FATTE COSI': Paesaggi...paesaggi e ancora paesaggi.

La formula che ho deciso di adottare per questo nuovo post della serie "FATTE COSI" dedicato alla fotografia paesaggistica, è diversa da quanto fatto in precedenza.

Al posto di mostrarvi una singola foto, entrando nei particolari relativi al luogo e alle condizioni di ripresa, alle scelte fatte e alla realizzazione dello scatto, vi mostrerò un'ampia rassegna di immagini per aprire una finestra sulle tante alternative che si hanno a disposizione quando si decide di affrontare un tema come quello del paesaggio.

L'intento non è quindi quello di parlarvi delle regole da seguire - anche se è comunque importante conoscerle - ma piuttosto di invitarvi a una riflessione, che poi è quella che mi ha guidato nella realizzazione di queste foto: la fretta di scattare può essere un limite, meglio prendersi il tempo necessario per osservare la scena e i dettagli; solo dopo aver analizzato: colori, luce, contrasto, elementi indispensabili ed elementi di disturbo, decidere la formula che vi sembra più giusta per ottenere un'immagine capace di far rivivere quell'atmosfera che ha catturato la vostra attenzione.

Ma, come mi sono ripromesso, lascio la parola alle immagini aggiungendo solo qualche breve commento.

Se poi qualcuno dei lettori volesse avere indicazioni più dettagliate su una specifica immagine, lo invito a chiedermelo scrivendomi sullo spazio dedicato ai commenti. 
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Difficilmente ci si può sottrarre a uno dei momenti più affascinanti della giornata: il sole che si abbassa e scompare dietro l'orizzonte, la luce che diventa dorata e il cielo si colora di giallo, arancio, viola sino a scivolare in un blu sempre più intenso:



Man mano che la luce scende il blu prende il sopravvento ed è in quel momento che normalmente si accendono le luci in città, dando nuova vivacità alla scena:



Al calar della notte il cielo è sempre meno interessante e sono le luci artificiali a dominare, è questo il momento di modificare l'inquadratura spostandola verso il basso per dare maggiore rilevanza ai particolari presenti nel paesaggio:



C'è un'altro momento della giornata altrettanto affascinante: l'alba. Ma devo confessare che personalmente continuo a preferire il tramonto, probabilmente solo perché non amo svegliarmi presto:




L'alba e il tramonto sono sicuramente dei momenti magici, capaci di arrivare al cuore delle persone, ma questo non significa che non si possano realizzare degli ottimi scatti anche nelle ore centrali della giornata: l'aria tersa e la luce del sole restituiscono immagini dettagliate e dai colori vivaci, e le nuvole contribuiscono a rendere più interessante un cielo che altrimenti sarebbe troppo piatto:



Un'altro esempio in cui le ore centrali della giornata sono perfette è quello dei paesaggi marini, nei quali può rivelarsi indispensabile il sole alto, con i raggi che penetrando in profondità consentono di evidenziare il colore e la trasparenza dell'acqua: 




Oppure all'interno dei boschi, nei quali la luce che entra perpendicolarmente consente di avere un buon livello di illuminazione:



Ricordiamoci poi che a volte può essere utile semplificare la composizione concentrandosi su pochi elementi, come nel caso di un albero solitario:


Il bel tempo invita a uscire di casa per fotografare, ma i paesaggi hanno una forte attrattiva anche quando il tempo peggiora:






Da notare che in quest'ultima immagine, il cielo e il mare increspato dal forte vento non sono stati desaturati, come si potrebbe pensare. Per quanto sia stata elaborata nei toni, per aggiungere drammaticità, il colore del cielo e conseguentemente anche quello del mare era proprio questo, reso ancora più irreale dai marcati riflessi sulle onde dovuti a raggi di sole che nonostante la bufera filtravano tra le nuvole.


Un gruppo non indifferente delle immagini che vedrete, per esempio quella d'apertura del post, deve sicuramente una parte del proprio impatto alle nuvole...



 ...tanto che in certe occasioni possono diventare il soggetto principale della foto:



Quando si parla di paesaggi, l'obiettivo che la fa da padrone è il grandangolo, grazie alla possibilità di abbracciare ampie vedute...




