Esporre in manuale

I produttori di fotocamere fanno a gara tra loro per riuscire ad offrire dei sistemi di esposizione automatica sempre più sofisticati e affidabili, ma quando leggiamo articoli sul mondo della fotografia professionale, non di rado viene riportato che si preferisce l'utilizzo dell'esposizione manuale. Intendiamoci bene, l'automatico è di grande aiuto se non addirittura indispensabile, in tutte le situzione nelle quali non c'è il tempo utile per fare delle prove o modificare rapidamente l'esposizione, ma per quanto la nostra macchina sia dotata di programmi specifici per le varie situazioni di ripresa: ritratto, paesaggio, sport, notturno, ecc., la modalità manuale è l'unica che ci consente il totale controllo sul risultato finale.
Un altro vantaggio, per chi vuole acquisire una maggiore conoscenza in campo fotografico, è che l'esposizione manuale obbliga a valutare con attenzione le possibili situazioni di ripresa che si possono presentare, ragionare su quali regolazioni siano necessarie e verificare i risultati ottenuti, per poi correggere le scelte fatte sino a ottenere il risultato voluto.
Come riportato nei post sull'esposizione che ho inserito a settembre dello scorso anno  ( L'Esposizione - 1° parte e 2° parte ), gli esposimetri a luce riflessa si comportano in maniera eccellente nei casi di scene con contrasto medio-basso, mentre vanno in difficoltà:
- nelle scene ad alto contrasto.
- dove prevalgono marcatamente i toni chiari.
- dove prevalgono marcatamente i toni scuri.
Una delle situazioni di forte contrasto classica è quella del controluce, nella quale il soggetto è in ombra e la luce si trova alle sue spalle; per poter utilizzare un esempio concreto ho fatto alcune foto di prova in uno dei balconi di casa: la pianta ripresa è quasi totalmente in ombra, dato che la luce proviene da 3/4 posteriormente.
La lettura esposimetrica fatta con sistema Valutativo è stata:  f/5,6 con 1/500sec.: nonostante l'immagine sia abbastanza leggibile , è indubbiamente sottoesposta, come si evidenzia anche dal suo istogramma (vedi post di ottobre 2010:  "Gli Istogrammi").

Con la reflex impostata in manuale ho sovraesposto di uno stop, mantenendo lo stesso diaframma e dimezzando il tempo di scatto (1/250 sec.):

La correzione di uno stop non è ancora sufficiente per rendere correttamente le ombre, ho quindi dimezzato ulteriormente il tempo di scatto portandolo a 1/125sec. (+2stop):

Con due stop di sovraesposizione l'immagine è decisamente meglio, ma proviamo a vedere il risultato che si ottiiene con +3 stop, cioè portando il tempo di scatto a 1/60sec.:
 
Con quest'ultima correzione si raggiunge la completa leggibilità di tutti i dettagli del soggetto in primo piano.

Abbiamo quindi potuto verificare come questa specifica situazione di ripresa necessitasse di una sovraesposizione compresa tra 2 e 3 stop, rispetto alla lettura di tipo valutativo che la macchina avrebbe adottato in modalità automatica: ma è possibile ottenere delle indicazioni più precise da parte dell'esposimetro anche in situazioni di forte contrasto come quelle di un controluce?
Vediamo un secondo esempio: ho fotografato una delle piante di gerani che si trova a ridosso della ringhiera , la posizione è tale per cui la luce proviene proprio da dietro la pianta, e quindi le sue foglie  si trovano in pieno controluce.


La foto sopra è stata fatta nuovamente utilizzando una lettura "Valutativa multizona" - legge separatamente varie zone dell'immagine (da un minimo di 5 a parecchie decine); il software  tiene conto di tutte le letture ma anche delle possibili differenze presenti tra zona e zona-.
Notiamo che anche questa volta l'immagine risulta essere leggibile, ma certamente sottoesposta: questo tipo di lettura è adatta per la stragrande maggioranza delle situazioni con contrasto medio-basso, ma nei casi estremi  presenta dei limiti.
Sono quindi passato alla lettura "Media ponderata al centro" - ricomprende tutta l'area dello schermo ma con una forte prevalenza per la parte centrale, nella quale si presuppone si possa trovare normalmente il soggetto principale o comunque gli elementi di maggior interesse -. Da verificare sul campo, la scelta fatta  dal produttore, sul bilanciamento tra la parte centrale e quella periferica. Nel caso specifico vediamo che questo tipo di lettura ha fornito una esposizione leggermente migliore di quella Valutativa.
Ho quindi provato la lettura di tipo "Spot" - l'area di rilevazione è esclusivamente quella di una ben circoscritta area centrale dello schermo -. Consente una lettura molto precisa quando il soggetto principale è al centro dell'immagine e se si vuole evitare l'influenza delle altre aree, in caso contrario può portare ad errori marcati. Può  anche essere utilizzata per valutare quale sia la gamma dinamica, eseguendo alcune letture nelle aree con luminosità più alta e più bassa della scena da riprendere.
Nel nostro esempio, la lettura Spot ci consente di ottenere un'esposizione  decisamente migliore sulle foglie in primo piano, toccherà a noi valutare ulteriori possibili correzioni in funzione dell'effetto che ci siamo proposti di ottenere.