Photoshop e i Livelli di Regolazione - Seconda parte.



Nella prima parte del post (clicca qui per vederla), sono stati elencati i Livelli di Regolazione presenti su Photoshop che consentono di calibrare i valori tonali e il colore. 


Abbiamo anche visto che, nonostante la loro funzione principale sia quella di permettere delle correzioni volte ad equilibrare l'immagine, possono anche essere utilizzati per ottenere effetti creativi.




Ringrazio gli amici Andrea e Giusy per avermi dato la possibilità di utilizzare la loro immagine per la stesura di questo post.





I 4 livelli che seguono, intervengono anch'essi sul colore, ma questa volta agendo come filtri.

Bianco e nero: 

nel livello di regolazione che filtra il colore per ottenere delle immagini monocromatiche, è possibile avvalersi della regolazione automatica (che ci restituirà un'immagine fedele, ma non sempre rispondente alle necessità) o modificare singolarmente la risposta dei singoli colori di base sino a ottenere l'effetto voluto.




















Photoshop: I Livelli di Regolazione - Prima parte.

Una delle caratteristiche che ha reso popolare Photoshop, è la possibilità di applicare le modifiche alle immagini lavorando su livelli differenti e in maniera reversibile.
Possiamo considerare i livelli come dei fogli trasparenti sovrapposti: ogni livello influenza con le sue variazioni tutti i livelli sottostanti, mentre l'immagine di partenza resta inalterata. Se non siamo convinti della bontà di alcune regolazioni fatte o abbiamo commesso un errore, possiamo tranquillamente variare i parametri del singolo livello interessato o decidere di annullarlo, senza il timore di intaccare il restante lavoro fatto sull'immagine sino a quel momento.

In questo post prendiamo in considerazione i Livelli di Regolazione.
Pur replicando le stesse tipologie d'intervento applicabili direttamente sulle immagini (vedi comandi del menù Immagine/Regolazioni), i Livelli di Regolazione sono la scelta migliore per correggere le immagini con Photoshop, dato che agiscono attraverso l'aggiunta di un Nuovo Livello, che oltre ad operare in maniera non distruttiva, dispone di un cursore per modulare l'Opacità, di una gamma estesa di metodi di Fusione e di una Maschera attraverso la quale poter delimitare le aree d'intervento.








Per accedere alle varie opzioni disponibili andiamo sulla "Barra dei Menu" , scegliamo il comando "Livello" e quindi "Nuovo Livello di Regolazione".











Una volta che avremo memorizzato i vari livelli di regolazione, potremo agire più celermente cliccando direttamente sulle icone presenti nell'apposito riquadro: "Regolazioni" - "Aggiungi una regolazione", che si trova nella colonna a destra subito sotto l'istogramma dell'immagine. 



Par illustrare i singoli Livelli di Regolazione presenti nella versione CS6, ho deciso di avvalermi di una foto (vedi immagine in basso) che ho scattato a un'amica la scorsa settimana - ringrazio Giusy per avermi consentito di utilizzare la sua immagine -.

Basta un clic sulle immagini per visualizzarle nel formato originario.

Marina Carreras, pittrice ritrattista.

Il numero 79 della via Lamarmora, a ridosso della piazza Carlo Alberto dalla quale si può ammirare la facciata della Cattedrale, ospita lo studio d'arte di Marina Carreras. 
I uno dei miei consueti giri tra le strade della città vecchia, mi sono fermato a osservare la pittrice che disegnava uno schizzo, utile traccia per un nuovo dipinto.

La Via Lamarmora è una delle vie caratteristiche del quartiere Castello di Cagliari: partendo dalla piazza omonima, a poca distanza dal Bastione di San Remy, sale per circa mezzo chilometro sino a sfociare in piazza Indipendenza, di fronte alla Torre Pisana di San Pancrazio.

Cliccate sulle immagini per vederle ingrandite.
Lungo la strada non mancano attività di vario tipo, dalla taverna all'Associazione culturale, dal negozio di abbigliamento a quello di antiquariato, ma assolutamente insufficienti per sfruttare anche in minima parte le opportunità che la zona storica della nostra città è in grado di offrire.

Buon Ferragosto.

