Pur avendo pubblicato in passato qualche post in proposito, la sua richiesta mi ha indotto a riflettere sul fatto che si tratta di un argomento che merita certamente di essere approfondito, e così ho deciso di seguire il suo consiglio.
La materia è sicuramente più vasta di quanto ci si possa aspettare, sarà quindi indispensabile affrontarla per gradi e dividerla su più post; oggi volevo solo parlarvi di questa idea e fare una breve introduzione.
PREMESSA
Buona parte di coloro che si avvicinano alla fotografia, sono portati a comporre le proprie foto in maniera istintiva, e se pure alcuni mostrino, grazie a una predisposizione naturale, di riuscire a ottenere da subito dei buoni risultati, sapere anticipatamente perché una certa costruzione dell’immagine sia in grado di attirare l’attenzione di chi l’osserva, è sempre di grande aiuto.
Inizialmente si può essere tratti in inganno dalla facilità e rapidità con la quale è possibile scattare una foto, trascurando il fatto che nella mente di un bravo fotografo, in quel breve istante che precede la pressione del pulsante di scatto, si attivano una serie di automatismi che non provengono solo dalle sue doti naturali, ma attingono a tutte quelle conoscenze ed esperienze maturate in anni di applicazione, lavoro e passione.
Non va dimenticato poi, che gran parte delle splendide foto realizzate dai grandi interpreti della fotografia non sono scattate al volo, ma bensì il frutto di una precisa e attenta pianificazione, dove il breve momento di esecuzione dello scatto rappresenta solo l’atto conclusivo di un accurato studio sullo scenario e sulle possibili condizioni di ripresa.
Ansel Adams |
Nonostante ciò, l’aspetto relativo alla composizione delle foto viene spesso relegato in secondo piano, soverchiato dalla grande rilevanza attribuita alle caratteristiche tecniche dell’attrezzatura fotografica, che nella mente di molti diventa, erroneamente, l’elemento fondamentale per ottenere delle belle immagini.
La bontà dei sistemi automatici di cui sono dotate le moderne fotocamere, consente anche alla persona inesperta di produrre una buona percentuale di foto tecnicamente accettabili: messa a fuoco, esposizione e colori corretti, ma non sono di alcun aiuto quando si tratta di trovare la combinazione capace di valorizzare la scena ripresa, e tanto meno di trasmettere le sensazioni che ha provato il fotografo nel vederla e che lo hanno spinto a scattare quella foto.
Affidandosi solo al proprio intuito, si corre il rischio di concentrare l’attenzione esclusivamente sui soggetti che ci appaiono belli o interessanti, trascurando totalmente come verranno ripresi. Intendiamoci, il soggetto è ovviamente la componente più importante di una foto, ma è indispensabile imparare a osservare con attenzione tutto ciò che risulta compreso all’interno dell'inquadratura, e quale sia l’impatto di ogni singolo elemento sull’immagine finale.
E' bene comunque sottolineare, sin dalle prime battute di questa esposizione, che: le regole compositive non sono dei dogmi e non consentono di fornire una facile soluzione per qualsiasi problema, rappresentano semplicemente delle indicazioni utili per dare ordine e forza agli elementi grafici che compongono l’inquadratura. Per riuscire a ottenere dei risultati che ci diano soddisfazione e che raccolgano l'apprezzamento degli altri, è sempre indispensabile trovare il giusto equilibrio tra la tecnica e la creatività.
Proprio dall'inquadratura ripartiremo nel prossimo post, proseguendo il percorso sulla "Composizione". A presto.