Una foto alla settimana - 33° di 52.

Una foto per ricordare il Natale 2012 e per fare a tutti gli amici lettori del blog, i miei più sentiti AUGURI per queste Feste.


Per vederla ingrandita clicca quì.

Canon 60D con EF 15-85 alla focale di 63mm.; esposizione: f/7,1 con 1/100sec. a 1000ISO.


Bianco e Nero Digitale - Lo scatto.


Coloro che si sono avvicinati per la prima volta alla fotografia solo dopo la diffusione del digitale, possono essere indotti a vedere il Bianco e Nero come una delle tante elaborazioni possibili, una scelta vintage molto di moda tra i professionisti, ma è decisamente molto di più: rappresenta l’essenza stessa della fotografia.

Nato insieme alla fotografia, il bianconero l’ha accompagnata in tutte le fasi della sua evoluzione, a partire dalle prime immagini  registrate su lastra e arrivare sino ai moderni sensori digitali.

Il legame fotografia-bianconero è talmente forte e radicato, che la famosa Leica ha progettato e immesso nel mercato a metà del 2012 la fotocamera M-Monochrom : si tratta di una macchina di altissimo livello (prezzo solo corpo circa 6000€), dotata di un sensore Full-Frame da 18Mpx, che consente di scattare esclusivamente immagini in bianconero.
La Monochrom non elabora il segnale a colori per trasformarlo in monocromatico, ma bensì memorizza quanto letto dal sensore nel suo linguaggio nativo.
Grazie all’eliminazione della matrice RGB e del filtro anti-aliasing, la Leica ha ottenuto di migliorare significativamente la risoluzione delle immagini e ampliare la gamma tonale, con risultati che si avvicinano in maniera sostanziale alla resa delle pellicole bianconero tanto amate dagli estimatori dell’analogico.
Questa sua caratteristica ha convinto persino uno dei più grandi fotografi italiani, Gianni Berengo Gardin, a usare per la prima volta una fotocamera digitale per i suoi lavori.

Alcune considerazioni sul bianconero
Difficilmente una foto a colori poco significativa, può diventare come per magia una “fantastica immagine” solo perché trasformata in bianconero: la foto in bianconero si costruisce in gran parte al momento dello scatto e non solo attraverso l’uso del fotoritocco

Dato che il colore rappresenta una componente fondamentale della nostra vista, dobbiamo compiere un notevole sforzo per comprendere anticipatamente come si modificherà l’immagine una volta che sarà convertita,  questo significa che chi vuole percorrere la strada del bianconero dovrà impegnarsi a fare tanta esperienza pratica prima di essere capace di previsualizzare quale potrà essere il risultato finale dei propri scatti.

Questa capacità è una condizione assolutamente necessaria ma non sufficiente, non dobbiamo infatti pensare che le splendide foto in bianconero che ci hanno regalato i fotografi più famosi, non siano anche il frutto di un’attenta lavorazione dopo lo scatto: che si tratti di una foto da pellicola negativa che deve essere sviluppata, modificando tempi, temperature e agitazione dei bagni chimici, o di un file Raw digitale da “sviluppare in camera chiara” e convertire tramite Camera Raw di Photoshop, è sempre indispensabile un attento lavoro di post-produzione che rinforzi ed esalti le caratteristiche di partenza dell’immagine.


Lo scatto
Se memorizzate le foto in JPG, conviene scattare sempre a colori per poi convertire in bianconero solo in fase di post-produzione, dato che la conversione fatta direttamente dalla fotocamera non è  sufficientemente personalizzabile, mentre è indispensabile poter disporre di tutte le possibili opzioni del software di fotoritocco per ottenere un risultato ottimale.
Se scegliete di memorizzate gli scatti in RAW + JPG (cosa che consiglio vivamente), potete tranquillamente settare la macchina per il bianconero, dato che questo agirà in maniera definitiva solo sul file JPG (utile per una prima valutazione), mentre il RAW conterrà comunque tutti i dati inalterati dell’immagine ripresa, compreso il colore.
In quest'ultimo caso, soprattutto nei primi periodi in cui avrete maggiore difficoltà a previsualizzare il risultato, potete avvalervi del live-view, che consentirà di giudicare meglio se quanto inquadrato posa essere o meno adatto a fornire una buona immagine per il bianconero.
Un'ottima foto nasce dallo studio attento del soggetto e delle sue caratteristiche, ma su quali aspetti dobbiamo puntare per ottenere un'immagine che sia una buona base di partenza per la conversione in bianconero?