Agosto, tempo di vacanze, i giornali titolano: "Quest'anno due italiani su tre restano a casa". Forse sarò un'eccezione, ma anche negli anni passati raramente mi sono potuto permettere di spendere la quattordicesima per le vacanze e ho sempre dovuto e voluto privilegiare altre esigenze di carattere familiare. 
Certo, il vantaggio di vivere in una splendida terra come la Sardegna e di amare il mare, non mi ha fatto pesare il fatto di dover rinunciare ad andare fuori per le vacanze, ma francamente non credo proprio che questo rappresenti il maggior problema che ci troviamo a dover affrontare oggi.

In tutti i casi e ovunque siate, vi auguro di passare serenamente e in allegria le vostre giornate di vacanza.


Le insenature di Porto Sa Ruxi, VillasimiusCliccate sulla foto per vederla ingrandita.


Giovani artisti: Matteo e Giovanni.


Qualche settimana fa, ho incontrato nei Giardini Pubblici di Cagliari due giovani artisti: Matteo e Giovanni.

Clicca sulle foto per vederle ingrandite.
All'ombra degli alberi secolari, poco distanti dall'entrata della Galleria d'Arte Comunale, con tavola, carta e matita, si esercitavano a disegnare, riproducendo alcune vedute del parco.

Il viale con i suoi lampioni, gli alberi e la vegetazione, la fontane e le sculture, le persone che frequentano quotidianamente il parco, tutto contribuisce a fornire elementi utili per fare pratica e migliorare la propria tecnica.

Incuriosito mi sono avvicinato, ho chiesto di poter fare qualche foto, e tra uno scatto e l'altro abbiamo fatto quattro chiacchere.


In un periodo di precarietà e incertezza come quello che stiamo vivendo, anche i giovani che hanno le capacità per intraprendere una professione creativa, trovano grandi difficoltà a farsi conoscere e conseguentemente anche a potersi affermare.

Camera Raw - Filtro Graduato.

Proseguendo nell'esame dei controlli di Camera Raw che consentono una applicazione selettiva delle regolazioni, vediamo questa settimana un esempio nel quale ho utilizzato sia il Filtro Graduato che il Pennello di Regolazione.
Nella foto che ho scelto (immagine al lato in alto), si nota chiaramente che mentre il cielo e le nuvole sono state esposte correttamente, la parte bassa della foto, relativa alla pavimentazione e ai muretti che delimitano la passeggiata lungo il bastione, è decisamente spenta. Dato che l'area interessata è ampia e regolare, le correzioni necessarie possono essere applicate attraverso il Filtro Graduato.

Basta andare sulla barra degli strumenti e selezionare lo strumento cliccando sull'apposita icona (vedi immagine al lato), o più semplicemente agire direttamente sulla tastiera premendo la lettera G.

Camera Raw - Pennello di regolazione.

Clicca sulla foto per ingrandirla.
La maggior parte dei controlli di Camera Raw agiscono sull'intera area dell'immagine, mentre due strumenti introdotti nelle ultime versioni: Pennello di regolazione e Filtro graduato, consentono l'applicazione selettiva delle regolazioni; per quanto riguarda il primo pitturando solo sulle zone interessate, per il secondo abbracciando in maniera graduale e progressiva un'area della dimensione desiderata.

In questo post ho preso in considerazione il Pennello di regolazione, scegliendo di utilizzare una delle foto in costume fatta in occasione della manifestazione Domenica alla Grande Jatte:


Dato che la correzione del controluce effettuata in fase di ripresa non era stata sufficiente, per prima cosa ho modificato l'Esposizione della foto portando il cursore a +1.

Mi sono quindi spostato sulla barra degli strumenti in alto a destra e ho cliccato sull'opzione "Pennello di regolazione" (in alternativa è possibile premere semplicemente il tasto K).

L'attivazione dello strumento modifica la serie di regolazioni presenti, rendendo disponibili i cursori dei controlli che si possono utilizzare per correggere le aree che richiedono un intervento specifico.

Praticamente vengono replicate tutte le opzioni presenti sul pannello di regolazione di Camera Raw, che vanno dalla temperatura colore sino alla riduzione dei disturbi.

I tre pulsanti in alto consentono di iniziare un "Nuovo" lavoro, "Aggiungere" zone al lavoro iniziato, "Cancellare" l'intervento su aree che erano già state corrette.