..., ma anche per l'ulteriore vantaggio di poter contare su una maggiore profondità di campo, che abbinata a un diaframma chiuso consente di avere tutto a fuoco, dal primo piano allo sfondo:



Ciononostante, se vogliamo isolare una parte della scena, cogliere dettagli che altrimenti non sarebbero apprezzabili, contrarre la distanza apparente tra i piani della scena, nessuno ci vieta di utilizzare un teleobiettivo:



Tra gli aspetti che è necessario curare in ripresa c'è quello della composizione (vi ricordo brevemente attraverso le prossime foto alcuni degli aspetti già trattati nel post presente in questo blog). 
Le convenzioni che vengono costantemente proposte nei manuali, derivano direttamente dalla pittura come la regola della sezione aurea,...



...dalla quale si è preso spunto per la regola dei terzi, molto più semplice da valutare e quindi da applicare senza perdersi in calcoli, dato che si divide orizzontalmente e verticalmente l'area inquadrata in tre parti uguali:



Ma le regole, come spesso sottolineato, non devono ritenersi assolute e quindi possono essere disattese. 
Così la posizione dell'orizzonte, che nelle regole della sezione aurea e dei terzi si consiglia di collocare lungo la retta orizzontale superiore o inferiore, se funzionale all'immagine può variare. Per esempio può essere collocata al centro esatto dell'immagine:



Oppure, come nelle due immagini che seguono, l'orizzonte può essere spostato verso l'alto per dare spazio al mare o verso il basso per evidenziare la bellezza del cielo:



La ricerca della composizione più adatta alla scena che si sta riprendendo, deve portarci a valutare quale sia la posizione migliore per farlo; a volte basta abbassarsi o cercare un punto di ripresa più elevato, per ottenere un risultato decisamente più interessante,...



...oppure rivolgere la fotocamera verso il basso o verso l'alto, per ottenere un'immagine che si discosta dalle foto normalmente scattate a quel soggetto dalla maggioranza dei fotografi.


Qualche volta la costruzione dell'immagine rispetta solo alcune delle regole che vengono consigliate, come nel caso di questa foto:


La barca si trova a 1/3 della larghezza della foto ma l'orizzonte è al centro:


Se da una parte la dinamicità si sviluppa lungo le diagonali...


...dall'altra si conferma un apparente equilibrio tra le aree contrapposte:


Quando si utilizzano i grandangoli, e più sono spinti e più si può rivelare importante questa attenzione, si rischia che l'ampia visuale possa restituirci una foto piatta con il soggetto principale molto lontano che si perde sullo sfondo.
Per questo motivo può essere utile spostare l'inquadratura sino a ricomprendere un oggetto in primo piano, che oltre ad arricchire di contenuti l'immagine consenta di dargli maggiore tridimensionalità:




Un effetto particolare è quello che si ottiene quando l'oggetto in primo piano fa da cornice alla scena inquadrata:



In questi ultimi casi si ha la necessità di selezionare un diaframma abbastanza chiuso per ottenere che sia tutto a fuoco, mentre per i tempi di scatto la scelta cade su valori che non comportino il rischio di avere un'immagine mossa.

Ci sono però situazioni nelle quali può essere interessante poter sfruttare il l'effetto mosso, come nel caso dell'acqua in movimento, che può assumere un aspetto setoso se allunghiamo i tempi di esposizione sino a superare la soglia dei secondi:




Un'altro aspetto da considerare nei paesaggi è quello per il quale ci si trova spesso a dover fare i conti con un divario molto alto tra luci e ombre, difficoltà che a volte può essere necessario superare attraverso l'utilizzo di più scatti con esposizioni diverse che, una volta fuse, consentiranno di non perdere informazioni nelle aree che ricadono agli estremi della gamma dinamica:




Un fattore spesso sottovalutato nelle foto di paesaggio è quello della presenza umana, che se ben inserita nel contesto diventa uno degli elementi di maggiore attrazione di chi osserva l'immagine, indipendentemente dalla dimensione dei soggetti rispetto alla scena:




Alle volte può essere quasi terapeutico dare una spinta alla nostra creatività contraddicendo apertamente le regole che ci sono state insegnate: come nel caso di un controluce che brucia il sole o come nella foto del faro, che mette il soggetto principale in silouette:



La vostra creatività non deve avere vincoli: perché non provare anche ad alterare i colori naturali per ottenere un paesaggio dai toni dorati o simulare una ripresa agli infrarossi?



Siamo talmente abituati a vedere i paesaggi a colori che forse sembrerà strano che possano essere valorizzati anche dal bianco e nero. Basta lavorare bene sulla conversione dei colori in gradazione di grigio e sul contrasto:




Se vi interessa avere qualche elemento in più su qualcuna delle fotografie vi invito a farmelo sapere.

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