1) Forme: chi osserva l’immagine non potrà essere attratto o distratto dai colori, non appena poserà lo sguardo sulla foto la sua attenzione sarà catturata dai contorni e dai volumi degli elementi che la compongono.
Attraverso una rapida analisi delle forme presenti su un’immagine, la nostra mente cerca possibili collegamenti con i propri ricordi per comprendere in pochi istanti quale soggetto o situazione viene rappresentata nella foto.




2) Particolari e Dettagli: il bianconero può trarre vantaggio dalle composizioni “semplici”, avvicinandoci al soggetto per inquadrare un particolare o un dettaglio dello stesso, otterremo un’immagine interessante e di immediata comprensione.



3) Geometrie: la ripetitività di forme regolari e di linee, è capace di creare effetti grafici e geometrie che l’occhio riconosce istantaneamente.




4) Texture: le trame presenti in tanti soggetti come: intonaci, murature, lastricati, tessuti, ecc., vengono messe in forte evidenza dal bianconero.




5) Luci ed ombre: il contrasto ha un ruolo fondamentale nel bianconero, le ombre aiutano a definire i contorni e le forme assumendo la stessa rilevanza delle luci.
Si ottengono gli effetti più interessanti tenendosi vicini agli estremi:

- contrasto basso per immagini delicate e a volte ricche di dettaglio;




contrasto elevato per accentuare la differenza tra le varie parti o aree della composizione ed esaltare volumi e texture.




6) Contrasto tra i colori: il contrasto non dipende solo dalle diverse luminosità ma anche da come vengono convertiti i vari colori nelle differenti tonalità di grigio. Su questo elemento si può intervenire sia in fase di ripresa, attraverso l’utilizzo di filtri colorati da anteporre all’obiettivo (schiariscono le parti del loro stesso colore, e scuriscono quelle del colore complementare), sia successivamente in fase di post-produzione quando si effettua la conversione in bianconero.






Vediamo di seguito un semplice esempio di foto a colori di una rosa, il suo colore rosso contrasta con il verde delle foglie e il marron-verde dello sfondo;







Questo è il risultato della conversione automatica in bianconero, i colori così contrastanti si sono trasformati in tonalità di grigio molto simili.






L'adozione di un filtro rosso in ripresa o il filtraggio del rosso in fase di conversione bianconero, sono in grado di far risaltare il fiore rispetto allo sfondo migliorando nettamente l'immagine.





Tenete inoltre conto di ulteriori due elementi:

L'eventuale presenza di rumore a causa della necessità di utilizzare una sensibilità particolarmente alta, non rappresenta un particolare problema, dato che risulterà essere simile alla grana presente nelle pellicole; capita spesso di vedere immagini per le quali è stato lo stesso fotografo a introdurre un effetto grana come ulteriore elemento compositivo


Per chi memorizza le foto solo in JPG, è indispensabile fare attenzione alla regolazione del bilanciamento del bianco per evitare di alterare la registrazione dei colori in fase di ripresa, una resa non naturale dei colori, ad esempio la dominante rossastra di una luce artificiale non compensata correttamente al momento dello scatto, comporterebbe un marcato appiattimento dell’immagine nella conversione in bianconero, con risultati totalmente differenti da quelli prefigurati.

Alcune riflessioni a conclusione di questo post

- La fotografia in bianconero e quella a colori non devono essere considerate in contrapposizione, ma piuttosto complementari; vi sono soggetti, riprese e generi che vengono esaltati dall’utilizzo del bianconero, e altri che danno i migliori risultati con l’utilizzo del colore, altri ancora che si prestano favorevolmente all’utilizzo di entrambe le tecniche, la scelta su quale sia la migliore per rappresentare un determinato soggetto appartiene esclusivamente al fotografo.

