La street photography è un genere di fotografia che non è facile da descrivere: assimilabile al reportage urbano, raccoglie e documenta ogni aspetto della vita delle persone nella città, restituendo uno spaccato della società attraverso immagini che riescono a cogliere istanti felici o spensierati, situazioni imprevedibili e a volte ironiche, ma anche di forte disagio o dramma sociale.
In apparenza facile, nasconde in realtà una sua complessità, non tanto sull'aspetto tecnico, ma per il fatto che bisogna acquisire la capacità di scovare e riconoscere in anticipo le situazioni realmente interessanti, e che ci vuole esperienza e tempismo per coglierle quando si presentano.
Dato che amo camminare con la fotocamera in mano per le strade della mia città, mi piacerebbe dedicarmi a questo genere di fotografia, ma contemporaneamente non ho mai approfondito la materia e ho sempre avuto una sorta di resistenza ad affrontare con la dovuta naturalezza il contatto ravvicinato con persone sconosciute, indispensabile per ottenere dei buoni risultati nella fotografia di strada.
Mi sono quindi chiesto: cosa serve effettivamente per potersi dedicare alla street photography?
Così ho fatto un poco di ricerche su internet e in questo post provo a riassumere alcuni degli aspetti che vengono esposti:
- Reazione iniziale da parte delle persone: la presenza di qualcuno con la macchina fotografica al collo che scatta delle foto, genera subito la preoccupazione su quali siano le sue reali intenzioni: "Perché mi sta fotografando?".
Quando si arriva sul posto è meglio pazientare un poco, regolare la macchina fotografica e dedicare qualche minuto a osservare con calma la situazione e il comportamento delle persone, dopo poco tempo nessuno farà più caso alla nostra presenza.
E' preferibile non scegliere attrezzature ingombranti o vistose, sono un segnale d'allarme per chi ci vede, nonché un impedimento dal punto di vista pratico per potersi muovere agevolmente.
- Consenso o meno da parte delle persone: se siamo molto distanti e/o riprendiamo più persone, se la persona si viene a trovare al lato dell'inquadratura, di solito non sorge alcun problema, ma se puntiamo l'obiettivo e poca distanza dal viso di una persona sconosciuta, è scontato che la cosa non sia gradita, e non possiamo sapere quale sarà la sua reazione. Un atteggiamento assolutamente tranquillo e spontaneo unito ad un sorriso, consentono in ogni circostanza di essere visti nella giusta maniera; se poi la situazione ci porta a dover entrare in contatto diretto con la persona, offrire come contropartita l'invio della foto al suo indirizzo email, può evitare qualsiasi diffidenza iniziale o malinteso.
Anche i biglietti da visita da distribuire alle persone fotografate possono rivelarsi molto utili, oltre a rappresentare un possibile mezzo di scambio con eventuali appassionati di fotografia che può capitare di incontrare.
I problemi possono nascere anche con negozianti o artigiani, che pensano subito a una possibile concorrenza sleale, meglio chiedere il permesso ed eventualmente spiegare quale utilizzo avrà la foto (anche in questo caso la promessa di inviarla tramite email e il biglietto da visita, avranno un effetto positivo).
I turisti sono meno critici, loro stessi fotografano tutto e tutti per ricordo e quindi fanno meno caso alle macchine fotografiche, senza contare che l'interesse verso la città visitata e la spensieratezza dei giorni di ferie, li rendono vivaci, spontanei e più disponibili, quindi soggetti potenzialmente ideali.
Certo non è possibile concentrare la propria attenzione prevalentemente sui turisti, la foto di strada è in grado di regalarci alcune tra le situazioni più interessanti in contesti che niente hanno a che vedere con i viaggi di piacere.
- Aspetti tecnici:
è preferibile avvicinarsi abbastanza al soggetto per evitare di ricomprendere nell'inquadratura elementi superflui che rischiano di rendere confusa la foto, ma è spesso determinante che rimanga visibile l'ambiente nel quale si sviluppa la situazione: la street photography è fatta in buona parte di ritratti ambientati.
Può però capitare che un soggetto sia più interessante se ripreso da vicino, in questi casi un taglio molto netto, può essere la mossa vincente.
Non bisogna fare un solo scatto (a meno che la situazione non ci obblighi), le persone si muovono e cambiano espressione continuamente, ma anche un angolo di ripresa diverso può valorizzare molto la foto.
