Creatività e sperimentazione.

Su ClickBlog ho trovato una foto di Chris Kotsiopoulos che mi ha incuriosito:


 
42 foto con Canon 550D, obiettivo 15mm. a F/4, tempo di scatto 3,2 sec. a 100ISO.

Appassionato di astronomia - vedi le sue foto su Flickr -, ed evidentemente attratto anche da tutto quanto sia legato agli eventi naturali, in una serata particolarmente favorevole del giugno scorso, ha pensato bene di dedicarsi alla fotografia dei fulmini nelle immediate vicinanze dello stadio di Atene. Niente di straordinario si potrebbe obiettare,

Avvicinarsi alla Macrofotografia - Le lenti addizionali

Il termine macrofotografia è spesso utilizzato in maniera impropria, dato che si può parlare di macro solo se il rapporto di ingrandimento è di almeno 1:1, cioè quando l'immagine riprodotta sulla pellicola o sul sensore è delle stesse dimensioni del soggetto ripreso. Se il rapporto di ingrandimento è inferiore a 1, è più corretto parlare di fotografia a distanza ravvicinata, altrimenti definita come "Close-Up".
Un primo passo di avvicinamento a quest'ultima disciplina è quello di utilizzare le lenti addizionali: si tratta di lenti positive da 1 o più diottrie, che possono essere montate facilmente davanti all'obiettivo attraverso la filettatura disponibile per l'impiego dei filtri. I vantaggi delle lenti addizionali non si limitano alla praticità di utilizzo, infatti sono  anche più economiche rispetto ad altre soluzioni e non comportano la necessità di variare l'esposizione.
Gli svantaggi derivano dal fatto che non potendo essere ottimizzate rispetto all'obiettivo sul quale sono montate, comportano un calo qualitativo (soprattutto ai bordi), che ovviamente  dipende dalla qualità della lente, e normalmente cresce al crescere del numero di diottrie o se utilizziamo più lenti montate insieme.
Per limitare il calo qualitativo dovuto alle aberrazioni, alcune case costruttrici adottano uno schema a due elementi (doppietti acromatici), o a tre elementi in due gruppi;  su internet ho potuto leggere pareri molto positivi per alcune di queste

Il Flash - 2° parte

Proseguiamo nella carrellata delle caratteristiche dei flash:

Controllo dell'esposizione:

- Esposizione automatica: 
1) se siete ancora in possesso di un flash degli anni 70/80, probabilmente sarà dotato di una cellula capace di leggere la luce riflessa dal soggetto e di interrompere  l'emissione del lampo in base a questa misurazione (vedi foto al lato); tale forma di regolazione risente:
- del fatto che l'angolo di lettura della cellula è fisso, e quindi quasi sempre diverso da quello della focale utilizzata 
- della differente capacità di riflettere la luce che i diversi soggetti possono avere.

2) sistema TTL: successivamente si è introdotto un sistema più affidabile, dotando le Reflex di un sensore interno alla fotocamere, capace di leggere la luce riflessa dalla pellicola al momento dello scatto. Basandosi su quanto effetivamente recepito attraverso l'obiettivo, tale sistema ha dettato un miglioramento sostanziale sui risultati ottenibili, pur avendo un punto debole sulla taratura dell'esposizione che dipendeva dal tipo di pellicola utilizzata .

3) sistemi avanzati E-TTL, I-TTL e P-TTL  (Canon, Nikon e Pentax): a partire dal 1995, la necessità di migliorare ulteriormente il sistema di esposizione e la diffusione delle fotocamere digitali, ha costretto i costruttori a modificare il sistema TTL, dato che diversamente dalla pellicola, la capacità di riflettere la luce da parte dei sensori era molto bassa e non dava garanzie di ottenere risultati ottimali in tutte le condizioni di luce. La variante introdotta si basa su un prelampo a potenza ridotta emesso dal flash un istante prima del lampo principale, che consente di effettuare una misurazione estremamente precisa di quella che sarà l'illuminazione della scena ripresa.
L'evoluzione del TTL, anche grazie al miglioramento dell'integrazione con l'elettronica della fotocamera, ha portato tutta una serie di vantaggi sul controllo del flash, rendendo molto più semplice ed efficiente il suo utilizzo, e in particolare quando no ci si limita a usarlo in condizioni di scarsa luminosità, ma viene impiegato  nelle riprese con luce naturale come ulteriore fonte di illuminazione, o quando vengono utilizzati più flash contemporaneamente per migliorare  l'illuminazione del soggetto. 

- Manuale: per quanto possa sembrare strano dover rinunciare a quanto ci viene messo a disposizione dall'evoluzione tecnica, il controllo più accurato e i risultati più vicini a quanto sperato, si ottengono con il controllo manuale. Sarà più facile optare per questa scelta se dobbiamo operare su soggetti statici o in studio (o più semplicemente all'interno di una stanza della nostra casa), potendo collocare anticipatamente uno o più flash alla distanza e angolazione voluta, e fare tutte le prove che vogliamo modificando

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