Le sigle degli obiettivi

Quando parliamo con gli altri di uno specifico obiettivo, siamo soliti precisare: il suo marchio, la focale e la massima apertura di diaframma disponibile; ma se leggiamo il nome completo dell'ottica così come viene riportato nei cataloghi, vediamo che ogni casa costruttrice inserisce diverse sigle che dovrebbero consentire di individuare con immediatezza, alcune delle caratteristiche che si ritiene debbano essere segnalate all'attenzione dell'acquirente.
Il problema è che ogni costruttore utilizza sigle proprie, spesso differenti dagli altri anche quando indicano la stessa cosa; così può capitare che provando a confrontare prezzi e caratteristiche per scegliere un obiettivo, possano sorgere dei dubbi sul significato di quanto viene riportato. 
Vediamo di riassumere per ciascun marchio -rigorosamente in ordine alfabetico, per non far torto a nessuno-  le sigle che vi potrà capitare di leggere:




CANON

EF: obiettivo progettato per il Full-frame; possono essere utilizzati anche dall'APS-C e APS-H applicando il fattore di crop rispettivamente di 1,6 e 1,28.

EF-S: obiettivo progettato per il formato ridotto APS-C; non può essere utilizzato nelle reflex Full-frame.

USM: Ultra Sonic Motor, ottica dotata di motore interno a ultrasuoni che dovrebbe garantire velocità e silenziosità della messa a fuoco.

IS: Image Stabilizer, stabilizzatore ottico dell'immagine in ripresa (circa 3-4 stop di guadagno)

UD: Ultralow dispersion, lenti speciali per ridurre le aberrazioni cromatiche.

TS-E: Tilt-shift Electronic, l'elemento frontale dell'obiettivo può essere decentrato con spostamenti nei due assi orizzontale e verticale; utilizzato sopratutto in architettura per correggere le linee cadenti.

SF: Soft Focus, caratteristica di alcuni obiettivi mediotele con la possibilità di controllo del flou attraverso un selettore che agisce sull'aberrazione sferica; consigliato per il ritratto.

DO: Diffractive Optics, obiettivi dotati di elementi difrattivi; controllo riflessi interni, minore lunghezza e peso degli obiettivi tradizionali.

MP-E: ottica macro in grado di superare il rapporto 1:1 senza l'ausilio di accessori aggiuntivi (solo su obiettivo 65mm. f/2,8 macro).

L: Luxury, le migliori ottiche professionali di Canon.


Autofocus: la messa a fuoco automatica nelle Reflex

Qualche tempo fa ho pubblicato un post che esponeva una serie di casistiche per le quali è preferibile l'utilizzo della messa a fuoco manuale (per vederlo clicca quì), ma è innegabile che l'evoluzione tecnica che c'è stata negli ultimi anni sui sistemi AF (acronimo di Auto Focus), è in grado di darci delle foto perfettamente a fuoco per un'elevata percentuale di casi. 
E' importante però conoscere le modalità attraverso le quali agisce l'autofocus della nostra fotocamera, e quale di queste è la più adatta alle condizioni di scatto o al soggetto.

Ogni casa costruttrice utilizza sistemi differenti, più o meno complessi, ma se prendiamo in considerazione le opzioni AF che vengono messe a disposizione, vedremo che sono essenzialmente simili:

-  One-Shot o AF-S:  messa a fuoco singola, adatta per soggetti statici; quando si preme il pulsante di scatto a metà, la fotocamera esegue la messa a fuoco per una sola volta e raggiunta la nitidezza massima si blocca sino a che non si scatta la foto o si rilascia il pulsante.

-  AI Servo o AF-C:  messa a fuoco continua, adatta per soggetti in movimento; quando si preme il pulsante di scatto a metà, la fotocamera esegue una prima messa a fuoco e la varia in continuità seguendo gli eventuali spostamenti del soggetto. Sentirete parlare anche di messa a fuoco a inseguimento predittivo: il sistema cerca di prevedere la posizione finale del soggetto in movimento.

-  AI Focus o AF-A:  messa a fuoco con modalità automatica; è la fotocamera a scegliere, in funzione del movimento o meno del soggetto, se utilizzare la messa a fuoco singola o quella continua.

Il nuovissimo sensore AF dell'ammiraglia di casa Canon con 61 punti di lettura.

Photoshop: tante cornici per le nostre foto.

Per presentare al meglio le nostre foto, in analogia a quanto normalmente fatto per disegni e dipinti, a volte può essere d'aiuto  l'aggiunta di una appropriata cornice, che crei uno stacco con lo sfondo facendo risaltare maggiormente l'immagine.
Esistono diverse possibilità per realizzare una cornice, ed è possibile trovare delle immagini pronte o delle specifiche "azioni" disponibili su internet, ma gli esempi che seguono utilizzano in maniera semplice quanto già disponibile su Photoshop. 

- La prima cornice può essere considerata minimalista, ma proprio per questo utilizzabile su qualsiasi genere di fotografia senza il rischio di appesantire l'insieme.
Ho scelto una foto realizzata in B&W che ritrae due giocatori durante una partita di scacchi:


Ho selezionato "Immagine" e poi "Dimensione quadro" (si può anche digitare  in tastiera Alt+Ctrl+C):


Nel menù che compare ho impostato le dimensioni in "pixel" (ma potete scegliere l'opzione con la quale vi trovate meglio). Rispetto alla "Dimensione corrente" dell'immagine di partenza ho impostato un incremento di 30 pixel  su  Larghezza e Altezza, e selezionato il colore di estensione del quadro a "Bianco".


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