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Nelle foto a distanza ravvicinata o close-up, la profondità di campo è sempre ridotta, e anche se utilizziamo diaframmi chiusi, al massimo possiamo contare su una zona a fuoco che si estende per poco più di un centimetro.
Tale condizione risulta essere utile nel caso in cui vogliamo che la parte di maggior interesse del soggetto si stacchi in maniera netta dallo sfondo, ma ci sono situazioni in cui è preferibile che quanto stiamo riprendendo sia totalmente a fuoco, per queste casistiche possiamo utilizzare la tecnica del Focus Stacking.
Per illustrare il procedimento da seguire, mi sono avvalso di una drusa di Ametista che ho in casa. Se guardiamo un ingrandimento al 100% dell'immagine in alto, possiamo osservare come tutta la parte posteriore del blocco di cristalli risulta essere fuori fuoco.
Per le foto close-up non è indispensabile avere particolari attrezzature, basta mettere in piedi un piccolo set di ripresa artigianale:
una sedia, un foglio di cartoncino colorato (pochi centesimi in cartoleria), un set di morsetti in plastica per serrare il cartoncino alla sedia, la luce di una finestra.
una sedia, un foglio di cartoncino colorato (pochi centesimi in cartoleria), un set di morsetti in plastica per serrare il cartoncino alla sedia, la luce di una finestra.
La tecnica del Focus Stacking consiste nello scattare una serie di foto modificando progressivamente la messa a fuoco tra l'una e l'altra; in fase di elaborazione si uniranno gli scatti, sfruttando di ciascuna immagine solo quelle parti che risultano essere a fuoco.
Esistono due possibilità per variare il piano di fuoco: agire sulla ghiera di messa a fuoco dell'obiettivo o modificare la posizione della fotocamera rispetto al soggetto.
Esistono due possibilità per variare il piano di fuoco: agire sulla ghiera di messa a fuoco dell'obiettivo o modificare la posizione della fotocamera rispetto al soggetto.