L'Esposizione - casi particolari : fotografare la Luna

Fotografare la luna è in apparenza semplice, ma non bisogna trascurare alcuni fattori  in grado di  influenzare  la buona riuscita della foto, esaminiamoli uno per uno:
- La luna occupa nel cielo circa mezzo grado, questo significa che per poterla riprodurre a una grandezza sufficiente e poterne apprezzare i dettagli è indispensabile utilizzare dei teleobiettivi lunghi. Con 100mm di focale otterremo nel sensore un'immagine di appena 1mm di diametro, quindi ci serviranno focali  minime da 400- 500mm, che consentiranno di ottenere un'immagine di circa 4-5mm sul sensore.
 Foto che ho ottenuto utilizzando un 500mm - 200ISO, f16 e 1/125s

Questo non significa che non possiamo fotografare la luna con focali inferiori, ma solo che in tal caso sarà necessario ingrandire l'immagine e quindi perdere qualcosa  in temini di qualità; ma l'ideale sarebbe di poter disporre di una focale da 1000-1200mm.,  cosi da poter contare su un'immagine  che riempie adeguatamente il fotogramma. Se poi si vogliono fotografare specifiche zone, o i particolari relativi a crateri e rilievi, si dovrà fare ricorso ai telelscopi, che possono essere collegati con appositi raccordi al corpo macchina delle reflex.
Foto che ho ottenuto utilizzando il 500+duplicatore di focale-200ISO, f16,1/80s

- Utilizzando il sistema esposimetrico della fotocamera si incorrerà sicuramente in una forte sovraesposizione per la grande differenza di luminosità tra la luna e il cielo notturno, che normalmente prevale sull'intera immagine. La luna è così

L'Esposizione - 2°parte

Intorno al 1930 nascono i primi esposimetri elettrici: utilizzano una cellula fotosensibile al selenio capace di produrre un debole segnale elettrico proporzionale all'intensità della luce che la colpisce; la corrente generata viene inviata a un galvanometro il cui ago indica su un'apposita scala, un valore che consente di risalire all'esposizione necessaria per quelle condizioni di luce.
Ma prima del 1930 come si stabiliva l'esposizione necessaria per impressionare le pellicole?
Si utilizzavano prevalentemente delle tabelle che riassumevano le condizioni di luce più comuni, i fotografi professionisti custodivano gelosamente gli appunti sui risultati ottenuti dalle prove sul campo, e i produttori di pellicole inserivano dei fogli esplicativi nelle confezioni. 
Se capitava di non avere le tabelle a disposizione, poteva essere necessario fare ricorso alla propria memoria, e quindi si escogitavano regole che ne facilitassero il compito, ad esempio quella universalmente conosciuta come "regola del 16".
Questa regola stabilisce un punto fermo per una specifica condizione di luce: "Se il soggetto è illuminato frontalmente dalla luce del sole, con cielo sereno e nelle ore centrali della giornata, bisogna impostare il diaframma f/16 e un tempo di scatto uguale al reciproco della sensibilità della pellicola utilizzata" (ad esempio: con una pellicola 100 ISO, si utilizzerà un tempo di 1/100s). Naturalmente l'f/16 serve solo come riferimento mnemonico,

L'Esposizione - 1°parte

Sia il fotografo professionista che quello dilettante certamente concorderanno sul fatto che una buona foto deve essere esposta correttamente, ma è importante rilevare subito che coesistono due aspetti che concorrono nel  determinare quale sia la corretta esposizione per una determinata fotografia:

- Se consideriamo l'aspetto tecnico, l'esposizione corretta si ottiene quando la fotografia riproduce il massimo possibile delle informazioni contenute nella scena ritratta, e per fare questo è necessario curare che sia nelle zone più chiare che in quelle più scure, non vega perso alcun dettaglio o sfumatura di colore rilevante (vedi foto al lato di Ansel Adams).
- Se consideriamo l'aspetto creativo,  dato che la fotografia è anche una forma d'arte e quindi entrano in gioco ulteriori elementi oltre la ricerca del massimo dettaglio, la corretta esposizione è anche quella che corrisponde a quanto il fotografo immaginava  o voleva ottenere quando ha deciso di scattare quella foto,
lasciando spazio al messaggio che trasmette e quindi alle sensazioni che è in grado di comunicare (vedi foto in alto a destra di  Richard Lohmann).

Da questo derivano due considerazioni importanti:

1) non esiste una corretta esposizione in senso assoluto; esistono una serie di possibili esposizioni che metteranno in risalto le diverse peculiarità delle scena che si è deciso di ritrarre, e l'esposizione corretta sarà quella che asseconda i fini espressivi del fotografo.

2) è essenziale conoscere a fondo tutti gli elementi che concorrono a determinare l'esposizione,  a partire dal funzionamento e dalle caratteristiche della propria attrezzatura, così da riuscire ad ottenere il massimo controllo possibile sul risultato che vogliamo ottenere.

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