Fotografare in città - 2° parte.

 - Chiese, Monumenti, Musei ed Eventi:
Ogni città ha un suo patrimonio artistico e culturale che possiamo pensare di riprendere con l'intento di  preservarlo nel tempo e/o portare a conoscenza degli altri. Probabilmente vi troverete nell'imbarazzo della scelta, con il rischio di produrre quantitativi enormi di materiale: ricordate di cercare sempre un taglio semplice ma con un pizzico di originalità, si tratta di documentare ma senza mai rinunciare a valorizzare e rendere interessante il soggetto.  Non sottovalutate l'importanza che può rivestire la presenza di persone nella foto: anche nei casi nei quali non rappresentino il soggetto principale, possono contribuire validamente a rafforzare quanto vi siete riproposti di trasmettere attraverso quell'immagine. 


La moderna vetrata della Basilica di San Saturnino - la parte più antica della chiesa risale al V-VI secolo.

Chiesa di San Domenico - costruita negli anni 50 sopra l'antica chiesa quasi interamente distrutta dai bombardamenti del 1943.
Colonne all'ingresso della villa di Tigellio - inserita nell'antico quartiere residenziale della Karalis romana, risalente al I secolo a.c.

Fotografare in città - 1° parte.


Per chi ha la possibilità di viaggiare, le opportunità per scattare delle foto interessanti sono certamente molto elevate, ma non dobbiamo assolutamente sottovalutare le potenzialità che la città o il paese nel quale viviamo sono in grado di offrirci. L'ambito urbano, oltre a essere disponibile anche quando abbiamo poco tempo, è in grado di proporre una vasta gamma di situazioni che spaziano tra i più svariati generi della fotografia. Cercando tra le mie foto fatte nei ritagli dei fine settimana, voglio provare a fare una carrellata sulle opportunità che si possono trovare, spesso semplicemente svoltando l'angolo di casa.

- Panorami e vedute:
Qualsiasi posizione soprelevata consente di abbracciare con lo sguardo e inquadrare vaste zone della città,  in queste situazioni il grandangolo la fa da padrone, ma alle volte il taglio che può dare un teleobiettivo può essere indispensabile per isolare una parte interessante del panorama. Normalmente cerco di curare con attenzione  la composizione della foto escludendo quanto può disturbare l'insieme, scegliendo dei punti d'osservazione non convenzionali, comprendendo nell'inquadratura alberi o piante che facciano da cornice naturale o comunque oggetti/soggetti in primo piano che diano profondità all'immagine, alcune volte provo a sfruttare le bellissime luci del tramonto o quelle artificiali della notte.

Veduta di Cagliari dalla Torre di San Pancrazio.

Panorama di Cagliari dallo spiazzo alle spalle della Basilica di Bonaria.
Panorama dalla terrazza alta del Bastione di San Remy.

Utilizzare la messa a fuoco manuale

Una leggera pressione sul pulsante di scatto e  subito si avverte un leggero movimento del barilotto dell'obiettivo, sottolineato dal ronzio del motore asservito al sistema autofocus, dopo un breve istante la messa a fuoco è raggiunta, il pulsante di scatto completa la sua corsa e si sente il rumore secco dell'otturatore: abbiamo realizzato la nostra foto. 
Oramai siamo talmente abituati al fatto che la nostra fotocamera garantisce in maniera totalmente automatica che il soggetto  inquadrato risulti perfettamente a  fuoco, che viene difficile pensare che ci siano delle situazioni nelle quali sia preferibile disabilitare l'autofocus e utilizzare una messa a fuoco manuale.
I sistemi attuali sono in grado di adattarsi sia alle riprese con i soggetti fermi (AF-S, autofocus singolo), sia per quelli in movimento (AF-C, autofocus continuo); basati su un numero sempre più alto di punti di rilevazione riescono a controllare una vasta area del fotogramma, e coprono efficacemente un'alta percentuale di situazioni. Ciononostante esistono ancora dei buoni motivi per i quali in certe situazioni di ripresa sia utile spostare il selettore presente sul nostro obiettivo/fotocamera nella posizione manuale, vediamo quali possono essere: 

1) Foto Close-up e Macrofotografia: le foto a distanza ravvicinata richiedono una grande precisione nella cura della messa a fuoco a causa della ridottissima profondità di campo ( nella macro spesso  si gioca su  pochi mm.); non sempre l'autofocus è in grado di restituirci il risultato voluto e/o viene ingannato  dalla presenza di oggetti presenti nel campo inquadrato; in tutti i casi per ottenere il meglio in questo genere di foto dobbiamo essere noi a decidere quali parti del soggetto debbano essere perfettamente a fuoco e quali no.
 Messa a fuoco manuale.

La piantina di trifoglio a sinistra può aver ingannato l'autofocus di quel tanto per cui il muso della lucertola non risulta essere a fuoco.

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