Fotografare una processione - Sagra di Sant'Efisio

Da 355 anni, la mattina del 1° maggio, si rinnova il voto fatto dai Cagliaritani a Sant'Efisio in occasione dell'epidemia di peste che colpì pesantemente la città intorno alla metà del XVII secolo.
I rappresentanti della municipalità si appellarono al Santo perché proteggesse la città sconfiggendo il morbo, e fecero voto solenne con il quale si impegnavano a tributare ogni anno una processione in suo onore.

Dopo la messa che si celebra nella chiesa di Cagliari dedicata al Santo, situata nel quartiere di Stampace in prossimità della cripta dove fu imprigionato e torturato, inizia la processione religiosa. La statua di Efisio viene posta dentro il cocchio trainato da un giogo di buoi, e dopo un tortuoso percorso tra le vie cittadine, esce da Cagliari e si dirige verso Nora (circa 35 km.), luogo della sua decapitazione. 

Terminate le celebrazioni religiose nella chiesetta di Nora, eretta nel 1102 e restaurata nel 1956 in ringraziamento al Santo, la processione prende la strada del ritorno e rientra in città nella tarda serata del 4 maggio. 

Alla processione partecipano numerosissimi gruppi a piedi e a cavallo, in rappresentanza di tutta la Sardegna, e anche a chi non è religioso può capitare di sentirsi coinvolto emotivamente, vuoi per la bellezza dei costumi tradizionali, vuoi per la solennità dell'avvenimento e la compostezza dei partecipanti. 



La prima decisione da prendere è stata quella di scegliere la posizione dalla quale fare le foto, infatti il percorso prevede un lungo tragitto che si snoda inizialmente tra strade abbastanza strette, per poi sfociare nel Largo Carlo Felice e nella via Roma, dove gli spazi sono molto più ampi e trovano collocazione anche la maggior parte delle tribune per gli spettatori: dato però che non avevo acquistato un posto in tribuna e che le persone normalmente si accalcano proprio in quest'ultima parte del percorso, ho scelto di mettermi nella via Sassari, strada nella quale c'è minor affollamento e si può stare a diretto contatto con i gruppi che scendono senza avere troppi ostacoli (o quasi).


Questo non significa che si possa stare tranquilli, infatti in questo tipo di manifestazioni sono migliaia le persone che vogliono fare delle foto ricordo e altrettanti quelli che passeggiano avanti e indietro incuranti di chi vuole godersi in santa pace la sagra. Occorre quindi stare molto attenti ai movimenti delle altre persone e anticipare i tempi, seguendo il soggetti che ci interessano già prima che siano a portata di fotocamera, spostandosi velocemente e di quel tanto che basta per riuscire a inquadrare correttamente il gruppo o la persona non appena transita vicino a noi.


Nonostante questa attenzione e il continuo lavoro di movimento sul posto, è consigliabile scattare più foto dello stesso soggetto, perché certamente capiterà di trovare qualcuno che si interpone all'ultimo momento proprio mentre premete il pulsante di scatto.
La mia scelta si è rivelata positiva per quanto riguarda la distanza ravvicinata dai partecipanti e per la condizione di luce abbastanza uniforme (ombra con buona luminosità), ma ho trovato qualche difficoltà per il fatto che i gruppi scendevano molto velocemente, dando ben poco tempo per riflettere o modificare impostazioni e inquadratura.


Per avere la certezza che i soggetti fossero a fuoco sono stato costretto a usare diaframmi più chiusi di quanto avrei voluto utilizzare per riuscire a sfocare lo sfondo nei primi piani. Per lo stesso motivo ho selezionato la messa a fuoco automatica sulla regolazione continua (vedi post precedenti), che aiuta a  mantenere costantemente a fuoco i soggetti in movimento.


Ho utilizzato l'obiettivo zoom 55-200mm. per i primi piani e per i gruppi distanti.



Mentre il 18-55mm. mi è stato utile prevalentemente per i gruppi a cavallo.




Non mi piace utilizzare il flash, anche perché so che è poco gradito dalle persone che sfilano, disturbate dai continui lampi durante tutta la processione, anche se questa scelta mi ha fatto fare qualche foto mossa durante il breve periodo nel quale i sole si è nascosto tra le nubi.
Se avessi scelto un posto in peno sole, sarei stato probabilmente costretto a utilizzare un lampo di schiarita per attenuare le ombre che si vengono a creare sul viso delle persone, e che sono sempre più marcate  man man che si va avanti nella mattinata (la manifestazione si protrae sino alle 14.00 circa).




Ho cercato di fare riprese di vario tipo, alternando primi piani a figure intere, coppie o piccoli gruppi a piedi o a cavallo, così da riuscire a coprire il maggior numero di situazioni possibili.





e in fine ho scelto di fare anche qualche particolare o dettaglio: lo scialle ricamato, i piedi nudi dei pescatori di Cabras, i taglio stretto sui cavalli, che aiuta a completare il quadro sulla manifestazione.





In fase di elaborazione, un problema ricorrente è stato quello di compensare il bianco candido dei pizzi delle camicie con le parti più scure del restante vestiario, che mi ha costretto a fare particolare attenzione a quanto risultava parzialmente sovraesposto, agendo in Camera Raw sulla barra di "Recupero" e utilizzando lo strumento "Brucia" una volta trasferita l'immagine su Photoshop.

Nei prossimi giorni aggiungerò sulla colonna alla destra del Blog, nei gruppi delle mie fotografie che vengono caricate su Picasa, tutte le immagini della Sagra di Sant'Efisio.

Se qualcuna delle persone ripresa nelle mie foto, per qualsiasi motivo, ritenga di non voler comparire sul Blog, può inserire una breve nota su questo post e toglierò la sua immagine.

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