinare la regolazione utilizzando i comandi "temperatura" e "tinta", presenti sul pannello "Base" (vedi post precedente), o eventualmente tornare alla regolazione iniziale selezionando  nella casella "Bilanciamento del bianco" l'opzione "Come scattato".

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