In alcune situazioni di ripresa può essere utile evitare che oggetti e persone presenti sullo sfondo possano rappresentare un elemento di disturbo, in questi casi si è soliti impostare il valore di diaframma più aperto possibile, per avere una profondità di campo ridotta e ottenere che tutto ciò che esula dal soggetto principale risulti essere totalmente sfocato.
Purtroppo, se escludiamo gli obiettivi di fascia alta, la maggior parte degli zoom ha un'apertura compresa tra f/4 e f/5,6 (a seconda della focale utilizzata), condizione che spesso non consente di sfocare totalmente lo sfondo.
Uno dei vantaggi del digitale è quello di poter agire in post-produzione, consentendo di apportare dei miglioramenti a una foto ben riuscita ma nella quale gli elementi presenti sullo sfondo rendono meno piacevole l'immagine.
Un esempio classico è quello del ritratto: per questo motivo ho scelto come esempio una foto scattata durante una processione: nel caso specifico avevo impostato un diaframma f/7,1 perché le persone che sfilavano scendevano più velocemente del normale e te le trovavi addosso in una frazione di secondo, con le ovvie difficoltà di messa a fuoco; questa scelta ha però comportato che gli spettatori sullo sfondo, anche se sfocati, disturbano palesemente la composizione.
Per prima cosa ho trasformato la foto in bianco e nero perché mi sembrava rendere meglio il soggetto (vedi "Il Bianco e Nero, conversione con Photoshop"):