Il filtro Accentua Passaggio di Photoshop per aumentare o diminuire la nitidezza.

Il filtro "Accentua Passaggio" lavora sul contrasto dei bordi degli oggetti, e può essere utilizzato indifferentemente per aumentare o diminuire la nitidezza. In questo post farò un paio di esempi, che spero possano essere d'aiuto per comprendere come utilizzarlo nelle due differenti casistiche.

1° caso - Photoshop mette a disposizione diverse possibilità per migliorare la nitidezza delle nostre immagini, basta andare nella barra delle opzioni ed entrare su Filtro/Contrasto, per trovare ben cinque diverse opzioni tra le quali poter scegliere, ma utilizzando "Accentua Passaggio" avremo la possibilità di un maggior controllo sul risultato finale. Vediamo come procedere:

Il primo passo è quello di fare un duplicato dell'immagine selezionando: "Livello/Duplica livello..." , e confermando l'operazione nella finestra che si apre, con un clic su "OK".

Spostiamoci quindi lungo la barra delle opzioni e selezioniamo "Filtro/Altro" e quindi "Accentua passaggio".

Nella finestra che appare possiamo impostare il "Raggio" d'intervento: per migliorare la nitidezza consiglio di utilizzare valori che vanno da 1 a un massimo di 4 pixel.
Vedremo che l'immagine si trasforma in un disegno quasi monocromatico, nel quale risultano evidenti solo i bordi di quanto contenuto all'interno della foto.


Facciamo stampare le nostre foto.

Nonostante la grande praticità di poter rivedere le immagini digitali dei nostri scatti su un qualsiasi display disponibile, le stampe delle foto conservano inalterato un fascino che non ha tempo.

Vi capita mai di tirar fuori dall'armadio una di quelle scatole di latta dove spesso vengono conservate le vecchie fotografie di famiglia?
Nonostante sia uno che ha aderito senza rimpianti all'evoluzione tecnologica, la sensazione che provo guardando le immagini sullo schermo del computer non è la stessa di quando prendo in mano le foto, una per volta, osservando con calma i particolari e lasciando che la mente torni indietro a rivivere quei momenti.
E a riflettere bene, anche parenti e amici sembrano avere una reazione analoga: dopo sole venti immagini viste sul monitor si distraggono, mentre con centinaia di foto che passano di mano in mano si va avanti a  parlare per delle ore.

Se poi ci spostiamo dal campo emotivo a quello razionale, esiste anche un'altra ragione per conservare le stampe delle nostre foto più belle: l'archiviazione digitale, nonostante la facilità di utilizzo e la crescente capienza degli attuali sistemi di memorizzazione, non da ancora tutte le garanzie di poter rivedere la nostre immagini tra cento o più anni, come invece è stato possibile con le stampe ereditate da nonni e bisnonni che ancora custodiamo gelosamente.

Negli anni 70-80 ho fatto l'esperienza di sviluppare le pellicole e stampare le foto: camera oscura, ingranditore, prodotti chimici, bacinelle, pinze e quant'altro; un procedimento con le sue complessità, ma che aveva il pregio di consentire, senza un aggravio economico, risultati decisamente migliori di quelli che poteva fornire il classico laboratorio di stampa sotto casa.
Oggi, con le stampanti a colori che esistono in commercio, sembrerebbe tutto più facile, ma in realtà non è esattamente così: i costi del materiale d'uso e la variabilità dei risultati ottenibili pur dotandosi di una stampante di marca, mi hanno convinto da tempo che è molto meglio avvalersi di un laboratorio di stampa professionale.

Dato che ho intenzione di far stampare una serie di ingrandimenti di foto mie e di mia figlia, ho pensato di fare un test per vedere i risultati che si ottengono su differenti tipologie di carta, scegliendo tra quelle che  vengono normalmente proposte dai fotolaboratori online, e parlarvi di questa mia esperienza.
Dopo alcune ricerche in rete, con l'obiettivo di trovare un Service che potesse garantirmi delle stampe di qualità professionale ad un prezzo soddisfacente, ho fatto la mia scelta e inviato le foto da stampare.

Domenica alla Grande Jatte - Cagliari 2013.

La Grande Jatte è un dipinto a olio su tela realizzato tra il 1884 e 1886 dal pittore francese Georges Pierre Seurat. 
L'opera, che rappresenta una domenica pomeriggio della borghesia parigina nell'isola che sorge in mezzo alla Senna, è diventata il simbolo della manifestazione che da alcuni anni coinvolge gli appassionati del genere Vittoriano e Steampunk, e che prende appunto la denominazione di: "Domenica alla Grande Jatte".

Partecipano tante persone di ogni età, che si divertono a indossare vestiti dell'800, passeggiano lungo il viale dei Giardini Pubblici di Cagliari, stendono e apparecchiano tovaglie sui prati per un picnic, e si iscrivono al concorso che a fine giornata vedrà premiato il miglior abito delle varie categorie in gara.
La quarta edizione della manifestazione, organizzata dall'Associazione Oneiros di Cagliari, comprendeva inoltre: una Mostra Mercato che spaziava dalla produzione artigianale di monili alla ideazione e realizzazione di vestiti d'epoca; la degustazione di te;  giochi, musica e danze della tradizione Irlandese.

Di seguito alcune delle foto che ho scattato durante la giornata:







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