La macchina fotografica ideale dovrebbe essere poco vistosa e silenziosa: per quanto ci siano persone che amano le Leica a telemetro, certo non sono alla portata dei più, così si può ripiegare su delle compatte di qualità, che hanno certamente il pregio di essere molto discrete. In tanti però preferiscono utilizzare una reflex non troppo ingombrante, che pur avendo uno scatto sicuramente più avvertibile garantisce prestazioni nettamente superiori, soprattutto quando si è nella necessità di utilizzare sensibilità elevate.
La conoscenza della propria macchina è indispensabile per effettuare le eventuali variazioni necessarie in maniera rapida e automatica, ma in linea di massima è consigliabile impostare i parametri in anticipo, di modo che non siano necessarie correzioni al momento dello scatto, con il rischio di perdere l'attimo propizio.
Può essere ad esempio utile impostare un diaframma che ci consenta di avere una zona a fuoco abbastanza ampia: ideale l'f8 (ma a seconda della luce disponibile si può spaziare da f5,6 a f11), e il tempo di scatto non dovrebbe mai scendere sotto 1/125sec.(considerando ottimale 1/250 o 1/320sec.), a meno di non puntare espressamente sul mosso creativo.
Le ottiche zoom più utilizzate si estendono dal grandangolo medio all'obiettivo normale, quindi anche il classico obiettivo base 28-80mm. (full-frame) o il 18-55mm.per l'APS-C, possono andare benissimo, se poi sono più luminosi dello standard ancora meglio. Alcuni preferiscono puntare solo su obiettivi con focale fissa: 28,35,50mm.(full-frame), dotati di luminosità e qualità elevata, ma che naturalmente richiedono una maggiore attenzione al momento della composizione.
Agli inizi si potrà essere tentati di utilizzare teleobiettivi da 100-200mm., per evitare il contatto ravvicinato con le persone, ma queste focali, pur adatte per casi specifici, isolano troppo il soggetto e danno una sensazione di distacco da quanto sta accadendo. Alcuni fotografi d'esperienza puntano invece su grandangoli spinti come il 20mm.(full-frame) o anche meno, proprio perché queste ottiche gli consentono di stare "dentro" la situazione o l'avvenimento che vogliono riprendere.
Camminare con calma facendo attenzione a quanto ci circonda, guardare lontano per anticipare i tempi su una possibile situazione che potrà risultare interessante, posizionarci in un punto strategico dove lo sfondo è perfetto e passa tanta gente, camminare in mezzo alla folla seguendone il flusso, sono tutti comportamenti che consentiranno di trovarci nella condizione migliore per cogliere l'attimo propizio. La foto di strada è istintiva, e con il tempo sarà l'istinto a guidarci.
- B & W o colore:
la scelta del bianco e nero è quella adottata più frequentemente, ed è probabilmente quella migliore, anche se non deve essere una regola vincolante dato che ogni scatto è diverso dall'altro e può essere che una foto sia valorizzata maggiormente dall'utilizzo del colore. Ma certamente condivido con altri il pensiero che il bianco e nero aiuta a concentrare l'attenzione sul soggetto, valorizza la luce e le forme, evitando la distrazione che a volte ingenerano i colori vivaci. Di seguito inserisco alcune foto in versione colore e B&W, giudicate voi quale delle due è più valida:
- In conclusione:
dopo aver ragionato sui consigli che vengono dati da coloro che si misurano da tempo con questo genere di fotografia, mi viene da fare una riflessione: dettare regole o indicare tecniche specifiche per la street photography potrebbe essere limitante: credo che nella foto di strada diventi parte integrante dell'esperienza sul campo, rompere le regole per dedicarsi esclusivamente a vivere con intensità il proprio rapporto con la città e i suoi abitanti, cercando di assorbire e tramutare in immagini le sensazioni che ci trasmette.
Certamente non è facile riuscire a mettere ordine nella moltitudine di stimoli che ci arrivano e cogliere una particolare situazione capace di descrivere, attraverso un'unica immagine, un momento magico e irripetibile. Ma il rischio che si corre più frequentemente è quello di cadere nella banalità: foto tecnicamente perfette, per situazioni scontate che hanno ben poco da raccontare; questo non deve scoraggiare, eventi interessanti e unici avvengono continuamente intorno a noi, solo provando e riprovando, scattando tante foto e verificando se i risultati ottenuti corrispondono a quanto abbiamo visto e vissuto riprendendo quella scena, riusciremo a maturare l'esperienza che potrà portarci a diventare uno "streepher", nome inglese espressamente coniato per il fotografo che si dedica alla documentazione della vita di strada.
Le mie foto presenti all'interno del post, insieme ad altri "timidi" tentativi di fare della foto di strada, le trovate come al solito in un formato più consono, nella colonna a destra del sito.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se qualche volta avete provato anche voi a fare della street photography.