La composizione - premessa

Riprendiamo il discorso iniziato qualche settimana fa. Se andiamo a cercare nel vocabolario la  parola "composizione", troveremo che viene definita come: concepire e dare forma mettendo insieme più elementi, e in fotografia: organizzare e mettere in luce i vari elementi figurativi a disposizione. Probabilmente sono definizioni impeccabili, ma dicono certamente poco su quali implicazioni ci siano nel provare a dare forma a un'immagine, così che riesca a trasferire quanto volevamo mettere in luce nel comporla.
Diciamo subito una cosa: nessuna regola compositiva, più o meno complessa, che
si può trovare nei manuali di fotografia, garantisce sul fatto di ottenere delle ottime foto. Ogni situazione che avrà attirato la nostra attenzione, tanto da indurci a riprodurla e memorizzarla attraverso la nostra macchina fotografica, rappresenta  infatti un caso a sè, e in quanto tale deve essere organizzata fotograficamente e quindi composta in maniera differente. Non solo: il gusto e la sensibilità di ciascuno di noi, sono il prodotto dell'esperienza personale e quindi soggettivi; ciò che piace a una persona può lasciare del tutto indifferente un'altra. La realizzazione di una fotografia, il mettere insieme i vari elementi che concorreranno a costruire l'immagine, dipendono dalle decisioni prese dal fotografo nel momento in cui scatta la foto, e l'esperienza insegna che anche tra fotografi professionisti, ci sono pareri discordanti sugli aspetti riguardanti la maniera migliore di rappresentare un soggetto. Questo non significa che le regole compositive siano inutili, ma solo che non basta la tecnica per riuscire a fare delle fotografie interessanti e capaci di trasmettere qualcosa;  con gli automatismi presenti nelle macchine fotografiche moderne, tutti possono riuscire a realizzare una foto tecnicamente perfetta, ma potrà succedere che  nonostante questo, lasci totalmente indifferente chi la guarda. La prossima volta prenderò in considerazione gli aspetti pratici della composizione.