Fotografare in città - 1° parte.


Per chi ha la possibilità di viaggiare, le opportunità per scattare delle foto interessanti sono certamente molto elevate, ma non dobbiamo assolutamente sottovalutare le potenzialità che la città o il paese nel quale viviamo sono in grado di offrirci. L'ambito urbano, oltre a essere disponibile anche quando abbiamo poco tempo, è in grado di proporre una vasta gamma di situazioni che spaziano tra i più svariati generi della fotografia. Cercando tra le mie foto fatte nei ritagli dei fine settimana, voglio provare a fare una carrellata sulle opportunità che si possono trovare, spesso semplicemente svoltando l'angolo di casa.

- Panorami e vedute:
Qualsiasi posizione soprelevata consente di abbracciare con lo sguardo e inquadrare vaste zone della città,  in queste situazioni il grandangolo la fa da padrone, ma alle volte il taglio che può dare un teleobiettivo può essere indispensabile per isolare una parte interessante del panorama. Normalmente cerco di curare con attenzione  la composizione della foto escludendo quanto può disturbare l'insieme, scegliendo dei punti d'osservazione non convenzionali, comprendendo nell'inquadratura alberi o piante che facciano da cornice naturale o comunque oggetti/soggetti in primo piano che diano profondità all'immagine, alcune volte provo a sfruttare le bellissime luci del tramonto o quelle artificiali della notte.

Veduta di Cagliari dalla Torre di San Pancrazio.

Panorama di Cagliari dallo spiazzo alle spalle della Basilica di Bonaria.
Panorama dalla terrazza alta del Bastione di San Remy.

Utilizzare la messa a fuoco manuale

Una leggera pressione sul pulsante di scatto e  subito si avverte un leggero movimento del barilotto dell'obiettivo, sottolineato dal ronzio del motore asservito al sistema autofocus, dopo un breve istante la messa a fuoco è raggiunta, il pulsante di scatto completa la sua corsa e si sente il rumore secco dell'otturatore: abbiamo realizzato la nostra foto. 
Oramai siamo talmente abituati al fatto che la nostra fotocamera garantisce in maniera totalmente automatica che il soggetto  inquadrato risulti perfettamente a  fuoco, che viene difficile pensare che ci siano delle situazioni nelle quali sia preferibile disabilitare l'autofocus e utilizzare una messa a fuoco manuale.
I sistemi attuali sono in grado di adattarsi sia alle riprese con i soggetti fermi (AF-S, autofocus singolo), sia per quelli in movimento (AF-C, autofocus continuo); basati su un numero sempre più alto di punti di rilevazione riescono a controllare una vasta area del fotogramma, e coprono efficacemente un'alta percentuale di situazioni. Ciononostante esistono ancora dei buoni motivi per i quali in certe situazioni di ripresa sia utile spostare il selettore presente sul nostro obiettivo/fotocamera nella posizione manuale, vediamo quali possono essere: 

1) Foto Close-up e Macrofotografia: le foto a distanza ravvicinata richiedono una grande precisione nella cura della messa a fuoco a causa della ridottissima profondità di campo ( nella macro spesso  si gioca su  pochi mm.); non sempre l'autofocus è in grado di restituirci il risultato voluto e/o viene ingannato  dalla presenza di oggetti presenti nel campo inquadrato; in tutti i casi per ottenere il meglio in questo genere di foto dobbiamo essere noi a decidere quali parti del soggetto debbano essere perfettamente a fuoco e quali no.
 Messa a fuoco manuale.

La piantina di trifoglio a sinistra può aver ingannato l'autofocus di quel tanto per cui il muso della lucertola non risulta essere a fuoco.

Camera RAW - 4° e ultima parte

Vediamo in fine i comandi relativi al trasferimento su photoshop e  al salvataggio dei file elaborati con Camera RAW.
Spostiamoci sulla descrizione posta in basso sotto l'immagine sulla quale stiamo lavorando, vedremo che sono riportate alcune caratteristiche della foto: se ci clicchiamo sopra con il tasto sinistro del mouse viene visualizzata una finestra dove sono riportati i parametri attraverso i quali le immagini verrano aperte da Photoshop:
- Spazio: riporta il profilo colore (Adobe RGB, sRGB, ColorMatch RGB, ProPhoto RGB).
- Profondità: specifica se il file verrà aperto con 8 o 16 bit per canale.
- Dim.: riporta le dimensioni in pixel dell'immagine, il suo utilizzo è identico a "Dimensione Immagine" di Photoshop.
- Risoluzione: specifica la risoluzione in stampa dell'immagine.
Come ultima possibilità di selezione, possiamo inserire il segno di spunta affinché l'immagine sia aperta in photoshop come "oggetto avanzato", operazione che consente di lavorare su un oggetto identico all'originale e sul quale si possono apportare tutte le modifiche volute in maniera non distruttiva, cioè senza alterare l'immagine di partenza.
Il comando per trasferire l'immagine modificata con Camera RAW in Photoshop: "Apri Immagine", si trova nella cornice in basso a destra subito sotto il comando di Saturazione. Se si preme il tasto "Alt", il pulsante cambia nome in "Apri copia", che sposta l'immagine su Photoshop senza salvare sul file RAW originario, i dati delle modifiche fatte con Camera RAW. Se invece premiamo il tasto "Shift" il pulsante si modificherà in "Apri oggetto", e lo spostamento su Photoshop sarà fatto come "oggetto avanzato" (vedi in alto).

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