- Sia che la scelta cada sul colore o sul bianconero, ricordate sempre che la cura dell'aspetto tecnico è solo una condizione preliminare per ottenere delle buone immagini, ciò che conta veramente e che rende preziosa una fotografia è la storia che racchiude e l'emozione che riesce a suscitare in chi la guarda.

Una foto alla settimana - 32° di 52.

Anche quando il freddo incomincia a farsi sentire la nostra Isola ci regala delle splendide giornate illuminate da un sole sfolgorante, che con il suo calore fa dimenticare per un pò di essere in inverno. 
Nasce così la foto di questa settimana: la ripresa è fatta dal Bastione di Saint'Remy verso il Golfo di Cagliari, la luce è così intensa e contrastata che l'immagine sembra essere monocromatica.


Per vedere la foto a una risoluzione maggiore clicca quì.

Fotocamera Canon 60D con obiettivo Tamron 70-300 Di VC, utilizzato alla focale di 259mm.; esposizione: f/9 con 1/2500sec. a 100ISO.

Una foto alla settimana - 31° di 52.

Dicembre è oramai alle porte e si avvicinano le feste di fine anno, le strade si illumineranno di luci colorate, i negozi metteranno nuovi addobbi nelle vetrine, in qualche punto della città rivedremo i mercatini di Natale con le loro bancarelle, e come in ogni festa che si rispetti non potranno mancare i venditori di torrone: proprio a loro è dedicata la foto di questa settimana:


Clicca quì per vedere la foto ingrandita.

Canon 60D con Tamron 70-300 Di VC a 270mm; esposizione: f/6,3 con 1/160sec. a 200ISO; conversione in B&W con Silver Efex Pro 2.



Bianco e Nero Digitale - Silver Efex Pro 2.


Dopo un periodo di apparente stasi,  dovuta al passaggio dall’analogico al digitale, il Bianco e Nero sta vivendo una nuova giovinezza:  nell'analogico si sta verificando un incremento delle vendite relative alle sue pellicole (quelle a colori sono crollate), mentre in campo digitale si moltiplicano i software per trasformare gli scatti a colori in immagini monocromatiche di alta qualità. 
Un ottimo plug-in per Photoshop è Silver Efex Pro 2 della Nik Software , società che ho imparato ad apprezzare e della quale ho recensito lo scorso anno il software per l'elaborazione HDR (clicca quì per vedere il post).

Per tutti i prodotti della Nik Software sono disponibili le relative versioni demo utilizzabili con tutte le funzioni per la durata di 15 giorni, che potete scaricare direttamente dal loro sito: http://www.niksoftware.com/site/ , così da poter testare personalmente la bontà del software prima di un possibile acquisto.

Il plug-in viene installato automaticamente all’interno di Photoshop e lo ritroveremo sotto il menù “Filtri / NikSoftware / Silver Efex Pro"; selezionando il filtro si aprirà una schermata con i relativi pannelli di controllo, al centro della quale vedremo la nostra immagine già trasformata in B&W con le impostazioni di tipo "Neutro".

Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Sulla colonna di sinistra troviamo una nutrita serie di pre-impostazioni, che consentono di avere una base dalla quale partire per iniziare la nostra conversione; nonostante possano essere utilizzate così come sono, rimangono comunque modificabili attraverso le numerose opzioni di regolazione presenti nel programma.
Le pre-impostazioni sono state divise su tre categorie:  Moderno, Classico e Anticato, per quest’ultima serie sono anche disponibili alcuni stili tipici delle antiche lastre piane di grande formato.

Basta un clic con il mouse sull'anteprima per selezionare lo stile scelto, il comando verrà evidenziato attraverso la comparsa di una sottile cornice gialla, e vedremo trasformarsi immediatamente la nostra immagine secondo i parametri previsti per quella tipologia. 

Se lo riteniamo utile, è possibile esaminare affiancate o sovrapposte tra loro, l'immagine che abbiamo modificato insieme a quella d'apertura (impostazione Neutra), così da poter apprezzare meglio l'effetto degli interventi apportati.

Una foto alla settimana - 30° di 52.

