
- Esiste una regola empirica che indica di non scendere sotto un tempo di scatto uguale al reciproco della focale utilizzata, ad esempio: con un obiettivo con focale 50mm. non dovremo scendere sotto 1/60 di secondo, con un 100mm., usiamo almeno 1/125, con un 200mm. manteniamo come minimo 1/250, e così via. Nessuno però specifica che questa regola vale solo a patto che stiamo adottando tutte le precauzioni per muovere il meno possibile la fotocamera, e quindi indica solo quanto siamo vicini al limite teorico sotto il quale sarà difficile riuscire a evitare il mosso.
Quali sono sono le precauzioni da prendere per fotografare a mano libera?
- Può sembrare una cosa banale, e per questo sottovalutata: incominciamo con l'impugnare bene la macchina fotografica; la maggior parte delle persone istintivamente adotta la posizione che gli sembra più comoda, e sino a che c'è tanta luce e si scatta con tempi veloci non sembrano esserci problemi, ma non appena si esce dal campo delle foto fatte in pieno sole o con il flash, ci si rende improvvisamente conto che tenere la fotocamera con una sola mano, può portare molto facilmente a ottenere una foto mossa.
Come impugnare una reflex:


Altri suggerimenti:
- Spesso il mosso è dovuto a un movimento brusco al momento dello scatto, bisogna fare particolare attenzione in questa fase, adottando alcuni accorgimenti:
- la pressione del pulsante di scatto deve essere graduale, nella primo tratto sentiremo che la macchina effettua la messa a fuoco, completiamo la manovra accentuando la pressione con un movimento morbido sino a sentire lo scatto.
- è bene che le gambe siano leggermente divaricate, con un piede un poco più avanti rispetto all'altro e le ginocchia appena flesse.
- al momento dello scatto cerchiamo di non muoverci, mantenendo ferma la posizione che avevamo assunto e tratteniamo il fiato per un attimo.
Cerchiamo un punto d'appoggio:
- Se siamo costretti a utilizzare tempi di scatto lenti, cerchiamo dei possibili punti d'appoggio: un muretto, una ringhiera o il tetto di un'automobile, se abbiamo con noi una felpa o una giacca a vento mettiamola tra la fotocamera e il muretto, ottenendo così di attenuare ulteriormente le vibrazioni (e anche di proteggere la fotocamera da eventuali graffi); nel caso di una foto verticale possiamo utilizzare una parete, un palo della luce o un albero. Ulteriori accorgimenti che ci possono dare una maggiore stabilità sono:
- sedersi su una base stabile: una panchina, un gradino, o una roccia, e poggiare entrambi i gomiti sulle ginocchia,
- con soggetti che si trovano vicini a terra (ad es.: degli animali,) sdraiarsi e puntare i gomiti sul terreno.


- abbassarsi sino a portare il ginocchio destro a terra , ma lasciando il sinistro sollevato, su quest'ultimo poggiare il gomito del braccio sinistro, che farà la stessa funzione di un cavalletto, consentendo una posizione stabile anche quando si utilizzano lunghi teleobiettivi.
- appoggiare la schiena contro a un muro,
Attrezzature varie:

- Alcuni utilizzano dei sacchi morbidi (beanbags), riempiti dei materiali più vari, acquistati o autocostruiti (sacco di fagioli), e che essendo parzialmente vuoti, si adattano e prendono la forma della reflex e dell'obiettivo; sono adatti sopratutto con teleobiettivi molto lunghi, mentre co quelli normali rendono difficile l'allineamento delle fotocamera.
- Minicavalletto: ci sono in commercio dei cavalletti di dimensioni ridotte e leggerissimi, che si possono portare facilmente nella borsa, ma dato che la loro dimensione estesa va dai 15 ai 30 cm. richiedono comunque una superficie piana d'appoggio per poter fare una fotografia ad altezza d'uomo, e non possono essere comunque utilizzati con macchine e teleobiettivi pesanti.
