Audi MedCup 2011 - Cagliari 19-24 luglio

Nata nel 2005, la MedCap Audi ha conquistato negli anni una solida reputazione tra le regate di vela internazionali. Per il 2011 i campi di gara sono cinque: Cascais e Marsiglia, disputati nei mesi scorsi; Cagliari, appena conclusa; seguirà Cartagena e l'ultima città ospitante sarà Barcellona.
Le barche che partecipano sono di due categorie: le TP52 (lunghezza 52 piedi, circa 15,85 mt.),  e i Soto 40 (lunghezza 40 piedi, circa 12,3 mt.), che hanno sostituito i GP42.

Le gare che si sono svolte nel golfo di Cagliari per il Trofeo Regione Autonoma della Sardegnanel, hanno visto per la classe 52, l'affermazione dell'Audi Sailing Team Powered By ALL4ONE (foto in basso),



a seguire l'Audi AZZURRA Sailing team, che ha fatto un grande recupero nella seconda parte della competizione, e si è aggiudicata l'argento grazie alla vittoria dell'ultima regata;



per la classe 40 ha dominato nettamente il Team Spagnolo di IBERDROLA, vincendo 5 regate sulle 7 disputate.


Photoshop - filtri per migliorare la definizione

Tra i filtri di Photoshop più utili per il ritocco delle fotografie ci sono certamente quelli che appartengono alla famiglia "Contrasta", che consentono di migliorare la definizione delle nostre fotografie.
Il loro utilizzo è indispensabile dato che il processo di costruzione delle immagini digitali genera una scalettatura su tutte le linee oblique, chiaramente visibile a forte ingrandimento, e il sistema di correzione introdotto per rendere più graduale il passaggio da un colore a un altro (anti-aliasing), comporta un ammorbidimento dei contorni.
Effetto applicazione dell'anti-aliasing
Nei file JPG la perdita di contrasto nei bordi viene recuperata parzialmente all'interno della stessa fase di compressione (ma può essere comunque necessario migliorare un'immagine originariamente poco definita), per questo motivo si ha spesso l'impressione che i file JPG siano leggermente più nitidi di quelli RAW; se lavorate con questi ultimi è quasi sempre utile intervenire per accentuare la nitidezza, ma le opzioni previste allo scopo su Camera Raw non rappresentano la soluzione più idonea.
- Il filtro attraverso il quale si ottengono i migliori risultati è "Maschera di contrasto": se le immagini dovranno essere visualizzate tramite uno schermo potete provare a utilizzare un Raggio di 0,5 pixel e un Fattore tra 150 e 250, se dovete fare delle stampe il Fattore può essere elevato sino a 350, dato che il processo di stampa comporta un ulteriore ammorbidimento del contrasto sui bordi.

Forty 44 Four Città di Cagliari - la vela internazionale torna in città.


Domenica 26 giugno ho deciso di fare due passi nel porto di Cagliari, e ho notato che nel molo Dogana della darsena erano ormeggiate diverse barche da competizione di classe RC44.

Molo Dogana  - darsena del porto di Cagliari

Non sono un appassionato di vela, ma come molti altri sono rimasto affascinato dalle immagini dei match-race trasmesse in televisione per l'American's Cup,  così non ho potuto fare a meno di fermarmi per dare un'occhiata più da vicino e fare qualche foto.

L'equipaggio della Synergy Russian Sailing Teams - RUS13

Mi ha subito incuriosito la cura con la quale ciascun componente dei vari equipaggi si dedicava alla propria barca: dalle verifiche delle dotazioni alle piccole manutenzioni, dalla pulizia dello scafo sino alla strategia da adottare in regata, ogni cosa fatta con tranquillità, ma anche con grande metticolosità e passione.
Ogni angolo viene pulito con cura
Verifiche su tutto, anche in cima all'albero





















HDR - Storia di una foto

Fare delle foto con la tecnica HDR è meno complesso di quanto si possa pensare, anche se richiede certamente un'attenta preparazione se si vogliono ottenere dei buoni risultati.
Per prima cosa, non dimenticate mai che dovete concentrarvi sulla costruzione della foto, l'HDR è capace di rendere interessante anche una foto che risulta banale a prima vista, ma se puntate solo sugli effetti insoliti che consente di ottenere, vi accorgerete che dopo la sorpresa manifestata per le prime foto, il riscontro positivo da parte delle persone andrà progressivamente a scemare. Il vero limite di questa tecnica, per questo poco amata da alcuni fotografi nonostante le sue potenzialità, è proprio: 
l'abuso dell'effetto speciale, fine a se stesso.