In quest'ultimo periodo sto riprendendo a interessarmi alla fotografia in Bianco e Nero, e penso di dedicare uno dei prossimi post a un plug-in per Photoshop studiato appositamente per ottenere immagini monocromatiche da quelle digitali a colori.
La foto di questa settimana è una immagine ripresa nelle strade del quartiere Villanova di Cagliari, che sin dallo scatto avevo pensato di proporre nella versione B&W.


Canon 60D con obiettivo EF 15-85 a 70mm; esposizione: f/8 con 1/160sec. a 100ISO.

Come di consueto trovate le foto in formato più grande sul mio album di Picasa, al quale potete accedere direttamente dalla slideshow "Una foto alla settimana-2012" presente sulla colonna a destra del Blog.

Una foto alla settimana - 29° di 52.

In uno dei miei giri in città, rientrando verso casa sono passato all'interno dei Giardini Pubblici; arrivato in fondo al lungo viale alberato, ho visto che all'interno delle due fontane che si trovano ai lati dell'ingresso del Museo di Arte Moderna, sono state collocate cinque sculture: i "Dormienti" di Mimmo Paladino, trasformandole in una sorta di museo all'aperto.
Così ho fatto alcuni scatti, e tra questi ho scelto la foto di questa settimana:


Fotocamera Canon 60D, obiettivo Tamron Di VC 70-300 a 109mm.: esposizione: f/11 con 1/160sec. a 125ISO.




Domus de Janas - Monte Zara, Monastir.

Le Domus de Janas sono delle tombe preistoriche scavate nella roccia, presenti in tutto il bacino mediterraneo e particolarmente in Sardegna. 
Nella lingua italiana il termine viene tradotto in: "Case delle Fate" (o delle Streghe), anche se nella tradizione Sarda il termine Janu (maschile) e Jana (femminile), viene ancora utilizzato per definire una persona dal fisico minuto, con riferimento a quella che era la fisionomia del "tipo indigeno sardo", caratterizzato da una corporatura regolare e ben proporzionata ma da un'altezza decisamente più bassa della media, non molto dissimile da un bambino in fase pre-adolescenziale. 
La traduzione corretta sarebbe quindi: "Casa delle persone Janas": i defunti delle popolazioni Janas, secondo le credenze condivise con tante altre popolazioni, lasciavano la casa in cui vivevano per andare a riposare in una dimora idonea a proseguire la loro esistenza ultraterrena; all'interno delle Domus de Janas venivano posti oggetti appartenenti al defunto e suppellettili varie, in terracotta, pietra, rame, per garantirgli ogni conforto nella nuova vita.

A circa 20km. da Cagliari, sul lato orientale del paese di Monastir, troviamo il Monte Zara, un colle di roccia vulcanica, alto poco meno di 230 mt.,  che racchiude diverse Domus de Janas risalenti al 3000A.c, facilmente accessibili. 


Al sorgere del sole ero ai piedi del colle, con l'idea di approfittare dell'occasione per scattare qualche foto alle prime luci dell'alba.

 

Nonostante l'altezza modesta, arrivare in cima è stato faticoso, sia perchè non c'è alcun sentiero tracciato, sia per la luce ancora fiocca che non consentiva di vedere al meglio. La foto è fatta guardando a sud verso Cagliari, sullo sfondo si intravede il mare e la costa sino a Sarroch. 

Una foto alla settimana - 28° di 52.

L'estate si è prolungata sino a poche settimane fa, ma ora il tempo sta cambiando velocemente e le temperature si portano verso le medie autunnali. Non siamo i soli a essercene accorti: gli stormi di uccelli hanno iniziato a migrare verso climi più caldi. 


Cagliari - Bastione di San Remy - ore 18.00: il tempo peggiora, da sud arrivano nuvoloni carichi di pioggia ma il forte vento riesce ancora a spazzare il cielo; mentre il sole tramonta, migliaia di storni si preparano alla migrazione.

Fotocamera Canon 60D, obiettivo EF 15-85 a 22mm.; esposizione: f/9 con 1/125sec. a 160ISO.


Mostra Mercato Ceramisti 2012 - Cagliari.

