Avvicinarsi alla Macrofotografia - Le lenti addizionali

Il termine macrofotografia è spesso utilizzato in maniera impropria, dato che si può parlare di macro solo se il rapporto di ingrandimento è di almeno 1:1, cioè quando l'immagine riprodotta sulla pellicola o sul sensore è delle stesse dimensioni del soggetto ripreso. Se il rapporto di ingrandimento è inferiore a 1, è più corretto parlare di fotografia a distanza ravvicinata, altrimenti definita come "Close-Up".
Un primo passo di avvicinamento a quest'ultima disciplina è quello di utilizzare le lenti addizionali: si tratta di lenti positive da 1 o più diottrie, che possono essere montate facilmente davanti all'obiettivo attraverso la filettatura disponibile per l'impiego dei filtri. I vantaggi delle lenti addizionali non si limitano alla praticità di utilizzo, infatti sono  anche più economiche rispetto ad altre soluzioni e non comportano la necessità di variare l'esposizione.
Gli svantaggi derivano dal fatto che non potendo essere ottimizzate rispetto all'obiettivo sul quale sono montate, comportano un calo qualitativo (soprattutto ai bordi), che ovviamente  dipende dalla qualità della lente, e normalmente cresce al crescere del numero di diottrie o se utilizziamo più lenti montate insieme.
Per limitare il calo qualitativo dovuto alle aberrazioni, alcune case costruttrici adottano uno schema a due elementi (doppietti acromatici), o a tre elementi in due gruppi;  su internet ho potuto leggere pareri molto positivi per alcune di queste
lenti - ad es.: quelle Canon 250D (+4) e 500D (+2) -  unico problema è che il costo sale a 80-100€  (per diametri 52-58mm.), rispetto ai 18-25€ di una lente Hoya,  B+W o Kenko a un solo elemento.
La lente addizionale ha l'effetto di ridurre la focale dell'obiettivo sul quale è montata, dato però che il tiraggio (distanza del bocchettone di innesto dell'obiettivo dal piano focale) rimane invariato, il gruppo obiettivo+lente riuscirà a mettere a fuoco a una distanza inferiore rispetto a quella massima consentita dal solo obiettivo, permettendo di fotografare il soggetto più da vicino.
Vediamo quali sono i risultati che si ottengono con uno zoom 50-200 e le tre lenti da 1, 2 e 3 diottrie  che possiedo (vedi foto all'inizio del post). Nelle prove ho fotografato una vecchia banconota da 1000£ ben conservata; per avere un metro di paragone vi ricordo che le dimensioni della banconota sono 11,4 x 6,1 cm.:

- Partiamo dalla focale più piccola dello zoom, quella di 50 mm.
 




Ingrandimento circa 0,05











Ingrandimento circa 0,1.









Ingrandimento circa 0,15.










Ingrandimento circa 0,21







- Proseguiamo con  i risultati della focale centrale dello zoom, quella da 100mm.




Ingrandimento circa 0,1




Ingrandimento circa 0,21.





Ingrandimento circa 0,32.





Ingrandimento circa 0,43.






- E in fine vediamo i risultati sulla focale più lunga, quella di 200mm.






Ingrandimento circa 0,22.






Ingrandimento circa 0,47





Ingrandimento circa 0,71.




Ingrandimento circa 0,96.








La mia preferenza nei confronti dello zoom 50-200 deriva dal fatto che le lenti addizionali hanno un effetto più marcato sui teleobiettivi e che questi consentono di stare più lontani dal soggetto, aspetto che in molti casi è un vantaggio importante (ad esempio quando si fotografano gli animali).
Come ultima notazione, ricordatevi che l'utilizzo di una lente addizionale, a causa della variazione che introduce sulla focale, se da una parte consente di avvicinarsi di più al soggetto, dall'altra non permetterà di mettere a fuoco all'infinito, aspetto poco rilevante se consideriamo le situazioni nella quali faremo uso delle lenti.


Per concludere: anche se al momento non vi sentite  particolarmente attratti dalla fotografia ravvicinata, credo che valga la pena di investire una manciata di  euro su una lente addizionale, sono certo che dopo qualche prova scoprirete un mondo interessante e variegato e non vi pentirete dell'acquisto: guardate la foto al fianco e vediamo se indovinate che cosa ho fotografato...

Per chi ama cimentarsi con i calcoli, riporto di seguito alcune indicazioni e formule che ho reperito su internet:

Le capacità delle lenti di far convergere/divergere  i raggi luminosi è espressa in diottrie, che rappresentano il reciproco della distanza focale espressa in metri (vale anche per gli obiettivi). La potenza in diottrie D di una lente addizionale avente una lunghezza focale F (espressa in millimetri), si determinata attraverso la seguente formula:   
D = 1000 : F 
Per esempio, se la lunghezza focale di una lente addizionale è 200 mm, la sua potenza è:
1000 : 200 = 5 diottrie
 

Per determinare la lunghezza focale in millimetri, ovviamente basta invertire la formula:
F = 1000 : D
Ad esempio, se la potenza di una lente addizionale è 2 diottrie, la sua focale è:
1000 : 2 = 500 mm.   

Utilizzando il numero di diottrie D e la lunghezza focale dell'obiettivo F, espressa in metri, si può calcolare la lunghezza focale Fc del sistema lente+obiettivo risultante, mediante la formula seguente:
Fc = F / 1 + DF

Partendo invece dalla focale della lente addizionale
(F lente), e da quella dell'obiettivo F, la lunghezza focale Fc del complesso lente-obiettivo si può calcolare come segue:
Fc = ( F lente x F ) / (F lente + F )
(con le focali espresse sempre in millimetri)

Se poi vogliamo sapere quale sarà la minima distanza di messa a fuoco di un obiettivo grazie all'utilizzo di una lente addizionale, basta applicare la seguente formula:
d min = (F lente x d ob) / (F lente + d ob)

dove: d min = Distanza minima di messa a fuoco del complesso "obiettivo + lente".
d ob = Distanza minima di messa a fuoco dell'obiettivo senza lenti addizionali.
F lente = Lunghezza focale della lente addizionale.
(anche in questo caso tutte le misure  dovranno essere in millimetri).