 La scorsa settimana ho fatto alcune foto in un parco aperto recentemente vicino a casa mia, vediamo insieme come ho realizzato un'immagine HDR del nuovo "Parco della Musica di Cagliari:

- Volevo una foto diversa da quelle che avevo scattato subito dopo l'apertura del parco, quindi ho pensato di dare risalto ai ciottoli sulla riva del corso d'acqua artificiale, con una ripresa fatta a pochi centimetri da terra, con una focale grandangolare che esaltasse la prospettiva.

- Per questo motivo ho utilizzato un mini-cavalletto, che date le dimensioni posso portare sempre con me. L'HDR è una tecnica basata sull'unione di tre o più scatti esposti differentemente, e nonostante sia possibile correggere le piccole differenze tra uno scatto e l'altro attraverso gli appositi software, è meglio limitare al massimo il movimento della fotocamera attraverso l'utilizzo di un cavalletto.




- Per realizzare le tre foto necessarie ho utilizzato la funzione "bracketing", che consente di realizzare tre scatti in sequenza regolando la differenza delle esposizioni sino a un massimo di più o meno 2stop. Nel caso specifico ho optato per + o - un EV, ottenendo le tre foto che seguono:




Esposizione nel digitale - le alte luci.

Una delle prime indicazioni che ho letto in merito all'esposizione nelle fotocamere digitali, è stata quella di fare grande attenzione alle sovraesposizioni per non rischiare di bruciare irrimediabilmente i dettagli nelle luci.
In prima battuta ho pensato che per ottenete un risultato ottimale, nel digitale fosse più prudente optare per una leggera sottoesposizione, da recuperare poi in post-produzione.
La questione potrebbe sembrare di poco conto, dal momento che i sistemi d'esposizione presenti nelle odierne reflex digitali sono sempre più sofisticati e affidabili, ma come detto nei post precedenti, gli esposimetri danno il meglio quando si trovano di fronte a scene poco contrastate, e invece capiterà spesso di avere a che fare con condizioni in cui è presente un contrasto elevato, e per le quali può essere indispensabile modificare le indicazioni del sistema automatico per ottenere risultati ottimali.

Man mano che mi interessavo al problema ho scoperto che: se da una parte, è indispensabile avere sempre presente  che i fotorecettori dei sensori hanno una soglia oltre la quale non sono più in grado di registrare valori più alti di luminosità - un punto di overflow che non può essere superato senza perdere irrimediabilmente i dettagli delle zone in luce - (clipped); dall'altra, dobbiamo anche tenere conto di quale sia la risposta alla luce da parte dei sensori:

Catturare i riflessi

Tra i tanti possibili temi che vengono affrontati nella fotografia, troviamo non di rado quello relativo ai  "Riflessi":
i giochi di luce che si creano sulla superficie dell'acqua in movimento; un panorama montano che si riflette sulla superficie calma di un lago; edifici, oggetti e persone, che si rispecchiano su qualsiasi materiale capace di restituirne l'immagine, hanno un grande fascino, vuoi per l'imprevedibilità degli effetti che si vengono a creare, vuoi perchè sono in grado di vivacizzare e rendere interessanti anche i soggetti più banali.
Trovo che in questo campo la fotografia si avvicina sensibilmente alla pittura, dalla quale mutua una costruzione dell'immagine dove il colore, le luci e le ombre, rivestono un ruolo prioritario rispetto al disegno.

Ma vediamo quali sono le principali occasioni per catturare i riflessi, e come possiamo valorizzarli.

Il mare, i laghi e laghetti artificiali si trasformano in veri e propri specchi naturali, quando la loro superficie è totalmente ferma; in questo caso si può ottenere che l'immagine riflessa sia molto vicina all'originale, con un effetto prospettico interessante.

