Nel post dello scorso anno intitolato "DNG Lossy - La dieta per i file Raw" ho esordito scrivendo: << Esistono tanti validi motivi per salvare le proprie foto nel formato RAW>>, oggi voglio provare a chiarire i motivi per cui questo formato di salvataggio delle foto è quello prevalentemente utilizzato da fotoamatori evoluti e fotografi professionisti.
Iniziamo con il dire che il file RAW rappresenta per il digitale l'equivalente del negativo per l'analogico; contiene i dati registrati dal sensore sull'intensità luminosa che ha colpito il singolo recettore e le informazioni relative a tutte le impostazioni di scatto della fotocamera.
Un file RAW è quindi una sorta di archivio che racchiude esclusivamente i dati grezzi necessari per ricostruire la scena ripresa (la traduzione di raw è: non lavorato, grezzo), tanto che per poter essere visualizzato sullo schermo del PC deve prima essere elaborato da software specifici e trasformato in file immagine.
Un file RAW è quindi una sorta di archivio che racchiude esclusivamente i dati grezzi necessari per ricostruire la scena ripresa (la traduzione di raw è: non lavorato, grezzo), tanto che per poter essere visualizzato sullo schermo del PC deve prima essere elaborato da software specifici e trasformato in file immagine.
Se invece memorizziamo le nostre foto in JPEG, la fotocamera processa i dati grezzi secondo i parametri previsti dal costruttore (quindi ci affidiamo alla macchina e non siamo in grado di controllarne il risultato), e successivamente li comprime per occupare meno spazio nella memoria. Quest'ultima operazione viene fatta attraverso degli algoritmi che, per riuscire a ridurre marcatamente le dimensioni del file, comportano necessariamente la perdita di una parte delle informazioni originarie, tanto maggiore quanto più alta è la compressione applicata.
Prendiamo in considerazione la foto seguente:
Avevo deciso di visitare le rovine del Castello di Acquafredda, nei pressi di Siliqua (CA), e stavo salendo lungo la strada che porta al primo livello fortificato: il borgo dove si suppone ci fossero gli alloggi dei soldati e delle loro famiglie. Per comprendere meglio come avrebbe reagito l'automatico della fotocamera alla condizione di forte contrasto presente, ho fatto uno scatto di prova; il risultato è stato quello che vedete: un cielo slavato, sovraesposto di circa 1,5 stop, e il terreno sottoesposto di oltre 2 stop.
Dato che scatto sempre in raw + jpeg, questo mi ha consentito di lavorare a casa sui due file memorizzati dalla fotocamera, cercando di recuperare quanto possibile nelle zone di luce e ombra.
Questo è il miglior risultato ottenuto sul JPEG:
Questo è il risultato sul RAW:
Vi ricordo che per ingrandire le foto basta cliccarci sopra con il mouse.