Gli ultimi quattro cursori di regolazione in basso, servono per dosare l'azione del pennello che si utilizza per delimitare le zone d'intervento.

Tutto a fuoco con il Focus Stacking.

Per vedere l'immagine ingrandita, basta cliccarci sopra.
Nelle foto a distanza ravvicinata o close-up, la profondità di campo è sempre ridotta, e anche se utilizziamo diaframmi chiusi, al massimo possiamo contare su una zona a fuoco che si estende per poco più di un centimetro. 
Tale condizione risulta essere utile nel caso in cui vogliamo che la parte di maggior interesse del soggetto si stacchi in maniera netta dallo sfondo, ma ci sono situazioni  in cui è preferibile che quanto stiamo riprendendo sia totalmente a fuoco, per queste casistiche possiamo utilizzare la tecnica del Focus Stacking.

Per illustrare il procedimento da seguire, mi sono avvalso di una drusa di Ametista che ho in casa. Se guardiamo un ingrandimento al 100% dell'immagine in alto, possiamo osservare come tutta la parte posteriore del blocco di cristalli risulta essere fuori fuoco.

Per le foto close-up non è indispensabile avere particolari attrezzature, basta mettere in piedi un piccolo set di ripresa artigianale:
una sedia, un foglio di cartoncino colorato (pochi centesimi in cartoleria), un set di morsetti in plastica per serrare il cartoncino alla sedia, la luce di una finestra.

La tecnica del Focus Stacking consiste nello scattare una serie di foto modificando progressivamente la messa a fuoco tra l'una e l'altra; in fase di elaborazione si uniranno gli scatti, sfruttando di ciascuna immagine solo quelle parti che risultano essere a fuoco.
Esistono due possibilità per variare il piano di fuoco: agire sulla ghiera di messa a fuoco dell'obiettivo o modificare la posizione della fotocamera rispetto al soggetto.

Camera Raw - Il controllo "Chiarezza".

Voglio riprendere a pubblicare una serie di post sui controlli presenti su Adobe Camera Raw (ACR), sia per la necessità di aggiornamento dettata dalle nuove versioni, sia perché vorrei riuscire a essere d'aiuto agli amici che mi seguono in maniera concreta, evitando di fare il mero elenco dei comandi presenti sul software, ma prendendo in considerazione un parametro per volta e mostrando la sua azione su alcune immagini d'esempio.

Partiamo dagli effetti che si ottengono utilizzando il controllo "Chiarezza":
si tratta di una opzione che diversamente da "Contrasto", non agisce aumentando il divario tra ombre e luci - scurendo le prime e schiarendo le seconde - ma influisce quasi esclusivamente sul contrasto locale dei mezzitoni dell'immagine. 

La sua applicazione, con valori di regolazione positivi, risulta essere particolarmente utile quando le foto sono illuminate da una luce piatta, o per rendere più visibile e interessante la trama di una texture; ma un leggero incremento della "Chiarezza" può servire anche a compensare quella minor nitidezza che percepiamo nel file salvato in Raw, quando lo confrontiamo con la stessa immagine ottenuta in JPG.

Prendiamo come esempio una foto scattata nel Parco di Molentargius all'interno del quale si trovano le ex Saline di Stato di Cagliari:
una leggera foschia unita al parziale controluce in cui si trova lo stabile al centro, rende l'immagine più piatta di quanto appariva in realtà.



Esposizione Bonsai al Palazzo Regio di Cagliari.

All'interno della Mostra "I classici della scienza" presente al Palazzo Regio di Cagliari, il Bonsai Club Sardegna ha esposto dal 24 al 26 giugno alcune piante appartenenti agli appassionati iscritti all'Associazione.


La splendida cornice offerta dalle sontuose sale del Palazzo, ha messo in risalto i bellissimi esemplari di Bonsai messi a disposizione dei visitatori.

Non è stato possibile ammirare questi capolavori in miniatura per tutta la durata della mostra (10gg.), dato che come giustamente sottolineato dagli organizzatori, le piante hanno bisogno di stare all'aria aperta e passare un congruo numero di ore alla luce del sole, mentre tenute al chiuso per più giorni rischiano di andare rapidamente in sofferenza. 

Da secoli la coltivazione dei Bonsai è considerata una vera e propria forma d'arte, che oltre all'amore per le piante, richiede una giusta combinazione tra le capacità di essere pazienti e perseveranti, avere sensibilità e buon gusto estetico, il tutto unito a un'ottima conoscenza della fisiologia vegetale. 

