Qualità, risoluzione e stampa delle foto digitali.

Se ingrandiamo a dismisura una nostra fotografia sul computer, vedremo che è composta da tanti quadratini elementari, l'uno affiancato all'altro, di colore diverso e tonalità più o meno intensa. Se riportiamo progressivamente l'ingrandimento verso i valori più bassi, a un certo punto  il nostro occhio non percepirà più le separazioni tra i quadratini (pixel), ma vedrà un'unica immagine della quale apprezzare i particolari e le sfumature di colore. Il pixel rappresenta quindi il più piccolo elemento che compone un'immagine; maggiore sarà il numero di pixel che compongono una fotografia, tanto più alta sarà la sua definizione, e quindi la possibilità di riprodurre correttamente particolari estremamente piccoli e consentire stampe di grandi dimensioni.
Se nelle istruzioni di una fotocamera viene riportato che produce foto della dimensione di 3872 x 2592, per un complessivo di 10.036.224 pixel, significa che
garantisce una risoluzione di 10 megapixel, valore che può essere ritenuto più o meno sufficente esclusivamente in funzione del'utilizzo al quale sono destinate le nostre fotografie. La qualità di una foto, nel momento in cui andremo  a visualizzarla o stamparla, viene misurata in DPI, ovvero da quanti punti (pixel) sono presenti in un pollice (2,54 cm.); di seguito riporto alcune indicazioni utili come riferimento per le impostazioni da utilizzare:
  • Foto per i nostri album o per le pubblicazioni su riviste patinate: qualità alta 300 DPI
  • Foto per la pubblicazione su rotocalchi: qualità medio-alta 200 DPI
  • Foto per la pubblicazione su rotocalchi: qualità medio-bassa 150 DPI
  • Foto per la pubblicazione su quotidiani: qualità bassa 90 DPI
  • Foto per la visualizzazione su schermo: qualità molto bassa (convenzionalmente 72 DPI)
Una stampa fotografica che vediamo quindi su una delle tante riviste presenti in edicola , e che fa uso di carta patinata per garantire una qualità elevata delle immagini pubblicate, ha circa 300 DPI, inutile andare oltre perchè l'occhio umano non sarebbe in grado di apprezzare le differenze; i rotocalchi di grande tiratura dall'Espresso a Famiglia Cristiana, si accontentano di immagini di qualità minore da 200 sino a un minimo di 150 DPI; per la visualizzazione sullo schermo invece, viene da tempo assunta convenzionalmente una qualità di 72 DPI, in realtà con i monitor attuali (io ho un 19 pollici widescreen: 16 di larghezza x 10 di altezza, con una risoluzione di 1440x900), ci si accorge che dividendo la risoluzione in pixel per i pollici, si ottiene che la qualità di visualizzazione deve salire a 90 DPI. Tenete comunque presente che in molti programmi , quando si tratta di ridimensionare le immagini da utilizzare per il web, troverete che vengono sempre utilizzate di default impostazioni a 72 DPI, anche perchè il peso inferiore che ne deriva rende più veloce il caricamento delle pagine su internet.
Se vogliamo stampare le nostre foto, la qualità deve essere di 300 DPI, anche se molti laboratori di stampa adottano per comodità 254 DPI (praticamente 254 punti per pollice, ovvero esattamente 100 punti per centimetro).
Possiamo calcolare quali possano essere le dimensiono massime di stampa perchè venga mantenuta una qualità alta, dividendo la risoluzione della foto in pixel per 300 (DPI) e moltiplicando per 2,54 (conversione da pollici a centimetri).
Se consideriamo ancora una volta la fotocamera da 10 megapixel con risoluzione di 3872 x 2592, otteniamo:
(3872/300) x 2,54 = 32,78 cm.
(2592/300) x 2,54 = 21,95 cm. 
In pratica possiamo stampare una foto di 33 x 22 cm., dimensione massima che consente di sfruttare al meglio le cratteristiche della nostra fotocamera,  garantendo nel contempo che la qualità risultante potrà essere effettivamente percepita e quindi apprezzata da chi la guarda.
In queste valutazioni, abbiamo considerato che visualizzeremo l'immagine a breve distanza:  se tengo in mano la foto o la guardo sul mio portatile, stò a una distanza approssimativa tra i 20 e i 40cm., ma  cosa cambia  se ci troviamo nella condizione di guardare una immagine da una distanza di qualche metro? Pensiamo ad esempio a un cartellone pubblicitario, che spesso osserviamo mentre ci muoviamo con la nostra auto in mezzo al traffico, si potrebbe pensare che sia indispensabile disporre di un'attrezzature di qualità incredibile per produrre un'immagine di 3 x 2 metri: in realtà, se ipotizziamo che quel cartellone non verrà mai visto da una distanza inferiore ai 2 metri, ci basterà stampare con una qualità di 32 DPI, perchè il nostro occhio abbia comunque la percezione che  l'immagine riprodotta sia di buona qualità e ben definita.
Vi segnalo il link che contiene un: Calcolatore di dimensioni e risoluzioni di stampa
messo a disposizione da Daniele Cerra, e che vi potrà tornare utile per impostare una qualsiasi calcolo a riguardo, magari provando a verificare i risultati nelle situazioni più estreme.
Non avevo un'immagine pronta e quindi l'ho presa dal blog italiano:  REBELIA.IT, che ringrazio.

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