Focale 18mm. - 1/100 - f11

Gli aspetti da tenere in considerazione sono:

- il sole non deve riflettersi direttamente sull'acqua, condizione che attenuerebbe fortemente il riflesso relativo al soggetto principale, si deve quindi cercare l'angolo di ripresa migliore provando diverse posizioni  rispetto alla superficie riflettente, sino a trovare quella che esalti l'effetto; i migliori risultati si ottengono durante le prime ore del mattino e nelle ultime della sera, quando il cielo è coperto, o se lo specchio d'acqua è in una zona in ombra.

Il diaframma ottimale

Nei due post di aprile sulla valutazione delle prestazioni degli obiettivi, parte 1 e parte 2, ho cercato di fare il punto sui difetti delle ottiche e sui criteri di misurazione che vengono adottati da chi fornisce i test relativi alla loro qualità; rimane in sospeso una domanda che spesso viene fatta dagli appassionati di fotografia, che vorrebbero poter contare su dei valori di riferimento generali, che possano in qualche forma essere considerati validi per tutti gli obiettivi: "Quale è il valore di diaframma ottimale da utilizzare?".
Fermo restando che sono le caratteristiche di progettazione di un'ottica e gli standard di produzione a determinare, sia la qualità di un obiettivo rispetto agli altri, sia quale sia il suo diaframma ottimale, si può comunque cercare di individuare - tenuto conto del comportamento delle aberrazioni e della diffrazione al chiudersi dell'apertura - , quali siano i diaframmi che con buona approssimazione sono in grado di garantire i migliori risultati.


Abbiamo infatti visto come alcune aberrazioni diminuiscono progressivamente con con la chiusura del diaframma, mentre il fenomeno della diffrazione, al contrario, aumenta esponenzialmente man mano che l'apertura del diaframma si fa più piccola; qualche decina di anni fa si diceva che il miglior bilanciamento di questi due fattori unito a una ottima risoluzione, si otteneva con un valore di diaframma pari a f9.5. Sono andato a riguardare alcune vecchie riviste che riportavano le prove degli obiettivi in produzione negli anni 70-80, ed effettivamente i diaframmi migliori erano in prevalenza f8 e f11, con le dovute eccezioni per alcuni obiettivi di luminosità e qualità molto elevata.
Ammesso quindi che quella indicazione fosse rappresentativa della media degli obiettivi standard di 30-40 anni fa, i processi produttivi  delle ottiche attuali e l'avvento del digitale avranno modificato questo valore di riferimento?

HDR - tra polemiche e potenzialità.

Mi capita spesso di imbattermi in articoli che parlano dell'HDR, nei quali il tema non è tanto la tecnica e le potenzialità insite nel mezzo, ma piuttosto l'utilizzo che ne viene fatto da parte di alcuni fotografi. 


L'HDR, acronimo di High Dynamic Range, è una tecnica che consente di riprodurre correttamente le parti di una scena che presentano forti differenze di luminosità, attraverso l'unione di più foto esposte diversamente.
La grande capacità di adattamento dei nostri occhi ci consente di percepire senza problemi immagini nelle quali ci sono differenze di ben 18 stop tra le varie zone, mentre le attuali macchine fotografiche, anche di ottimo livello, arrivano a poter registrare divari massimi di circa 11-12 stop.
Anche se non tutte le foto hanno una gamma dinamica così ampia (in tante situazioni si registrano 6-7 stop), molte volte ci sarà capitato di scattare una foto nella quale il cielo risultava fortemente sovraesposto rispetto al terreno, tanto da ridursi a una grande macchia luminosa priva di qualsiasi colore o particolare:  in casi come questi, anche la sola unione di due foto, una esposta per il cielo, e l'altra per il terreno, è in grado di restituirci un'immagine decisamente più vicina a quella che i nostri occhi hanno visto quando abbiamo deciso di scattare la foto.
Se poi eseguiamo una serie di 3 foto (+ o - 2stop), ma in situazioni di fortissimo contrasto alcuni  utilizzano anche 5-7 foto distanziate di + o - 1stop, il risultato ci sorprenderà.
Allora perché questa polemica continua sull'utilizzo dell HDR? 

