Critica e autocritica

Girovagando tra i blog di fotografia e i gruppi presenti nei siti come Flickr o Picasa web album, ho notato una marcata tendenza a evitare per quanto possibile qualsiasi forma di critica. Nella maggior parte dei casi, chi inserisce le foto e chi dovrebbe giudicarle, sembrano essersi tacitamente accordati sul fatto di evitare qualsiasi commento che non sia: "Bellissima!"; "Perfetta!"; "Mi piace tantissimo!"; "Spendida, sei grande!"; e così via. Sono rarissimi i gruppi  nati con il preciso compito di sollecitare chi vi aderisce a esprimere un giudizio critico sulle foto, condividere dubbi ed esperienze con gli altri.

Lo so, non è facile accettare serenamente che qualcuno possa giudicare negativamente i nostri scatti, perchè chi ama la fotografia, mette qualcosa di suo in ogni immagine che ha composto, scattato e scelto di condividere con gli altri; c'è un aspetto emozionale che ci lega  ad ogni nostra foto: noi sappiamo come e perchè l'abbiamo fatta così, quanto siamo  stati abili a cogliere quell'immagine al volo, o

Tempo di vacanze 2

Sardegna e mare, un binomio inscindibile. Io vivo in Sardegna e il mare non può che essere uno dei soggetti delle mie fotografie: insenature, spiagge, scogliere e acque trasparenti; ma c'è anche un mondo sotto la superficie del mare che certamente non è meno bello. Mi è sempre piaciuto girare con maschera e pinne sin da quando ero ragazzo, e dopo  essere stato contagiato dalla fotografia mi è spesso venuta in mente l'idea di comprare una fotocamera subacquea per provare a fare qualche foto sott'acqua.
I costi delle attrezzature mi hanno sempre scoraggiato, ma questa primavera qualcuno ha avuto l'idea di farmi un regalo, niente di eccezionale  o particolarmente costoso: una piccola compatta da 8 Mp con relativa custodia stagna;  così, non appena giunta l'estate, ho fatto le prime prove,  certo non prive di complicazioni, ma neanche di difficoltà insormontabili.
Se non si hanno pretese professionali, ma solo la voglia di fare una nuova esperienza, potete divertirvi  e ottenere dei risultati dignitosi anche con un'attrezzatura di base come quella che ho utilizzato io; se poi diventerà una vera e propria passione...vi avverto sin da ora: non vi basterà la tecnica, ma dovrete mettere mano in maniera pesante al portafoglio.
Ma torniamo alle prime esperienze fatte e vediamo quali sono le principali

Tempo di vacanze.

Come da tradizione, ad agosto buona parte delle persone vanno in vacanza, la fotografia no, anzi è proprio in questo periodo che si vedono rispuntare macchine fotografiche dimenticate in fondo ai cassetti dopo l'ultimo compleanno festeggiato in famiglia. Forse per questo motivo, quando si parla di foto fatte durante le vacanze, si può avere la tendenza a ritenere che si tratti prevalentemente di foto ricordo, comunque di minor spessore e qualità rispetto a quanto gli appassionati di fotografia cercano di produrre.
I viaggi fatti per le vacanze rappresentano comunque delle ottime opportunità, e questo genere di fotografia è in grado di dare grandi soddisfazioni almeno quanto gli altri.  Se quindi siamo in vacanza, all'estero o in Italia, a migliaia di km. o più banalmente al mare o in montagna a soli 100km. da casa nostra, mettiamo da parte qualsiasi preconcetto - che rischia solo di vincolare le nostre scelte - e fotografiamo ogni cosa che ci ispira: paesaggi e scorci cittadini, con o senza persone, oggetti insoliti o caratteristici del posto; l'importante è che non ci limitiamo a scattare raffiche di foto senza riflettere su quanto stiamo facendo: "Il posto è bello, non possono che risultare delle belle fotografie". Niente di più sbagliato: la fotografia può anche essere utilizzata per ricordare, ma se vogliamo

Paesaggi e panorami


A ciascuno di noi è capitato di rimanere colpito da un particolare paesaggio: la maestosità di una montagna, un bel tramonto in riva al mare, le mille gradazioni di verde in una foresta, le delicate sfumature delle acque calme di un lago; la natura sembra voler dimostrare tutta la sua grandezza e spettacolarità. L'istinto è subito quello di prendere la macchina fotografica e portare a casa quell'immagine  che ci ha emozionato, ma spesso accade che mostrando la foto agli amici si è costretti ad ammettere che non è stato possibile trasferire nella foto le sensazioni provate in quel momento. Eppure sfogliando le riviste che parlano di viaggi o della natura, capita di vedere delle immagini splendide che fanno venire la voglia di fare la valigia e partire per quei luoghi; come è stato possibile rendere così bene l'atmosfera di quel paesaggio?
Se è vero che le macchine digitali attualmente in commercio, sono in grado di produrre delle buone fotografie, sia per quanto riguarda la definizione che l'esposizione, non dobbiamo farci ingannare dall'apparente semplicità del  ritrarre un paesaggio, c'è infatti una differenza notevole tra una bella cartolina ricordo e una splendida fotografia del National Geographic.
I paesaggi e i panorami mi hanno sempre interessato e quindi ho cercato su internet  pareri e consigli in proposito, sono così approdato proprio sul sito del National Geographic, dove ho scoperto che oltre alle gallerie di fotografie c'è una pagina dedicata ai "Fotoconsigli" , e nella quale si trovano interessanti indicazioni da parte di fotografi famosi, sui vari campi della fotografia. 
Per quanto riguarda i paesaggi vi segnalo i consigli di  Robert Caputihttp://www.nationalgeographic.it/fotografia/2010/05/28/news/fotoconsigli_paesaggi-31274/, ma è certamente utile leggere anche gli altri articoli presenti.

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