Nelle ultime due giornate del mese di settembre, si è tenuta a Cagliari la terza edizione della Festa della Ceramica.
La mostra si è svolta nel viale alberato dei Giardini Pubblici, e ha visto la partecipazione di 25 artigiani ceramisti, provenienti dalla Sardegna e da altre regioni d'Italia, ma anche da Francia, Germania e Spagna. 
Il week-end è stato animato da dibattiti, proiezioni, e molte altre iniziative volte al coinvolgimento di grandi e piccoli.
Il tema scelto per quest'anno ha portato gli artigiani a spostarsi dalle lavorazioni tradizionali, per misurarsi nella ricerca di forme più vicine ai gusti contemporanei.

Le attività promozionali e di supporto,  in un momento così difficile dal punto di vista economico, sono indispensabili per cercare di difendere queste forme artigianali, che altrimenti rischiano un lento e inesorabile declino.

Non ho le conoscenze tecniche per valutare la complessità dei lavori che erano esposti: ceramiche, maioliche, porcellane, gres, terrecotte e terres vernissées; non proverò quindi a inserire notazioni/spiegazioni su quanto ripreso, ma spero con le mie foto di riuscire a trasmettere un po' delle sensazioni che ho provato nel girare tra i banchi di questi meravigliosi artigiani.


Una foto alla settimana - 27° di 52.

Manca qualche minuto alle 8.00 e sono sulla cima del Monte Zara, sul lato occidentale del paese di Monastir, che si trova a poco meno di 20km. da Cagliari.
In realtà si tratta di un colle dell'altezza di circa 230mt, tutto sassi e roccia di origine vulcanica, ma che racchiude i resti di alcune strutture sepolcrali: le "Domus de Janas", risalenti al 3000a.C.
Il sole è appena sorto e rimane nascosto dalle nubi all'orizzonte, mentre attendo che la luce aumenti per riuscire a individuare e fotografare le Domus de Janas, monto la fotocamera sul cavalletto ed effettuo alcuni scatti: nasce così la foto di questa settimana.


Il sole fa capolino a est superando la catena montuosa dei Sette Fratelli, in lontananza, un pò offuscati dalla foschia del mattino, si scorgono i paesi di Dolianova, Serdiana e Soleminis. 

Fotocamera Canon 60D su cavalletto, obiettivo EF 15-85 a 29mm.; esposizione: F/13 con 1/8sec. a 100ISO e compensazione +2/3 EV per migliorare la resa del terreno senza bruciare il cielo.

In uno dei prossimi post pubblicherò le foto fatte alle Domus de Janas.

Una foto alla settimana - 26° di 52.

L'associazione "Cactus & Co.", ha organizzato anche quest'anno la consueta Mostra - Mercato delle piante grasse e succulente. 
La manifestazione, che si è svolta nel parco di Monte Claro, è rivolta sia agli appassionati , sia a chi si avvicina per la prima volta a queste meravigliose piante: è possibile infatti ammirare e acquistare varietà rare, o più semplicemente chiedere dei consigli agli esperti sulla coltivazione e portare a casa delle piccole piantine al prezzo di partenza di 1€.
E' nata così la foto di questa settimana:



Canon 60D con 55-200 a 120mm.; esposizione: f/7,1 con 1/160sec. a 1000ISO.



Se vi interessano le piante grasse o volete avere informazioni sull'Associazione Cactus & Co., 


potete visitare il loro sito cliccando quì.


Photoshop - Foto in stile Polaroid.

Per quanto abbia delle preferenze per alcuni generi di fotografia, mi diverte provare a fotografare qualsiasi cosa e in qualsiasi contesto.
So bene che questo può rappresentare un limite, dato che il fatto di concentrarsi su un genere specifico, aiuta indubbiamente a crescere più velocemente dal punto di vista professionale, ma  la realtà è che istintivamente,  e quindi al di fuori da qualsiasi raziocinio: mi piace fotografare.
La stessa cosa succede quando passo dalla ripresa alla "camera chiara", mi diverte provare un pò di tutto, comprese le elaborazioni "retrò", che oltre ad avere un loro fascino intrinseco, mi consentono di non perdere totalmente il contatto con la storia della fotografia, nonostante l'uso delle nuove tecnologie.

