Il mosso toglie nitidezza alle foto e non consente di apprezzarne i dettagli più fini, è quindi scontato che la maggior parte delle persone lo veda come un difetto che deve essere comunque evitato; ma quando si devono fotografare soggetti in movimento, il congelare l'immagine, non sempre restituisce la giusta sensazione di quello che il nostro occhio ha percepito, tanto che molti fotografi utilizzano volutamente il mosso per dare un maggior dinamismo alla scena ripresa.
Il controllo dell'effetto nitido/mosso avviene attraverso i tempi di scatto: con tempi veloci e soggetti fermi, i singoli pixel che compongono l'immagine saranno riprodotti come microscopici punti, e la fotografia sarà perfettamente nitida; se il soggetto è in movimento o muoviamo la macchina durante lo scatto,
se il movimento sarà considerevole, il singolo pixel si trasformerà in una linea più o meno lunga a seconda della velocità del soggetto e del tempo di scatto. Una persona che cammina può esere bloccata con un tempo di 1/125 di secondo, mentre un'auto che viaggia a 50Km orari richiederà 1/1000 di secondo;
ma in realtà oltre alla velocità del soggetto entrano in gioco anche altri parametri: la distanza , la focale dell'obiettivo e la direzione del movimento rispetto a chi fotografa; se consideriamo l'automobile di prima, potrà essere bloccata con 1/125 se è distante 50 mt., oppure se si trova a distanza inferiore ma viaggia verso di noi e non parallelamente alla fotocamera.; se utilizziamo un grandangolo è come se allontanassimo l'auto da noi (possiamo usare tempi più lenti), se utilizziamo un teleobiettivo e come se l'auto si trovi a essere più vicina (dovremo usare tempi più veloci).
Come potete comprendere da queste brevi considerazioni, in questo campo ogni indicazione è puramente indicativa, e solo le prove sul campo ci diranno quale è il tempo da utilizzare per ogni specifica situazione.
Di seguito alcune indicazioni utili:
1) Una parte della scena ripresa: soggetto principale o sfondo, deve comunque risultare a fuoco, a meno di non voler ottenere un'immagine totalmente astratta.
2) Per ottenere il massimo risalto del mosso, scegliere un soggetto chiaro su sfondo scuro
3) Impostare la fotocamera sulla priorità dei tempi per avere il controllo della quantità del mosso.
4) Fare sempre una serie di scatti utilizzando tempi differenti per poter poi scegliere la foto che è in grado di restituire un corretto equilibrio tra le parti che risulteranno nitide e quelle mosse che rafforzeranno la sensazione di movimento.
5) Individuato il tempo migliore, impostare la fotocamera per lo scatto continuo, così da poter fare 3-4 foto in sequenza e facilitare la possibilità di cogliere l'attimo più significativo.
6) Per le foto in piena luce può essere necessario utilizzare dei filtri grigio neutro (ND - Neutral Density), di densità 2X, 4X e 8X, che diminuiscono l'intensità della luce rispettivamente di 1, 2 e 3 diaframmi.
Le due principali tecniche utilizzate.
-Il Panning: è una tecnica che consiste nel seguire con la fotocamera il soggetto in movimento, facendo attenzione che si trovi sempre inquadrato nello stesso punto del mirino; una sorta di ripresa panoramica nella quale il soggetto principale sarà a fuoco, mentre lo sfondo risulterà tanto più mosso quanto più lenti saranno i tempi di scatto. Non è una tecnica semplice e richiede un pò di esperienza prima di ottenere il risultato voluto. Non scoraggiatevi se le prime prove sono deludenti, a volte è indispensabile fare decine di foto prima di trovarne una buona.
-Inquadratura da fermo: la fotocamera deve rimanere immobile (meglio se su cavalletto), con la conseguenza che anche lo sfondo sarà completamente fermo, mentre il soggetto principale è in movimento e quindi potrà risultare totalmente mosso o avere solo alcune delle sue parti mosse, a seconda del tempo di scatto utilizzato.
A seconda del risultato che vuole ottenere, il fotografo dovrà decidere se la composizione deve essere incentrata sull'ambiente e quindi sulla scena nel suo complesso (sfondo nitido), o sulla sensazione di vivacità e forza che esprime il soggetto principale attraverso il suo movimento, che sarà reso visibile attraverso un mosso solo parziale (vedi foto in alto).
Altre possibilità di mosso.
Zoomata durante la ripresa: in questo caso il fotografo muove la ghiera dello zoom durante lo scatto, ottenendo un particolare effetto che molti paragonano a quello di una esplosione. I risultati sono fortemente variabili in funzione dello zoom utilizzato, del tempo di scatto impostato, della velocità di spostamento dello zoom impressa dal fotografo e della possibile variazione della focale, che può avvenire passando da quella minima alla massima o viceversa. Consigliato l'uso del cavalletto e tante, tante prove.
Scie di luce: nelle riprese notturne ogni fonte di luce è particolarmente importante per la riuscita della foto, se poi è anche in movimento, lascia una scia luminosa che segna il percorso fatto; così i fari delle auto che transitano durante la lunga ripresa normalmente necessaria per l'esposizione della foto, vengono spesso utilizzati per rendere più vivace l'immagine di una piazza o un panorama notturno che altrimenti potrebbe risultare statico.