Per sfondo s'intende tutto ciò che è compreso nel piano più lontano rispetto al punto dal quale stiamo scattando la foto.
Pur potendo apparire in second'ordine rispetto al soggetto principale, rappresenta una parte importante della composizione che può aiutare a valorizzare l'immagine o al contrario renderla confusa, e se trascurato totalmente può restituire una foto impresentabile.
Dal punto di vista didattico lo sfondo viene classificato secondo tre distinte categorie:
1) Lo sfondo neutro:
è uno sfondo uniforme o con macchie di colore prive di dettagli, tanto che gli eventuali elementi presenti non sono chiaramente identificabili. L'effetto che si ottiene con uno sfondo neutro è quello di riuscire a concentrare l'attenzione di chi guarda la foto, esclusivamente sul soggetto principale.
2) Lo sfondo didascalico:
in questo caso lo sfondo appare sfocato ma comunque parzialmente leggibile, così da fornire indicazioni sul luogo in cui si trova il soggetto o la circostanza nella quale è stata effettuata la ripresa.
3) Lo sfondo integrato:
a volte viene anche definito "non sfondo" dato che è parte integrante del soggetto che si vuol fotografare e contribuisce a chiarire il significato dell'immagine che si è realizzata. Gli elementi che lo compongono possono essere perfettamente leggibili o meno, ma in tutti i casi mantengono una funzione compositiva a completamento dell'immagine.
Ma tornando all'importanza che assume lo sfondo: il primo aspetto da curare è quello di non dimenticare mai di dedicare qualche istante ad analizzare tutta l'area della scena inquadrata prima di scattare la foto. Solo così potremo accorgerci di eventuali cartelli stradali, pali, tubazioni, fili della luce o dei mezzi pubblici, oggetti di varia natura abbandonati: bottiglie, cartacce, buste di plastica (spesso dai colori vivaci e quindi ancora più evidenti sullo sfondo), e modificare il punto o l'angolazione di ripresa per riuscire a escludere gli elementi che disturbano (a volte può essere indispensabile optare per una inquadratura dal basso o dall'alto).
Certo, oggi con il digitale è sempre possibile rimediare a quanto è sfuggito al momento dello scatto: basta utilizzare le apposite funzioni disponibili nei programmi di elaborazione delle immagini (vedi foto in basso), ma è sempre meglio cercare di evitare un utilizzo eccessivo del fotoritocco.
Se lo sfondo non ci soddisfa o non è indispensabile per la costruzione della fotografia, si può puntare a nasconderlo totalmente cercando di ottenere uno "sfondo neutro"; un esempio classico è quello dei ritratti fatti in studio (utilizzando fondali uniformi o sfumati), ma anche di quelli realizzati all'aperto sfocando totalmente tutto ciò che si trova alle spalle del soggetto.
Fotografia di Daniela Serpi - modella: Silvia Lai - http://weblifeitalia.it/FOTOGRAFIA/2009/11/per-le-vie-di-castello/ |
- Utilizziamo focali lunghe: per il ritratto vanno bene i teleobiettivi da 85 a 200mm. (full-frame), così da ottenere una ridotta profondità di campo.
- Per lo stesso motivo selezioniamo diaframmi aperti (da f4 in giù); sono avvantaggiate le ottiche fisse che normalmente hanno aperture più ampie rispetto agli zoom.
- Facciamo sì che il soggetto sia abbastanza vicino a noi (ovviamente in funzione della focale utilizzata) e che la sua distanza dello sfondo sia invece la più elevata possibile.