Un olivastro di circa 200 anni.



Il filtro Accentua Passaggio di Photoshop per aumentare o diminuire la nitidezza.

Il filtro "Accentua Passaggio" lavora sul contrasto dei bordi degli oggetti, e può essere utilizzato indifferentemente per aumentare o diminuire la nitidezza. In questo post farò un paio di esempi, che spero possano essere d'aiuto per comprendere come utilizzarlo nelle due differenti casistiche.

1° caso - Photoshop mette a disposizione diverse possibilità per migliorare la nitidezza delle nostre immagini, basta andare nella barra delle opzioni ed entrare su Filtro/Contrasto, per trovare ben cinque diverse opzioni tra le quali poter scegliere, ma utilizzando "Accentua Passaggio" avremo la possibilità di un maggior controllo sul risultato finale. Vediamo come procedere:

Il primo passo è quello di fare un duplicato dell'immagine selezionando: "Livello/Duplica livello..." , e confermando l'operazione nella finestra che si apre, con un clic su "OK".

Spostiamoci quindi lungo la barra delle opzioni e selezioniamo "Filtro/Altro" e quindi "Accentua passaggio".

Nella finestra che appare possiamo impostare il "Raggio" d'intervento: per migliorare la nitidezza consiglio di utilizzare valori che vanno da 1 a un massimo di 4 pixel.
Vedremo che l'immagine si trasforma in un disegno quasi monocromatico, nel quale risultano evidenti solo i bordi di quanto contenuto all'interno della foto.


Facciamo stampare le nostre foto.

Nonostante la grande praticità di poter rivedere le immagini digitali dei nostri scatti su un qualsiasi display disponibile, le stampe delle foto conservano inalterato un fascino che non ha tempo.

Vi capita mai di tirar fuori dall'armadio una di quelle scatole di latta dove spesso vengono conservate le vecchie fotografie di famiglia?
Nonostante sia uno che ha aderito senza rimpianti all'evoluzione tecnologica, la sensazione che provo guardando le immagini sullo schermo del computer non è la stessa di quando prendo in mano le foto, una per volta, osservando con calma i particolari e lasciando che la mente torni indietro a rivivere quei momenti.
E a riflettere bene, anche parenti e amici sembrano avere una reazione analoga: dopo sole venti immagini viste sul monitor si distraggono, mentre con centinaia di foto che passano di mano in mano si va avanti a  parlare per delle ore.

Se poi ci spostiamo dal campo emotivo a quello razionale, esiste anche un'altra ragione per conservare le stampe delle nostre foto più belle: l'archiviazione digitale, nonostante la facilità di utilizzo e la crescente capienza degli attuali sistemi di memorizzazione, non da ancora tutte le garanzie di poter rivedere la nostre immagini tra cento o più anni, come invece è stato possibile con le stampe ereditate da nonni e bisnonni che ancora custodiamo gelosamente.

Negli anni 70-80 ho fatto l'esperienza di sviluppare le pellicole e stampare le foto: camera oscura, ingranditore, prodotti chimici, bacinelle, pinze e quant'altro; un procedimento con le sue complessità, ma che aveva il pregio di consentire, senza un aggravio economico, risultati decisamente migliori di quelli che poteva fornire il classico laboratorio di stampa sotto casa.
Oggi, con le stampanti a colori che esistono in commercio, sembrerebbe tutto più facile, ma in realtà non è esattamente così: i costi del materiale d'uso e la variabilità dei risultati ottenibili pur dotandosi di una stampante di marca, mi hanno convinto da tempo che è molto meglio avvalersi di un laboratorio di stampa professionale.

Dato che ho intenzione di far stampare una serie di ingrandimenti di foto mie e di mia figlia, ho pensato di fare un test per vedere i risultati che si ottengono su differenti tipologie di carta, scegliendo tra quelle che  vengono normalmente proposte dai fotolaboratori online, e parlarvi di questa mia esperienza.
Dopo alcune ricerche in rete, con l'obiettivo di trovare un Service che potesse garantirmi delle stampe di qualità professionale ad un prezzo soddisfacente, ho fatto la mia scelta e inviato le foto da stampare.

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