Questa volta proverò a riprodurre una foto in stile Polaroid: naturalmente non può competere con una vera foto ottenuta con macchina e pellicola istantanea Polaroid, ma è in grado di ricordarne gli aspetti più salienti, dalla risposta ai colori, alla caratteristica incorniciatura.

Partiamo sempre da una foto che per le sue caratteristiche consenta di essere tagliata e valorizzata utilizzando il formato quadrato:


Lo scatto che utilizzerò, un simpatico quadretto familiare con padre e figlio sul sidecar, l'ho realizzato a giugno di quest'anno in occasione della manifestazione "Cagliari in Vespa".

Selezioniamo lo strumento "Taglierina"
e dopo aver azzerato eventuali parametri utilizzati in occasione di precedenti elaborazioni (tasto "Cancella" nel menù in alto),  impostiamo con il mouse l'area di ritaglio avendo l'accortezza di tenere premuto il tasto "shift" per ottenere una selezione quadrata.


Una foto alla settimana - 25° di 52.

Non avevo mai fotografato la chiesetta di San Simone che si trova a "Sa Illetta" , nelle immediate vicinanze di Cagliari: i primi dati documentali sulla chiesa risalgono alla fine del 1300, ma se ne ha notizia certa solo ai primi del 1400; ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli e l'aspetto attuale viene fatto risalire a un periodo compreso tra il 1500 e il 1600.
Purtroppo ho scelto la giornata sbagliata e posso scattare solamente qualche foto dall'esterno, ma mentre vado via mi accorgo che al lato della fattoria che circonda la chiesa ci sono dei cavalli, così decido di avvicinarmi per chiedere di poterli fotografare; nessun problema, le persone del maneggio che stanno accudendo i cavalli, mi danno gentilmente la loro massima disponibilità: faccio un giro e scatto la foto di questa settimana: 


Canon 60D con 55-200 a 55mm. - esposizione: f/6,3 con 1/200sec. a 200ISO.


La chiesetta di San Simone (foto a destra) e il Circolo Ippico l'Ulivo, si trovano nell'isolotto di Sa Illetta, posto tra la laguna di Cagliari e Santa Gilla (mappa in basso).






Sardegnavapore - nuovo appuntamento per il 21 ottobre.

L'associazione Sarda Treni Storici "Sardegnavapore", dopo la pausa estiva per il rispetto della L. R. Antincendio, riprende i viaggi a scopo turistico.
Il primo appuntamento è per domenica 21 ottobre nella zona del Sulcis-Iglesiente con la visita alle miniere di S.Barbara-S.Giovanni e Monteponi.
Il convoglio è costituito dalla storica locomotiva   a vapore 740-423, un vagone bagagli a due assi, e due bellissime carrozze passeggeri del tipo "Centoporte" (vedi foto più avanti).

Sardegnavapore è composta da un gruppo di appassionati del mondo ferroviario, ferrovieri e non, che si sono posti il lodevole obiettivo di restaurare e mantenere in efficienza il materiale rotabile d'epoca presente in Sardegna, impegnandosi inoltre a valorizzarlo attraverso eventi in grado di coinvolgere gli abitanti della nostra regione e i turisti.
L'associazione è nata a metà del 2000 con il patrocinio di Trenitalia RFI, e dopo aver ultimato i lavori di recupero e testato la locomotiva 740-423 nel 2006, ha iniziato a organizzare i viaggi dei "Treni storici" verso il Sulcis-Iglesiente e l'Oristanese, così da contribuire fattivamente a mantenere viva la storia e il ricordo di un passato nel quale, tante generazioni di persone hanno utilizzato i treni delle Ferrovie di Stato come unico mezzo di locomozione per le grandi distanze.

In occasione di questo nuovo appuntamento del 21 ottobre, l'associazione ha chiesto a me e a mia figlia Daniela (http://fotografia.danielaserpi.it/)di contribuire a integrare la documentazione fotografica sull'attività svolta e su alcuni dei lavori attualmente in corso.
Le foto che seguono sono state realizzate tutte all'interno del capannone nel quale gli associati portano avanti i lavori di restauro e che ospita anche la locomotiva 740 e le carrozze passeggeri, per l'indispensabile manutenzione necessaria dopo ogni viaggio.