Molti professionisti e fotoamatori evoluti, utilizzano l'HDR esclusivamente per ampliare la gamma dinamica e riprodurre meglio quanto osservato, evitando che

Fotografare una processione - Sagra di Sant'Efisio

Da 355 anni, la mattina del 1° maggio, si rinnova il voto fatto dai Cagliaritani a Sant'Efisio in occasione dell'epidemia di peste che colpì pesantemente la città intorno alla metà del XVII secolo.
I rappresentanti della municipalità si appellarono al Santo perché proteggesse la città sconfiggendo il morbo, e fecero voto solenne con il quale si impegnavano a tributare ogni anno una processione in suo onore.

Dopo la messa che si celebra nella chiesa di Cagliari dedicata al Santo, situata nel quartiere di Stampace in prossimità della cripta dove fu imprigionato e torturato, inizia la processione religiosa. La statua di Efisio viene posta dentro il cocchio trainato da un giogo di buoi, e dopo un tortuoso percorso tra le vie cittadine, esce da Cagliari e si dirige verso Nora (circa 35 km.), luogo della sua decapitazione. 

Terminate le celebrazioni religiose nella chiesetta di Nora, eretta nel 1102 e restaurata nel 1956 in ringraziamento al Santo, la processione prende la strada del ritorno e rientra in città nella tarda serata del 4 maggio. 

Alla processione partecipano numerosissimi gruppi a piedi e a cavallo, in rappresentanza di tutta la Sardegna, e anche a chi non è religioso può capitare di sentirsi coinvolto emotivamente, vuoi per la bellezza dei costumi tradizionali, vuoi per la solennità dell'avvenimento e la compostezza dei partecipanti. 



HDR Efex Pro

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una recensione su HDR Efex Pro, uno dei vari plug-in di Photoshop studiati per l'High Dynamic Range, che consente la creazione di immagini a elevata gamma dinamica.
E' una tecnica affascinante che oltre a garantire la possibilità di riprodurre le molteplici gradazioni di luminosità di una scena ad alto contrasto, permette di variare i parametri di elaborazione, ottenendo immagini dalla forte drammaticità o dall'aspetto onirico, con effetti irreali che spaccano in due il mondo degli appassionati di fotografia, tra chi ama spassionatamente l'HDR e chi lo considera una improponibile alterazione della realtà.
Tornando al plug-in della  NIK Software, sul suo sito potete scaricare un trial dell'ultima versione che vi consentirà di testare il programma per 15 giorni, così da poter valutare le caratteristiche del prodotto.
Una volta installato il software basterà andare sul menù di Photoshop: "File" - "Automatizza" e poi scegliere "Merge to HDR Efex Pro..", quindi nella maschera che viene aperta selezionare i file delle foto da unire (3 o più), e le impostazioni per l'allineamento delle immagini, necessario per cercare di compensare le possibili differenze presenti tra gli scatti realizzati.
Il metodo "Adattativo" è da utilizzare per piccoli spostamenti di oggetti (ad es.: le foglie degli alberi), animali o persone lontane; mentre il metodo "Globale" va scelto per soggetti che, dato il movimento veloce, risulterebbero sdoppiati nell'immagine finale; è anche possibile dosare l'intensità dell'intervento a seconda delle necessità, scegliendo uno dei tre valori disponibili.
Confermato l'inizio dell'elaborazione tramite la pressione del tasto "OK", si aprirà una finestra con le immagini caricate, per ogni scatto dovremo indicare la differenza in EV rispetto all'esposizione corretta. 