La Locomotiva 740-423:

anno di costruzione 1923, alimentazione a carbone, potenza 980 CV, il gruppo locomotiva+tender pesa 117 tonnellate ed è lungo complessivamente circa 18mt, velocità massima 65Km/h.



Una foto alla settimana - 24° di 52.

L'estate sta finendo: il cielo è mezzo coperto, l'acqua comincia a raffreddarsi e c'è vento, ma si può ancora fare il bagno senza troppi problemi; potrebbero essere gli ultimi bagni di quest'anno.
Mi sposto sulle rocce che delimitano a nord la spiaggia di Geremeas e mi fermo per qualche minuto ad osservare le onde che s'infrangono sugli scogli:  perchè non provare a fare una foto con un tempo di scatto lungo per dare risalto alle onde?
Monto la macchina fotografica sul minicavalletto che porto sempre in borsa con me, poi tiro fuori il filtro ND8 e quello polarizzatore e li avvito in sequenza sull'obiettivo, c'è ancora troppa luce perchè le nuvole si diradano e il sole fa capolino, riesco comunque ad allungare abbastanza il tempo di scatto per ottenere un effetto diverso dal solito; questa è la foto della settimana:


Canon 60D con obiettivo 15-85 EF a 27mm.; esposizione f/22 con 1/2sec. a 100ISO; filtro ND8 + Polarizzatore; minicavalletto + autoscatto con ritardo 2sec. per evitare le vibrazioni durante lo scatto.

Ripresa: filtro ND - Neutral Density.

Il filtro ND (Neutral Density) è uno dei filtri che troviamo frequentemente nella borsa dei fotografi professionisti: il suo compito è quello di ridurre la quantità di luce che entra nel nostro obiettivo, si contraddistingue per una colorazione grigia di tonalità neutra, tale da non modificare la resa cromatica della scena ripresa.
Ne esistono diversi modelli con densità crescente: ND2, ND4, ND8, ND64, che consentono di ridurre la luminosità rispettivamente di 1, 2, 3, 6 stop, ma non mancano quelli che arrivano a 10 stop e oltre, e si possono trovare in commercio anche dei modelli che consentono di variare in maniera progressiva l'intensità del loro effetto.

Ma a cosa serve un filtro che attenua la luce se il consiglio che viene sempre dato è quello di utilizzare la sensibilità più bassa possibile per evitare che si incrementi il rumore digitale?

- Un primo utilizzo del filtro è quello relativo alla possibilità di impiegare diaframmi molto aperti: 1.2, 1.4, 1.8,  anche quando si fotografa in pieno sole. Infatti valori di luminosità di 15-16 EV, implicano che pur se si imposta una sensibilità di 100 ISO e un tempo di scatto di 1/4000sec., sarà comunque necessario utilizzare diaframmi compresi tra f/4 e f/2,8 per ottenere una esposizione corretta.

- Un utilizzo che è diventato sempre più frequente nel tempo, è quello volto a ottenere un particolare "effetto seta o setoso" dell'acqua in movimento, che piace così tanto alle persone, e tra le altre cose risulta non essere facilmente riproducibile con Photoshop:


Quando la luce è poca (4-8 EV), basta selezionare una sensibilità di 100 ISO e chiudere il diaframma a 16-22 (valori più chiusi sono poco consigliabili), per riuscire a ottenere tempi di scatto da 2 a 30 sec., che consentono di riprodurre quel particolare effetto seta (vedi foto sopra).
Nei casi in cui la luce risulta invece essere più intensa, possiamo risolvere il problema montando un filtro ND: la gradazione da utilizzare dipenderà da quanto è forte la luminosità ambientale e quindi di quanti stop dobbiamo ridurre l'esposizione per raggiungere un tempo di scatto di almeno qualche secondo.

Vediamo un esempio pratico:

Canon amplia la linea R con le nuove mirrorless APS-C R7 e R10

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