Una volta fatta questa operazione e data una nuova conferma, inizierà il processo di fusione delle foto, che si concluderà con l'apertura di una finestra che presenta

Fotografia professionale - La luce del mattino

Nei fine settimana normalmente mi alzo un poco prima degli altri componenti della famiglia, e così mentre prendo un caffè  ho l'abitudine di fare un giro tra  siti e blog che si occupano di fotografia. Era da qualche tempo che non guardavo il sito di Fotografia Professionale, e mi sono soffermato a leggere uno degli ultimi articoli di Simone Conti, che guarda caso prende spunto proprio dalla colazione di una domenica mattina. 
Ma non è questa la motivazione che mi spinge a proporvi di leggere il suo articolo, e non lo è neppure la parte tecnica, che pure propone interessanti riflessioni e indicazioni; ciò che mi ha colpito di più è il fatto che un fugace pensiero, una sensazione provata per un breve istante, hanno subito fatto scattare il "raptus fotografico": la voglia di sperimentare e il gusto della sfida per riuscire a riprodurre la luce particolare di quel momento, e mi sono ritrovato a pensare: questa è la giusta maniera di vivere la fotografia.



La luce del mattino

19 aprile 2011  posted by Simone Conti
Domenica mattina mi sono svegliato e, arrivato in soggiorno per la colazione… sono rimasto folgorato! La luce era meravigliosa, morbida, sobria e innegabilmente mattutina avvolgeva gli oggetti sul tavolo. Aveva un non so che di esilarante… da sola era in grado di “rendere felici”.
Ok, ubriaco non potevo essere, oltre ad essere mattina… sono astemio! Probabilmente domenica mattina ero particolarmente rilassato, ma nemmeno poi tanto visto che sapevo che mi aspettava la postproduzione di circa 200 scatti in consegna a breve… eppure quella luce ha lasciato il segno!
Il segno lasciato è così profondo che ieri sera di ritorno a casa, colto da “raptus fotografico” acuto ho deciso di mettere mano agli speedlites, alla reflex digitale e ricrearla.

Leggi tutto l'articolo su:   http://www.fotografiaprofessionale.it/2011/04/19/la-luce-del-mattino/

Obiettivi, valutazione delle prestazioni - 2° parte

Abbiamo visto che buona parte delle aberrazioni tipiche dei sistemi ottici, hanno l'effetto di sfocare e deformare i punti dei quali si compone l'immagine, causando una diminuzione generale della  nitidezza. Ma come si può misurare la qualità di un'ottica senza incorrere in valutazioni soggettive e che consenta di paragonare le rese di obiettivi simili ma di marche diverse?
MTF, Modulation Transfer Fuction (Funzione di trasferimento della modulazione): nasce con il compito di misurare la capacità di un sistema ottico di trasferire correttamente i dettagli dell'immagine alla pellicola o al sensore. I principali parametri che vengono testati  sono:
- La risoluzione: capacità di riprodurre distintamente coppie alternate di linee bianche e nere di spessore man mano decrescente.
- Il contrasto dell'immagine: la capacità di tenere ben separate e chiaramente distinguibili le aree chiare da quelle scure.

Spesso vediamo che viene data troppa rilevanza alla risoluzione di  un obiettivo, mentre è l'abinamento tra un alto potere risolutivo e un contrasto elevato che consente di avere una visione chiara dei dettagli del soggetto riprodotto.
L'MTF misura il trasferimento di contrasto all'aumentare della frequenza spaziale; vediamo come si comporta un obiettivo con un esempio pratico: prendiamo in considerazione una frequenza di 10 LP/mm. (coppie di linee per millimetro), e supponiamo di rilevare un trasferimento  pari a 0,9  (il valore ideale teorico sarebbe uguale a 1), se aumentiamo la frequenza a 20 LP/mm. troveremo che il valore MTF è sceso a 0,6, e se portiamo la frequenza  a 40 LP/mm.  l'MTF  precipiterà a valori  vicini allo 0,2 , tanto che la differenza tra linee bianche e nere incomincerà ad essere poco percepibile (vedi immagine  in alto).
In linea generale i test MTF vengono fatti misurando il trasferimento a 10 LP/mm e 30 LP/mm, a partire dal centro dell'immagine sino ai suoi bordi (sappiamo infatti che le aberrazioni si fanno sempre più marcate man mano che ci spostiamo verso i bordi dell'immagine sfruttando le parte più esterna delle lenti). La rilevazione a basse frequenze spaziali (10 LP/mm) fornisce prevalentemente indicazioni sul contrasto dell'ottica, mentre le alte frequenze spaziali (30 LP/mm) danno maggiori informazioni sul suo potere risolvente.

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